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Energia: Bertone (Acqua Sant’Anna), ‘prezzi distruggono settore, Stato non aiuta su green’

(Adnkronos) - lIl mix dell'aumento dei prezzi di petrolio ed energia, fondamentali per l'industria delle acque minerali rischia di distruggere il settore, ma lo Stato non aiuta chi produce con materiale alternativo e bio. A denunciarlo è l'amministratore delegato e presidente di Acqua Sant’Anna, Alberto Bertone, che da anni produce una bottiglia completamente compostabile, tassata però allo stesso modo della classica bottiglia in pet, derivata dal petrolio.

lIl mix dell’aumento dei prezzi di petrolio ed energia, fondamentali per l’industria delle acque minerali rischia di distruggere il settore, ma lo Stato non aiuta chi produce con materiale alternativo e bio. A denunciarlo è l’amministratore delegato e presidente di Acqua Sant’Anna, Alberto Bertone, che da anni produce una bottiglia completamente compostabile, tassata però allo stesso modo della classica bottiglia in pet, derivata dal petrolio.

‘In questo settore -dice all’Adnkronos- i due componenti più importanti hanno subito aumenti vertiginosi, il petrolio tra il 100 e il 150%, l’energia elettrica ancora di più. Non abbiamo più margini, dovremo riposizionarci come settore con prezzi di mercato assolutamente diversi che vanno a incidere sul potere d’acquisto dei consumatori già messo a dura prova da tutti gli altri aumenti e in questa situazione questa industria rischia di essere distrutta assieme ad altre. Perchè alla fine il consumatore che sta subendo una raffica di aumenti non ce la fa più. E allora lo Stato dovrebbe partire proprio da loro, prendendo meno contributi e lasciando loro più soldi in busta paga per farli respirare”.

Poi dal lato industriale, anche volendo virare sul green utilizzando fonti rinnovabili per l’energia e materiali bio per imbottigliare l’acqua, secondo l’imprenditore ci sono difficoltà e ostacoli oggettivi. Al di là dei progetti e dei piani di sviluppo basterebbe fare ”quello che lo Stato non fa. Noi da anni produciamo una bottiglia completamente bio, che si può compostare. Mi costa di più perchè sulla materia utilizzata c’e’ una situazione di monopolio, ma lo Stato non è mai intervenuto con incentivi, anche solo abbassando l’iva oggi al 22% che in altri paesi europei troviamo al 5% o all’1% su un bene che comunque è acqua non certo bene di lusso. Eppure in questo modo potrebbe rendere più accessibile questo prodotto, incentivare altri produttori a puntare sul bio e contribuire a fare crescere una maggiore attenzione dei consumatori su un oggetto simbolo come la bottiglia di plastica”.

I vantaggi nel produrre il Pla, un biopolimero di origine 100% vegetale anziché le plastiche tradizionali, si traducono in un risparmio di oltre il 50% di energie non rinnovabili e l’abbattimento del 60% dell’emissione di Co2, mentre nel processo produttivo in stabilimento, si risparmia il 60% di energia nella fase di essicazione del granulo (con cui vengono prodotte le preforme delle bottiglie), fino al 30% in fase di fusione e addirittura il 70% nel raffreddamento delle preforme.

Ma non solo. Bertone dice anche che volendo produrre energia alternativa da fonti rinnovabili ”la burocrazia ammazza qualsiasi tentativo. Vorrei mettere i pannelli solari, ma l’iter autorizzativo è un calvario ci sono due-tre ministeri che sulla questione legiferano in modo differente. Diventa impossibile, servono 20 anni. E’ facile parlare di piani green, io ci sto provando da anni a essere green, ma non ho mai avuto aiuti nè dallo Stato nè dalla Regione Piemonte. Che senso ha poi parlare di piani green?’

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