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Lavoro ibrido e smart working, nel 2024 un trilione di investimenti

(Adnkronos) - L'amministratore delegato di HP Italy Giampiero Savorelli parla delle nuove sfide per il management e delle preferenze dei lavoratori

“Credo che il lavoro ibrido possa combinare il meglio del lavoro a distanza e di quello in presenza, creando aziende sempre piĆ¹ competitive e rispondendo alle nuove esigenze dei dipendenti, senza fare distinzioni tra chi lavora da casa e chi lavora in azienda, nel rispetto dellā€™equitĆ  e della cultura aziendale”. Lo dichiara l’amministratore delegato di HP Italy Giampiero Savorelli, riflettendo su come lo smart working abbia cambiato le abitudini dei lavoratori diventando in tutto e per tutto un nuovo modo di lavorare che andrĆ  ben oltre la pandemia. “Un esempio concreto ĆØ legato alla mia esperienza personale”, spiega Savorelli. “Il primo anno di pandemia, vissuto mentre ricoprivo un ruolo internazionale di vendita, ha comportato la gestione in remoto di un ampio team distribuito in vari paesi. Anche la mia nomina a Managing Director, avvenuta a fine 2020, ha richiesto la gestione di unā€™intera organizzazione da remoto, con le complessitĆ  e le sfide che ne derivano, come quella ā€“ fondamentale ā€“ di mettere al centro il ā€˜benessereā€™ e lā€™empatia necessari verso i dipendenti e di affrontare questa fase con un approccio di learning agility. Questi aspetti sono centrali e parte della trasformazione che stiamo attraversando, che richiederĆ  una ā€˜smart leadershipā€™, ovvero la capacitĆ  di motivare, prendere decisioni veloci, sapendo ascoltare e comprendere chi siede dallā€™altra parte dello schermo”.

Indipendentemente dalle sfide legate alla pandemia, a settembre 2021 erano 4,07 milioni gli italiani che lavoravano da un luogo diverso rispetto al proprio ufficio abituale e, nel post pandemia, potrebbero aumentare fino a 4,38 milioni, secondo l’osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. Questa nuova modalitĆ  di lavoro ĆØ destinata a durare nel tempo: IDC Worldwide riporta che gli investimenti nelle tecnologie legate al “future of work” hanno raggiunto 656 miliardi di dollari nel 20212 e ritiene che nel 2023 il 70% delle aziende adotterĆ  il modello ibrido, prevedendo che per il 2024 la spesa a livello mondiale arriverĆ  a circa 1 trilione di dollari. Nel nostro paese, dove il 50% dei dipendenti preferisce un modello di lavoro ibrido, ad oggi sono state attivate soprattutto piattaforme digitali per lo svolgimento delle riunioni a distanza, sia nel settore pubblico (71,5%) che in quello privato (64,4%).

“Per rendere efficace e produttivo il lavoro ibrido non ĆØ sufficiente dotarsi di nuove soluzioni tecnologiche, ma occorre agire anche su aspetti legati allā€™inclusivitĆ  e al ā€˜benessereā€™ dei dipendenti”, continua Savorelli. “ƈ una sfida importante di management, che crea problemi ed opportunitĆ . Per esempio, piĆ¹ della metĆ  (57%) dei dipendenti italiani dichiara di sentirsi disconnesso dalla propria organizzazione e dai colleghi, esplicitamente a causa del lavoro remoto e ibrido5. Senza dimenticare il risvolto negativo rappresentato dal conseguente aumento dei costi delle utenze domestiche. Ma non mancano gli aspetti positivi del lavoro agile principalmente relativi alla flessibilitĆ  di organizzare il lavoro e gestire gli impegni familiari. Tutto questo dimostra che rimanere competitivi e costruire una forza lavoro resiliente nel mercato moderno richiede un impegno in termini di apertura ed inclusivitĆ , qualcosa che deve riflettersi in tutti gli strumenti di lavoro ibridi di un’organizzazione, nei processi e nelle soluzioni. ƈ l’unico modo per assicurare che ogni dipendente si senta ascoltato e connesso e che abbia tutti gli strumenti per riuscire efficacemente”.

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