Matteo Salvini e Antonio Tajani si sono sentiti ieri e anche stamattina al telefono per concordare una linea comune, dāintesa con Silvio Berlusconi, su fisco e giustizia in vista dellāincontro di domani con Mario Draghi. Allo stato non cāĆØ ancora una convocazione ufficiale, ma lāappuntamento a palazzo Chigi ĆØ previsto nel pomeriggio, presenti anche i rispettivi capigruppo, quasi a formare una delegazione unica. Un modo per dare lāimmagine di compattezza. Almeno su temi sensibili per famiglie e imprese, come le tasse. āGiĆ¹ le mani dalla casaā, ĆØ il coro unanime dentro Lega e Forza Italia, che sono pronte a trattare senza accettare nulla a scatola chiusa.
Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri, lo dice a chiare lettere allāAdnkronos: āLa casa ĆØ sacra. Andremo a palazzo Chigi disposti al confronto ma fermi nelle nostre convinzioni e presenteremo le nostre proposte, perchĆ© non siamo mica degli yes men…ā. Lāaccordo, insomma, ĆØ a portata di mano, ma, precisa Barelli, ābisogna essere in due per raggiungerlo… certo, se Draghi va ripetendo che non ha nessuna intenzione di aumentare le tasse, vuol dire che una soluzione si trova…ā.
āIl muro contro muro – avverte allāAdnkronos Annamaria Bernini, capogruppo al Senato di Fi – non conviene a nessuno. Siamo per un confronto leale e franco, che porti a una soluzione condivisa a tutela dei proprietari e possessori di caseā. Una cosa, mette in guardia, āĆØ stanare situazioni anomale e far emergere case-fantasma, altra ĆØ creare le condizioni per una nuova patrimonialeā.
Sulla stessa lunghezza dāonda, raccontano, ĆØ il Carroccio, che pone i suoi paletti sulla riforma del catasto, sul sistema duale riguardo la riforma dellāIrpef e sulla legge delega con la richiesta che i decreti attuativi si trasformino in legge dopo aver sentito il parere vincolante del Parlamento.
āTajani e Salvini si sono sentiti piĆ¹ volte, ieri e anche stamattina e abbiamo parlato con il presidente Berlusconi – dice Barelli -. Nel nostro dna cāĆØ la moderazione, davanti al governo faremo valere le nostre ragioni, sempre aperti al dialogo. Ma tra covid, crisi energetica e guerra, non possiamo chiedere a italiani altri sacrifici aumentando le tasse…ā.
“Siamo fermi nei nostri principi ma – gli fa eco Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale dei Dipartimenti di Fi – sempre costruttivi nel proporre soluzioni, per esempio quella di occuparsi da subito dellāaccatastamento di 2 milioni di immobili fantasma del nostro Paese. Non perdiamo di vista – assicura allāAdnkronos – lāimpianto complessivo perchĆ© la delega fiscale contiene molto altro, riforme attese e positive. Superiamo perciĆ² questo scoglio del catasto e andiamo avantiā, rimarca Cattaneo.
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