Dal ritardo dellāItalia rispetto ai target di raccolta dei Raee fissati dellāUnione Europea (65% dellāimmesso sul mercato, pari a piĆ¹ di 10 kg/abitante – oggi siamo a poco piĆ¹ di 6 kg), alla carenza di materie prime con conseguenze evidenti su tutti i comparti industriali: intervenire sulla filiera dei Raee non solo ĆØ urgente, ma anche strategico sotto il profilo dellāeconomia circolare. Da questa considerazione nasce il ‘Libro Bianco sui Raee’, frutto di un lavoro iniziato nel 2021: 32 proposte di natura organizzativa e normativa definite in modo condiviso dagli attori del Sistema Raee italiano (produttori, distributori, aziende di igiene urbana, impianti di trattamento) che oggi diventano un appello alle Istituzioni ā Governo e Parlamento ā affinchĆ© arrivino risposte concrete.
Le proposte: dalla riduzione e semplificazione della burocrazia a misure di incentivazione, sanzione e controllo per contrastare i flussi paralleli di Raee; da linee di intervento su settori specifici come la raccolta domiciliare e la micro-raccolta, a iniziative di comunicazione e informazione per i cittadini e gli utilizzatori. Mai come in questo momento di fortissima carenza di materie prime, con incrementi di valore a doppia cifra (+ 105% per il ferro da settembre 2020 a luglio 2021; + 74% per lāalluminio in 12 mesi), il settore dei Raee assume un ruolo strategico per lāeconomia circolare.
Dal riciclo di 1.000 tonnellate di rifiuti elettronici domestici si possono infatti ricavare circa 900 tonnellate di materie prime seconde, equivalenti al peso di 2 Freccia Rossa, di cui: oltre 500 tonnellate di ferro, piĆ¹ di 130 tonnellate di plastiche, circa 100 tonnellate di vetro, 80 tonnellate di cemento, 25 tonnellate di rame, 20 tonnellate di alluminio, 10 di legno e 15 di altri materiali. Non solo, lāadozione di metodologie idonee di trattamento permette di evitare lāemissione in atmosfera di quasi 7.000 tonnellate di CO2eq e di risparmiare oltre 1,5 milioni di kWh di energia ogni 1.000 tonnellate di Raee gestiti.
L’iniziativa del ‘Libro Bianco sui Raee’, per la prima volta, vede coinvolti in modo unitario tutti gli stakeholder che, pur avendo ruoli e obiettivi differenti, hanno deciso di mettere a disposizione le reciproche competenze per lavorare insieme al miglioramento del settore, nonostante la mancanza di alcuni decreti fondamentali da molto attesi e la perdurante assenza del Comitato di Vigilanza e Controllo, organismo ministeriale che dovrebbe rappresentare lāinterlocutore di riferimento per chi si occupa di Raee.
āLa necessitĆ di trovare fonti di approvvigionamento alternative per le materie prime ĆØ sotto gli occhi di tutti, ormai anche dei cittadini, e la situazione ĆØ diventata ancora piĆ¹ critica con lāattacco russo allāUcrainaā – afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Erion Weee. āIl settore dei Raee potrebbe rappresentare unāopportunitĆ , non risolutiva ma significativa, per il Paese. Eppure, lo Stato da anni fatica nellāattuare azioni di miglioramento, sia per quanto riguarda la normativa che per quanto concerne lāenforcement, mentre lāUnione Europea preme giustamente per risultati concreti: una raccolta di RAEE almeno a 10 kg pro-capite allāanno, mentre lāItalia ĆØ appena a 6 kg”.
“Abbiamo registrato nelle scorse settimane un piccolo segnale di risveglio da parte delle Istituzioni, con lāapprovazione di un provvedimento che eleva i limiti di stoccaggio per i Raee del Raggruppamento R3, essenziale per fronteggiare lāaumento di TV da riciclare conferite dai cittadini a seguito del ābonus rottamazione TVā. Ci auguriamo che questo rappresenti lāinizio di una nuova attenzione del Parlamento e del Governo alle richieste del settore, che oggi trovano voce in modo unitario in questo Libro Bianco sui Raeeā conclude Arienti
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