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Aragona: “prossimo premier Gb? spero sia più costruttivo verso l’Ue”

(Adnkronos) - L'ex ambasciatore italiano a Londra teme che, anche con il successore di Boris Johnson, "la sostanza dell’atteggiamento di Londra verso Bruxelles non cambierà". Dobbiamo sperare che "venga scelta una personalità quanto più realista e costruttiva possibile. Chi sia, poco importa"

Temo che, a nche con il successore di Boris Johnson, “la sostanza dell’atteggiamento di Londra verso Bruxelles non cambierà”. Dobbiamo sperare che “venga scelta una personalità quanto più realista e costruttiva possibile. Chi sia, poco importa “. A ragionare così con l’Adnkronos è Giancarlo Aragona, ex ambasciatore italiano a Londra, intervistato sui futuri scenari dopo che il premier britannico Boris Johnson si è dimesso da leader del partito conservatore.

“Quello che conta maggiormente oggi, per l’Italia e per gli altri paesi della Ue, è prevedere la direzione che prenderà il Regno Unito con un governo che presto, anche se probabilmente solo a ottobre, non sarà più guidato da Johnson”, sottolinea il diplomatico oggi a riposo, consigliere scientifico dell’Ispi.

“Le dinamiche interne dei Conservatori – rimarca Aragona – sono ancora dominate dall’attuazione della Brexit e temo che, se potremo attenderci aggiustamenti di stile, la sostanza dell’atteggiamento di Londra verso Bruxelles non cambierà. Massimo delle pretese e stile negoziale inflessibile per testare la capacità di resistenza degli Europei. Il Protocollo del Nord Irlanda continuerà ad essere il punto di maggiore frizione e anche esponenti moderati, come Jeremy Hunt, dichiarano che va modificato. Sinché vi sarà questo macigno, sarà problematico ristabilire un clima di sufficiente fiducia e gettare le basi per un futuro rapporto cooperativo tra Ue e Londra”.

“Tra i numerosi pretendenti alla successione, attendibili o solo chiacchierati, è a questo stadio impossibile prevedere chi sostituirà Johnson. Il processo di selezione è lungo e complicato. Noi Italiani ed Europei dobbiamo solo sperare che, nell’ambito di un Partito Conservatore a prevalente orientamento euroscettico, venga scelta una personalità quanto più realista e costruttiva possibile, nella sostanza e nello stile. Chi poi sia, poco importa”, nota Aragona.

Fra i più autorevoli diplomatici italiani, l’ambasciatore vuole intanto sottolineare come fattore “positivo”, il fatto che la Gran Bretagna “partecipi al vertice di Praga di Ottobre con Ue, Turchia e paesi del Balcani. Dimostra che, anche con una cosiddetta ‘hard Brexit’, gli inglesi ritengono nel loro interesse rimanere agganciati ai processi nell’ambito dell’Unione, naturalmente anche per orientarli e condizionarli. E su questo aspetto bisognerà fare attenzione. Sulla politica verso l’Ucraina, sinché Mosca non darà segni concreti e decisi di cambiamento, poco o nulla potrà mutare sia nell’ atteggiamento britannico, come in quello degli Europei e dell’Occidente”.

“L’uscita di Boris Johnson non necessariamente trascina la conclusione del ciclo politico Tory al governo”, rimarca infine Aragona. “Il leader laburista, Keir Starmer, sta faticosamente riportando il partito su posizioni più competitive, dopo il disastroso periodo di Jeremy Corbyn, ma la sua immagine necessita di rafforzarsi. Il quadro politico britannico sembra frammentarsi. Molto dipenderà da chi sarà eletto leader dei Conservatori e quindi nominato Primo Ministro”, nota il diplomatico.

Quanto a Johnson, spiega, “le ragioni della sua caduta riguardano soprattutto gli inglesi che dovrebbero interrogarsi sui perché si siano lasciati sedurre da una personalità, brillante ma eccentrico all’eccesso e irrispettoso delle regole, tanto da attribuirgli vistose affermazioni elettorali. In concreto, secondo una prassi consolidata della politica britannica, il Primo Ministro è stato sfiduciato dai parlamentari conservatori allorché questi hanno ritenuto che affrontare le prossime elezioni con questo Premier li avrebbe portati ad una sconfitta quasi certa”.

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