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Lavoro, La Ragione: analisi su donne e giovani curata da Luca Ricolfi e Fondazione Hume

(Adnkronos) - Oggi la consueta rubrica settimanale del quotidiano d’opinione La Ragione - le Ali alla libertà a cura del professore Luca Ricolfi e Fondazione Hume dedicata all’analisi quantitativa di tematiche di attualità parla di occupazione under 25 e femminile. Tra gli obiettivi ritenuti prioritari nel Pnrr figurano la ricerca della parità di genere e l’appianamento delle differenze territoriali e generazionali. L’Italia è drammaticamente arretrata in quanto a occupazione giovanile e femminile. Il confronto con gli altri Paesi europei è impietoso: con il 49,4% di occupazione femminile figuriamo al penultimo posto in classifica, staccati di ben 14 punti percentuali dalla media dell’Unione europea (63,4%). Tra gli Stati più virtuosi figurano invece Islanda (76,8%), Paesi Bassi (76,6%), Svizzera (75,4%), Norvegia (74,3%) e Svezia (73,3%).

Oggi la consueta rubrica settimanale del quotidiano d’opinione La Ragione – le Ali alla libertà a cura del professore Luca Ricolfi e Fondazione Hume dedicata all’analisi quantitativa di tematiche di attualità parla di occupazione under 25 e femminile. Tra gli obiettivi ritenuti prioritari nel Pnrr figurano la ricerca della parità di genere e l’appianamento delle differenze territoriali e generazionali. L’Italia è drammaticamente arretrata in quanto a occupazione giovanile e femminile. Il confronto con gli altri Paesi europei è impietoso: con il 49,4% di occupazione femminile figuriamo al penultimo posto in classifica, staccati di ben 14 punti percentuali dalla media dell’Unione europea (63,4%). Tra gli Stati più virtuosi figurano invece Islanda (76,8%), Paesi Bassi (76,6%), Svizzera (75,4%), Norvegia (74,3%) e Svezia (73,3%).

Il gap con gli altri Paesi è ancora più pronunciato per quanto riguarda i numeri degli occupati under 25. Infatti, in Italia sono il 17,5% contro una media Ue del 32,7%. Anche in questo caso a dare il buon esempio sono gli Stati nordici: in testa i Paesi Bassi con un tasso di occupazione giovanile del 71,7%, seguiti da Islanda (65,6%), Svizzera (59,6%), Danimarca (53,9%) e Norvegia (53,3%).

La differenza tra Nord e Sud osservata sul piano europeo si riscontra anche in Italia: se le regioni settentrionali presentano valori vicini alla media europea, quelle meridionali mostrano numeri molto preoccupanti. Secondo i dati Istat riferiti al 2021, il tasso di occupazione femminile in Campania e Sicilia è fermo al 29,1%, un dato poco peggiore di Calabria (30,5%) e Puglia (33,8%) e ben al di sotto della media nazionale (49,4%). Tale tendenza si osserva anche per quanto riguarda i tassi di occupazione giovanile. La percentuale di under 30 occupati in Sicilia è infatti solo del 19,3%; non va meglio per i giovani in Calabria (20,3%) e Campania (20,7%). Sotto la media nazionale (31,1%) figurano anche Basilicata (22,4%), Puglia (23,6%), Molise (24%), Sardegna (26,4%), Abruzzo (29,2%) e Lazio (29,4%). L’analisi completa di Luca Ricolfi e Fondazione Hume correlata dal commento a cura della redazione de La Ragione sono disponibili sul numero di oggi del quotidiano e per sempre gratuitamente sull’ app e sito web www.laragione.eu.

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