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Assalto Congresso Usa, Trump valuta se far testimoniare Bannon

(Adnkronos) - L'ex presidente potrebbe revocare il privilegio esecutivo con cui finora ha sostenuto di proteggere il suo ex stratega che però è stato incriminato per oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di testimoniare di fronte alla commissione 6 gennaio. Il 18 luglio dovrebbe iniziare il processo.

Steven Bannon, l’ex stratega di Donald Trump e guru dell’estrema destra americana, potrebbe testimoniare di fronte alla commissione che indaga sull’assalto al Congresso. L’ex presidente infatti sta considerando la possibilità di non invocare il privilegio esecutivo, cosa che fa da mesi per impedire la testimonianza del suo ex consigliere, se Bannon potrà raggiungere un accordo sui termini della sua testimonianza con la commissione d’inchiesta, secondo quanto riferiscono fonti informate.

In effetti, la commissione del Congresso non ha mai riconosciuto la validità del privilegio esecutivo, affermando che solo un presidente in carica può invocarlo per proteggere se stesso, i propri documenti o i propri collaboratori da mandati di comparizione.

Senza contare che all’epoca dei fatti, il 6 gennaio 2021, Bannon – che trascorse quel giorno, insieme a Rudy Giuliani ed altri fedelissimi di Trump, in una stanza di albergo di Washington, trasformata nella “war room” del tentativo di rovesciare l’esito elettorale – era un privato cittadino che aveva interrotto ormai da anni i suoi rapporti ufficiali con la Casa Bianca.

Così nel novembre dello scorso anno, Bannon è stato incriminato, e brevemente arrestato, per oltraggio al Congresso per non aver rispetto il mandato della commissione e proprio nei prossimi giorni, il 18 luglio, dovrebbe iniziare il processo a suo carico. Una lettera con cui Trump rinuncia a quello che continua a rivendicare come un suo diritto, cioè l’esercizio del privilegio esecutivo, potrebbe quindi cambiare le carte in tavola, anche se alcuni consiglieri dell’ex presidente starebbero cercando di convincerlo a non fare una mossa del genere.

Il solo fatto che questa possibilità venga valutata conferma come la testimonianza esplosiva di Cassidy Hutchinson, l’ex collaboratrice di Trump che ha descritto le ore frenetiche vissute dall’allora presidente durante la rivolta dei suoi sostenitori, stia spingendo diversi repubblicani, che finora sono stati restii a testimoniare, a collaborare con l’inchiesta.

Come l’ex consigliere legale della Casa Bianca, Pat Cipollone, che ieri ha testimoniato in un’audizione di otto ore a porte chiuse che è stata videoregistrata.

Membri della commissione hanno riferito che con una deposizione “attenta e schietta”, Cipollone ha fornito nuove informazioni per costruire “il quadro” di quanto effettivamente avvenuto quel 6 gennaio. Inoltre l’avvocato, rendono ancora noto dalla commissione, non avrebbe contraddetto deposizioni fornite da precedenti testimoni. Nella sua deposizione, Hutchinson ha detto che Cipollone si era raccomandato con lei di fare di tutto per impedire che Trump si recasse verso il Congresso. “Se facciamo una mossa del genere, ci incrimineranno di ogni crimine possibile”, avrebbe detto.

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