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Lavoro, la condizione dei giovani nell’analisi di Rocolfi e Fondazione Humenell su ‘La Ragione’

(Adnkronos) - Oggi la consueta rubrica settimanale del quotidiano d’opinione La Ragione - leAli alla libertà a cura del Professor Luca Ricolfi e Fondazione Hume dedicata all’analisi quantitativa di tematiche di attualità parla di giovani e mondo del lavoro.

Oggi la consueta rubrica settimanale del quotidiano d’opinione La Ragione – leAli alla libertà a cura del Professor Luca Ricolfi e Fondazione Hume dedicata all’analisi quantitativa di tematiche di attualità parla di giovani e mondo del lavoro.

Con la stagione estiva che si avvicina a grandi falcate sono ricominciate le immancabili polemiche sui “giovani che non vogliono lavorare”. Rinomati chef e imprenditori di successo lamentano difficoltà nel reperimento del personale, individuando il problema nella scarsa motivazione al lavoro dei giovani che da sempre costituiscono la principale risorsa del lavoro stagionale. Da quanto emerge da uno studio dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche condotto nel 2018 (e ripreso nel gennaio 2022 da “Il Sole24Ore”), cuochi e camerieri figurano infatti tra le professioni più “giovani”, ovvero tra le professioni in cui gli under 40 rappresentano più del 50% del totale. Come illustrato nei grafici di accompagnamento al testo, molti altri mestieri stagionali sembrano essere svolti prevalentemente dai giovani: è il caso degli animatori (74%), dei bagnini (70%) e dei baristi (64%).

Oltre al mondo della ristorazione e del turismo, ci sono altri settori nel quale si registra una massiccia presenza di under 40, come quelli della vendita al dettaglio (commessi, cassieri, vetrinisti, venditori al minuto) e sportivo (atleti, allenatori). Questi dati, oltre a certificare la singolare tendenza italiana a considerare i propri cittadini come “giovani” fino ai 40 anni, rischiano di non essere molto indicativi delle attuali tendenze del mercato del lavoro (per esempio non sembra esserci grande richiesta di atleti e croupier). Per questo motivo reputiamo importante riportare anche i dati di Excelsior sulle assunzioni previste per il mese di aprile. Secondo quanto riportato, dei circa 367mila nuovi assunti stimati per questo mese, il 29,1% dovrebbe essere rappresentato da giovani sotto i 30 anni.

Tra le figure junior più ricercate, gli operai specializzati sono molto richiesti, con una stima di circa 16.780 nuove assunzioni. Seguono tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’insegnamento (ricercati in numero di 2.810), conduttori di mezzi di trasporto (2.140), progettisti e ingegneri (1.330). Infine, si stima che verranno assunti anche 1.270 giovani esperti di informatica, fisica e chimica. Questi ultimi dati ci permettono di leggere diversamente il fenomeno dei “giovani che non vogliono lavorare”. Infatti, è possibile che i nuovi italiani preferiscano continuare a formarsi e specializzarsi in modo da poter avere accesso a professioni maggiormente richieste e (spesso) meglio remunerate, invece di accettare lavori stagionali e (spesso) mal pagati.

L’analisi completa di Luca Ricolfi e Fondazione Hume correlata dal commento a cura della redazione de La Ragione sono disponibili sul numero di oggi del quotidiano e per sempre gratuitamente sull’ app e sito web www.laragione.eu.

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