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Sud, dal 2007 scomparse 800mila persone, l’allarme di Confcommercio

(Adnkronos) - "Dal 2007 ad oggi sono scomparse dal Sud 800mila persone; anche il Nord presenta oggi qualche problema, molto meno accentuato, sul piano dei flussi interni". A sottolinearlo è Mariano Bella, direttore ufficio studi Confcommercio al convegno "Il Pnrr e il Mezzogiorno che verrà" che si svolge a Bari. "Fino agli anni ‘90 l’emigrazione da Sud a Nord allargava la base produttiva delle Regioni italiane più ricche e produttive, oggi dal Nord stesso si emigra verso altri Paesi" precisa il direttore.

“Dal 2007 ad oggi sono scomparse dal Sud 800mila persone; anche il Nord presenta oggi qualche problema, molto meno accentuato, sul piano dei flussi interni”. A sottolinearlo è Mariano Bella, direttore ufficio studi Confcommercio al convegno “Il Pnrr e il Mezzogiorno che verrà” che si svolge a Bari. “Fino agli anni ‘90 l’emigrazione da Sud a Nord allargava la base produttiva delle Regioni italiane più ricche e produttive, oggi dal Nord stesso si emigra verso altri Paesi” precisa il direttore.

“Se non riparte il Mezzogiorno non riparte il Paese e il Pnrr rischia di rimanere una lista di desiderata. Viceversa, se il Pnrr non funziona chi ha più da perdere è proprio il Mezzogiorno”. E’ quanto ha affermato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento al convegno. “Abbiamo deciso di organizzare questo momento di confronto e riflessione, mettendo insieme il Pnrrcon uno dei grandi temi ricorrenti della storia italiana, lo sviluppo del Mezzogiorno. Lo abbiamo fatto nella convinzione che i due temi si connettano strettamente, anzi, si debbano connettere strettamente, talmente strettamente che il successo del primo dipende dal secondo e viceversa”, spiega Sangalli dal palco.

E se dal 1996 al 2019 il Pil del Nord ha fatto registrare una crescita di oltre il 20%, mentre il Sud si è fermato al 3,3%. Le previsioni di Confcommercio per il 2022 sono buone: crescerà del 2,8% nel 2022, di più rispetto alla media italiana del 2,5%. “Per l’anno in corso prevediamo un moderato scarto positivo nella crescita del Pil meridionale rispetto al resto del Paese, ma non è certo con una manciata di decimali, per di più confinata a un singolo anno, che i divari tenderanno a chiudersi” si osserva nello studio. negli anni tra il 1996 e il 2019 ancora più marcato è il dato sull’occupazione: Nord +0,3%, Sud -0,8%.

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