“Il body shaming riguarda delle caratteristiche fisiche di una persona che vengono ridicolizzate, ma credo che nel caso di specie sia solo una replica un po’ forte all’attacco subito dal coro piuttosto che un caso di body shaming. Del resto, che attinenza ha il figlio di un giocatore con una vicenda calcistica anche tra tifoserie storicamente avversarie? Out, fuori luogo il coro, i figli so’ piezz ’e core”. Così all’AdnKronos l’avvocato Irma Conti, presidente dell’Associazione Donne Giuriste Italia, commenta il caso Nasti-Zaniolo. Chiara Nasti, ex del fuoriclasse della Roma e oggi fidanzata del laziale Mattia Zaccagni, da cui aspetta un bambino, ha infatti replicato al coro dei tifosi della Roma durante i festeggiamenti per la Conference League (“Il figlio di Zaccagni è di Zaniolo”, cui ha fatto seguito un sorrisetto e un balletto accennato da parte di quest’ultimo) scrivendo via social: “Mmmm che con quel gamberetto non si sa come già ne abbia avuto uno e che siete tutti sfigati e fate anche schifo”. Post cancellato pochi minuti dopo.
“Nonostante la nota rivalità agonistica tra le tifoserie di Roma e Lazio – aggiunge il legale -, ritengo che certi cori, anche di carattere goliardico, siano da stigmatizzare. C’è un limite invalicabile e superarlo, come nel caso di specie, oltre a non far bene allo sport, rovina il gusto della vittoria per una grande impresa di una grande squadra”. “Piena solidarietà alla Nasti – chiosa l’avvocato Conti – e tanti auguri a tutti per il lieto evento”.
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