“Si avverte lāamaro sapore di un progetto di riforma attraversato da sentimenti di rivalsa di talune espressioni delle forze politiche nei confronti della magistratura, a cui si addebita, al di lĆ delle formali posizioni variamente argomentate, di aver osato esercitare un controllo di legalitĆ senza riconoscere aree di sostanziale impunitĆ , in fedele interpretazione dei principi costituzionali di legalitĆ e di uguaglianza”. A denunciarlo ĆØ l’associazione nazionale magistrati in un documento sulla riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario approvato a maggioranza dal comitato direttivo centrale.
La riforma, avverte l’Anm, rispetto al testo licenziato dalla Camera “per piĆ¹ parti fermamente criticato per scelte che ignorano il confronto con il senso autentico dellāarchitettura costituzionale della giustizia, sembra aprirsi a consistenti peggioramenti, come facilmente si puĆ² arguire con spiccato disagio dai contenuti di molti degli emendamenti presentati in sede referente al Senato”.
Quanto alle modifiche alla legge per l’elezione dei togati al Consiglio superiore della magistratura “il tempo scorre e la legge tarda – si legge nel documento – ed ĆØ allora forte il pericolo che si andrĆ al rinnovo della composizione del Csm in carica, che sta per concludere il quadriennio, con la legge elettorale oggi in vigore, i cui vistosi difetti sono stati unanimemente riconosciuti”.
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