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Libano, sindaco Qana: “Pace con Israele? Difficile, anche Gesù scappò da Gerusalemme”

(Adnkronos) - (dall'inviata Silvia Mancinelli) A sud del Libano, compresa nella provincia di Tiro, c'è la Qana che, insieme ad altre tre località sparse tra Israele e Cisgiordania, si contende il titolo di vera Cana rappresentata nel Vangelo, quella dove si celebrarono le nozze teatro del primo miracolo di Gesù Cristo.

(dall’inviata Silvia Mancinelli) A sud del Libano, compresa nella provincia di Tiro, c’è la Qana che, insieme ad altre tre località sparse tra Israele e Cisgiordania, si contende il titolo di vera Cana rappresentata nel Vangelo, quella dove si celebrarono le nozze teatro del primo miracolo di Gesù Cristo.

“La conferma la danno le migliaia di pellegrini e turisti credenti e cristiani che visitano questa grotta ogni anno – spiega all’Adnkronos il sindaco Mohamed Kresht – Qui Gesù, scappando dalla Palestina, trovò riparo. Come lui, nel 1996, quando scoppiò la guerra con Israele, oltre cento tra donne e bambini di Qana sono venuti a cercare un rifugio. Lo trovarono nella base Unifil, anche quella bombardata, e lì morirono. Ancora nel 2006 un nuovo massacro uccise decine e decine di cittadini di questa terra, per noi sacra. I segni di ciò che è stato fatto dal nostro nemico israeliano sono ancora qui, nelle grotte. Compreso l’incendio appiccato nel 1982 all’interno del rifugio scavato nella roccia dove Gesù si riposò e dove oggi i credenti vengono a pregare”.

“Qana è diventata un luogo di pellegrinaggio, a poca distanza da qui ci sono anche le giare dove venne fatto il primo miracolo. Chi ha visitato questo posto non ha visto Gesù Cristo in persona ma ha visto il suo messaggio ancora vivo fino a oggi. Scolpite nella roccia numerose statue che vengono fatte risalire al tempo di Cristo”. Una, in particolare, raffigura il volto di Gesù con una fessura profonda sulla fronte, secondo gli storici, perfettamente corrispondente al segno impresso sulla sacra Sindone. Ma il sindaco, musulmano ma vicino alla religione Cattolica e sicuro di una pacifica e costruttiva convivenza di persone di religione diversa, risponde così all’Adnkronos: “Difficile dire che questa grotta possa simbolicamente portare pace tra noi e Israele – dice – D’altronde anche Gesù Cristo è scappato da Gerusalemme ed è venuto qui. Non possiamo dimenticare la loro crudeltà nei confronti dei nostri bambini e delle donne”. E aggiunge: “L’Isis non rappresenta i musulmani, più simili invece a Gesù Cristo che ha chiesto di vivere in pace”.

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