Skip to content

Da Händel ad Arvo Pärt, la Stagione 2022-2023 dell’Opera di Roma

(Adnkronos) - In programma 8 nuove produzioni tra opera e danza, 9 titoli d'opera, 5 balletti e 4 concerti. Il sovrintendente Giambrone: "Guardiamo ai prossimi anni unendo la ricerca di titoli importanti, provenienti da aree e periodi storici diversi, con quella di interpreti forti, che possano darne una visione nuova, attuale e, perché no, rivelatrice"

“L’Opera di Roma guarda ai prossimi anni unendo la ricerca di titoli importanti, provenienti da aree e periodi storici diversi, con quella di interpreti forti, che possano darne una visione nuova, attuale e, perché no, rivelatrice”. Su questa linea, tracciata dal sovrintendente Francesco Giambrone, che guarda al futuro con fiducia (“Abbiamo chiuso l’ottavo bilancio in equilibrio, e questo ci dà serenità per andare avanti e fare la nostra parte anche per la candidatura di Roma per l’Expo 2030”), nascono le quattro inaugurazioni del Teatro dell’Opera di Roma, da qui al 2025, annunciate oggi, insieme alla Stagione 2022-2023, da Giambrone alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

La prima apertura, il 27 novembre prossimo (data che diventerà fissa per le aperture di Stagione perché la prima alzata di sipario del Costanzi avvenne il 27 novembre 1880) sarà con ‘Dialogues des Carmélites‘ di Francis Poulenc con la regia di Emma Dante; ‘Mefistofele‘ di Arrigo Boito firmato da Simon Stone, al suo debutto in Italia nell’opera, nel 2023; ‘Simon Boccanegra‘ di Giuseppe Verdi messo in scena da Richard Jones nel 2024; ‘Lohengrin‘ con la regia di Damiano Michieletto nel 2025, primo incontro con Richard Wagner per il regista e anche per il direttore musicale Michele Mariotti, che salirà sul podio per tutte le aperture.

Quattro inaugurazioni “fortemente rappresentative della nostra idea di teatro – aggiunge Giambrone – che è però evidente in tutto il corso della stagione 2022/2023, dove si spazia dal Barocco di Händel alla musica contemporanea con Arvo Pärt, passando per il belcanto, per il Novecento storico di Bartók e Janáček, per i grandi capolavori di Verdi e Puccini, senza dimenticare Wagner. Nove titoli d’opera, l’incremento delle serate di balletto, otto nuove produzioni e una forte presenza del nostro direttore musicale, impegnato in ben tre nuove produzioni in stagione, in ulteriori due titoli in tournée e in due concerti”.

“E ancora – prosegue Giambrone – il ritorno della presenza all’estero dei complessi della Fondazione, dall’Oman al Giappone, passando per Parigi. Una rete importante di prestigiosi teatri italiani e internazionali con cui realizzare progetti artistici nel segno della curiosità e dell’eccellenza. Il ritorno dei concerti, pensati anche con l’obiettivo di valorizzare i nostri complessi artistici, e integrati con la programmazione operistica, con l’intento di completarla e arricchirla, come nel caso del primo atto della ‘Walküre’ diretto da Omer Meir Wellber, del ‘Requiem’ di Verdi e del ‘Manfred’ di Schumann diretti da Michele Mariotti o del concerto dei tre controtenori, programmato tra le recite del ‘Giulio Cesare in Egitto’. E, infine, una forte rete di collaborazioni con le più importanti istituzioni culturali della città, a cominciare dal Maxxi con il quale prende il via il progetto di affidare ogni anno a un diverso artista visivo l’immagine della stagione e del teatro. Si parte con Marinella Senatore e con i suoi evocativi collage”.

La stagione 2022/2023 si presenta quindi con 8 nuove produzioni tra opera e danza, 9 titoli d’opera, 5 balletti e 4 concerti. Molte le prime volte di artisti e titoli significativi: il regista polacco Krzysztof Warlikowski con ‘Da una casa di morti’ realizza la sua prima regia d’opera in Italia, e il capolavoro di Janáček viene messo in scena per la prima volta nella storia dell’Opera di Roma. Anche il regista Johannes Erath, con il dittico formato dal ‘Tabarro’ di Puccini e dal ‘Castello del Duca Barbablù’ di Bartòk, mette in scena la sua prima opera lirica in Italia. Tra gli spettacoli ‘Adam’s passion’ di Robert Wilson, con musiche di Arvo Pärt, vede la sua prima ed esclusiva esecuzione nel nostro Paese, e segna il debutto al Teatro Costanzi di una grande interprete della danza come Lucinda Childs. Tra gli artisti arrivano per la prima volta all’Opera di Roma anche i direttori Omer Meir Wellber, Tõnu Kaljuste e Francesco Lanzillotta; le voci di Danielle De Niese, Aleksandra Kurzak, Elena Stikhina, Brian Jagde, Stanislas de Barbeyrac e dei due controtenori Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen, mentre Eleonora Buratto interpreta ‘Madama Butterfly’ per la prima volta in Europa, dopo il recente e straordinario successo al Metropolitan di New York. Al debutto al Costanzi anche i danzatori Olga Smirnova, Léonore Baulac, Isabella Boylston, Victor Caixeta, Osiel Gouneo.

