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Roma, Pingitore: “Mi si stringe il cuore vedere Via Veneto abbandonata, torni a rianimarsi”

(Adnkronos) - "Con Fellini Via Veneto diventa la strada della 'Dolce Vita', la più celebre e ammirata di Roma. Tutti volevano passeggiare lì per vedere cosa accadesse di notte con i suoi personaggi, i grandi alberghi, ma soprattutto con i suoi caffè dove appunto si svolgeva la 'Dolce Vita', prima fra tutti il Cafè de Paris dove si potevano incontrare gli attori, i registi, le dive ma anche le comparse, i mitomani, etc. Poco distante il caffè Rosati, tempio degli intellettuali e dei radicali capeggiati da Mario Pannunzio, direttore de 'Il Mondo', il giornale più chic d'Italia. Mentre il grande poeta Cardarelli si sedeva al caffè Strega. Poi c'era l'Open Gate ritrovo esclusivo degli americani e il Doney..." Un passato glorioso quello di Via Veneto che il drammaturgo, regista, sceneggiatore e autore televisivo Pier Francesco Pingitore, ricorda in una intervista all'Adnkronos.

“Con Fellini Via Veneto diventa la strada della ‘Dolce Vita’, la più celebre e ammirata di Roma. Tutti volevano passeggiare lì per vedere cosa accadesse di notte con i suoi personaggi, i grandi alberghi, ma soprattutto con i suoi caffè dove appunto si svolgeva la ‘Dolce Vita’, prima fra tutti il Cafè de Paris dove si potevano incontrare gli attori, i registi, le dive ma anche le comparse, i mitomani, etc. Poco distante il caffè Rosati, tempio degli intellettuali e dei radicali capeggiati da Mario Pannunzio, direttore de ‘Il Mondo’, il giornale più chic d’Italia. Mentre il grande poeta Cardarelli si sedeva al caffè Strega. Poi c’era l’Open Gate ritrovo esclusivo degli americani e il Doney…” Un passato glorioso quello di Via Veneto che il drammaturgo, regista, sceneggiatore e autore televisivo Pier Francesco Pingitore, ricorda in una intervista all’Adnkronos.

Le celebri zuffe con i paparazzi (“i veri protagonisti di Via Veneto”), Tomas Milian “divo in erba”, i night, Fred Bongusto e Fred Buscaglione, principi e principesse, una sconosciuta Amanda Lear, tanti gli episodi rievocati da Pingitore che hanno fatto grande la storia di Via Veneto. “Ora – dice – c’è un solo locale che tiene viva la memoria dell’epoca d’oro della ‘Dolce Vita’: è l’Harry’s Bar. Quando passo per Via Veneto mi si stringe il cuore, la strada è completamente abbandonata. L’idea di rianimarla non sarà certo una impresa facile, quell’epoca forse non tonerà più, ma sarebbe perlomeno auspicabile per superare lo squallore attuale”.

Per ridare slancio alla via simbolo della Dolce Vita, si sta pensando di riqualificare la strada al centro di Roma prevedendo nuovi marciapiedi e una zona 30 con strisce pedonali rialzate. La proposta che mira al rilancio turistico arriva dal presidente della commissione capitolina Turismo Mariano Angelucci (Pd). “Sarebbe opportuno stimolare la frequentazione della via con eventi culturali, incrementando bar e ristoranti e centri di ritrovo letterari e teatrali, ma sinceramente l’idea di allargare ancor di più i marciapiedi mi lascia perplesso”, commenta il regista.

L’auspicio è che anche i teatri del centro riprendano vita. Nel cuore del ‘padre’ del Bagaglino c’è naturalmente il Salone Margherita. “Dovrebbe intervenire il Comune e chiedere chiarimenti alla Banca d’Italia su cosa intenda fare del teatro: si sta seppellendo una tradizione lunga oltre 100 anni. Il nostro ultimo spettacolo al Salone Margherita c’è stato a febbraio 2020, da allora sembra ridotto a una sorta di occasionale sala parrocchiale dove si fanno ogni tanto concertini di beneficenza. Si vuole davvero buttare via un patrimonio artistico? Abbiamo presentato una domanda per fare uno spettacolo nel periodo che va da novembre a gennaio ma per ora non c’è stata risposta”, sottolinea Pingitore, a giudizio del quale è assurdo lasciare che “istituzioni storiche come queste su cui si regge la vita culturale” spengano le luci. Vedi l’Eliseo.
(di Sibilla Bertollini)

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