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Giuseppe Leone come Goethe: dalla Sicilia alla Campania

Una iniziativa dedicata al Grand Tour promossa dal Premio Penisola Sorrentina vede protagonista Il fotografo amato da Sciascia e Sellerio.

Copertina-libroCome Goethe partì da Napoli alla volta della Sicilia e poi volle tornare a Napoli per raccontare il suo “viaggio”, così il fotografo 85enne di Ragusa Giuseppe Leone per bene due volte è tornato in Campania così  da portare a termine un lavoro di ricerca su Napoli e la Campania, raccontandolo nel volume (fresco di stampa per i tipi di Plumelia Edizioni di Bagheria) “Viaggio in Campania”. Il 2022 si dimostra un anno all’insegna della ripartenza della cultura. C’è infatti anche Procida, designata Capitale italiana della cultura, all’interno del “Viaggio in Campania” di Giuseppe Leone, con una introduzione critica di Concetto Prestfilippo. Si tratta di un volume fotografico che suggella un progetto di letteratura artistica, denominato “La Scoperta della Campania”, portato avanti dalla Associazione culturale Il Simposio delle Muse, nell’ambito delle residenze artistiche e delle attività speciali del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” ®, con la direzione artistica del sannita Peppe Leone. L’opera costituisce una vera e propria traversata fotografica tra paesaggi, luoghi nascosti, celebri monumenti culturali della regione Campania, sulle orme dell’antico Grand Tour . Leone ha attraversato tutto il Novecento e i suoi lavori  si sono sviluppati a 360°, con  pubblicazioni sul paesaggio, architettura, feste popolari, antropologia, moda. Leone  ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello La civiltà del legno in Sicilia (Cavallotto, 1973). Tra le pubblicazioni più note: La Pietra vissuta con testi di Mario Giorgianni e Rosario Assunto (Sellerio, 1978); La Contea di Modica con testo di Leonardo Sciascia (Electa, 1983); L’Isola nuda con testo di Gesualdo Bufalino ( Bompiani, 1988); Il Barocco in Sicilia con testo di Vincenzo Consolo (Bompiani, 1991); Sicilia Teatro del mondo con testo di Vincenzo Consolo e Cesare De Seta (Nuova Eri, 1990); Un viaggio lungo mezzo secolo con testo di Antonino Buttitta (Kalós, 2008); Storia di un’amicizia (Edizione Postcart 2015), Sicilia un paese in posa (Plumelia Edizioni 2018). “Giuseppe Leone, Peppino quasi per antonomasia, si nasconde tra le pieghe del paesaggio stesso che fotografa, comportandosi alla stregua della lepre che, acquattata silente e guardinga, col suo occhio carpisce e registra”: così disse di lui Andrea Camilleri.  Questa iniziativa multimediale promossa dal Premio “Penisola Sorrentina” approfondisce con nuovi risultati, nuove testimonianze, nuovi documenti fotografici il patrimonio naturalistico e culturale della Campania, in cui il fotografo di Ragusa ha assunto le sembianze di un cronista del quotidiano, diventando voce narrante di brani fotografici assoluti, alla ricerca del mito della bellezza, di quel serbatoio di valori e sensibilità ancora tutto da decifrare. Del resto il Grand Tour oggi, come ieri, entra nella evoluzione dei saperi e li contamina; veicola la conoscenza  del mezzogiorno e del mediterraneo, in particolare dell’area geografica che è stata coinvolta da questa iniziativa: Napoli, Pompei, Salerno, la Costiera Sorrentino-Amalfitana, Paestum , Benevento, Buonalbergo, Teggiano (nel Vallo di Diano) fino appunto a Procida, l’isola che nel 2022 è stata scelta come Capitale Italiana della Cultura. L’elegante volume fotografico, realizzato con la collaborazione della Presidenza della Regione Campania e della Direzione generale regionale per le politiche culturali e il turismo, è corredato dai testi, in italiano e inglese, del sopra ricordato Concetto Prestifilippo nonché  di Mario Casillo, Mario Esposito e Peppe Leone. “La vera ispirazione di questo volume e del progetto che ne è alla base – afferma il produttore Mario Esposito – è la speranza. Contemplare la bellezza in questi tempi di guerra è infatti un modo per ricordarci la nostra piccolezza e la nostra grandezza, per diventare spirituali, per superare i disagi che viviamo senza ignorarli.”

FONTE: Il Simposio delle Muse.

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