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Capannori è la prima città italiana certificata “Rifiuti Zero”

Il Comune toscano ha ottenuto la certificazione europea che premia l’impegno verso un modello circolare di gestione dei rifiuti. Altre 320 città italia...

Primo-comune-italiano-zero-rifiuti-(5-Luglio)-inLa transizione ecologica che oggi siamo chiamati a realizzare ci impone di ripensare i sistemi di produzione e consumo cui siamo abituati, implementando un modello di economia circolare che garantisca la sostenibilità. Uno degli aspetti cruciali riguarda la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, che in molte parti d’Italia rappresenta un annoso problema per l’ambiente e per la nostra stessa salute. Esistono tuttavia esempi virtuosi, che testimoniano come l’adozione di buone pratiche sia non solo possibile ma anche benefica per i territori e le comunità coinvolti.

Una di queste storie positive viene da Capannori, Comune toscano in provincia di Lucca. Si tratta della prima città italiana certificata “Rifiuti Zero”, la prima nel nostro Paese a rispettare lo standard europeo di “Zero Waste Cities” elaborato da Mission Zero Academy (MiZA) con il supporto dell’organizzazione no-profit Zero Waste Europe. Un’utopia che piano piano si avvicina sempre di più alla realtà: trattare i rifiuti non come scarti ma come risorse da riportare a nuova vita.

Il percorso di Capannori per raggiungere questo traguardo è iniziato ben quindici anni fa, con l’adesione alla strategia Rifiuti Zero, primo Comune italiano a compiere questa scelta. Da quel momento, amministrazione comunale, imprese del settore e comunità locale hanno collaborato per adottare uno stile di vita sempre più improntato alla sostenibilità, avvalendosi anche del supporto di un apposito Centro di Ricerca.

Gli sforzi fatti in questi quindici anni per migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti hanno dato i loro frutti: nel 2021 la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani ha raggiunto l’86,5%, ben al di sopra della media a livello regionale, pari a circa il 62%. I dati diffusi dal Comune parlano ad esempio di 4.100 tonnellate di carta riciclate, sufficienti a salvare circa 12.000 alberi, e di 2.000 tonnellate di vetro raccolte per creare 4 milioni di nuove bottiglie da vino.

Il Sindaco Menesini ha accolto con grande soddisfazione questo riconoscimento: «Ci conferma che siamo sulla strada giusta per garantire un futuro di qualità alle nuove generazioni. Il nostro obiettivo adesso è quello di diventare ancora più virtuosi e raggiungere altre tappe della strategia Rifiuti Zero, affrontando le nuove sfide che si profilano». Le prossime azioni saranno volte a raggiungere entro il 2030 almeno il 95% della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e ad ottimizzare il sistema porta a porta mediante l’introduzione di nuovi servizi, quali ad esempio la raccolta dei materiali tessili.

Le città intenzionate a seguire l’esempio di Capannori non mancano, tanto che alla fine del 2021 l’Italia si è confermata il Paese con il più alto numero di Comuni aderenti al progetto “Zero Waste Cities”: oltre 320. Un segnale incoraggiante perché testimonia una crescente attenzione verso le questioni legate al tema della sostenibilità e una diffusa consapevolezza che inceneritori e discariche non possono più far parte del nostro futuro.

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