Sempre molto proficua è la collaborazione con la Rai: Rai Cultura riprenderà tre titoli – ‘Dialogues des Carmélites’, il Dittico di Puccini e Bartók e ‘Giulio Cesare in Egitto’ – e li trasmetterà su Rai5, mentre Radio3 trasmetterà tutta la stagione d’opera e di concerti del Teatro Costanzi. Al debutto anche il nuovo Maestro del Coro della fondazione capitolina, Ciro Visco, che inizierà il lavoro proprio con lo spettacolo inaugurale.

“Il Teatro dell’Opera è per Roma un grande palcoscenico e un giusto motivo di orgoglio per tutta la città. – dice il sindaco e presidente della Fondazione Roberto Gualtieri -. Con un programma di altissima qualità, la prossima stagione valorizzerà ulteriormente la fama di un’istituzione apprezzata non solo dalle romane e dai romani ma anche da un pubblico sempre più internazionale. La continua crescita del Teatro e il successo delle sue proposte sono risultati molto importanti per la nostra città, per i quali ringrazio il sovrintendente Francesco Giambrone e tutte le persone che con la loro professionalità animano questo straordinario presidio culturale della Capitale e di tutto il Paese. La cultura, in chiave sempre più diffusa in tutti i quartieri della città, continuerà a essere protagonista e leva fondamentale del rilancio di Roma”.

Domenica 27 novembre dunque, il sipario si alza sulla nuova produzione di ‘Dialogues des Carmélites‘ di Poulenc, che manca dal Costanzi dal 1991, e che viene proposta con la direzione di Michele Mariotti e la regia di Emma Dante, in una coproduzione con La Fenice di Venezia. Tra i protagonisti sul palco Corinne Winters nella parte di Blanche de la Force, Anna Caterina Antonacci come Madame de Croissy, Ewa Vesin (Madame Lidoine), Ekaterina Gubanova (Mère Marie de l’Incarnation) e Jean-François Lapointe (Marquis de la Force).

Dopo le vacanze natalizie, dall’11 al 15 gennaio, si riparte con una ripresa dell’’Elisir d’amore‘ di Gaetano Donizetti con un cast di autentiche star del belcanto, capitanato da John Osborn e Aleksandra Kurzak nelle parti di Nemorino e Adina. La regia è quella di Ruggero Cappuccio, proposta con successo nel 2011 e ripresa nel 2014, mentre la direzione è affidata a Francesco Lanzillotta, al suo debutto all’Opera di Roma. Michele Mariotti torna dal 31 gennaio al 12 febbraio per una nuova produzione di ‘Aida‘, titolo che ha affrontato all’Opéra di Parigi nel 2021, e che per la regia è affidato a Davide Livermore, affiancato dai suoi collaboratori Giò Forma per le scene, Gianluca Falaschi per i costumi, Antonio Castro per le luci e D-Wok per i video. Nel cast l’Aida di Krassimira Stoyanova, il Radamès di Fabio Sartori, Ekaterina Semenchuk come Amneris, Vladimir Stoyanov come Amonasro e Riccardo Zanellato nei panni di Ramfis.

Nel centenario della nascita di Franco Zeffirelli, l’Opera di Roma sceglie di ricordare il grande maestro con uno dei suoi spettacoli più amati: ‘Pagliacci‘ di Ruggero Leoncavallo, che andò in scena per la prima volta nel 1992 e che da allora è stato ripreso sempre con grande successo. Nelle parti di Nedda e Canio sono impegnati Nino Machaidze e Brian Jagde. Le sette recite dello spettacolo, dal 12 al 19 marzo, sono dirette da Daniel Oren. Alla musica di oggi sono dedicati un’attenzione e uno spazio del tutto speciali: venerdì 31 marzo e sabato 1° aprile alla Nuvola di Fuksas va in scena ‘Adam’s Passion‘, lo spettacolo teatrale ideato nel 2015 da Robert Wilson in collaborazione con il compositore estone Arvo Pärt e proposto per la prima volta e in esclusiva in Italia grazie alla collaborazione con Eur S.p.A. / Eur Culture per Roma. Il lavoro si rifà all’idea di “opera d’arte totale” di Wagner e fonde insieme musica, con la direzione di Tõnu Kaljuste, danza, con Lucinda Childs al suo debutto all’Opera di Roma, luci, curate da A.J. Weissbard, e canto. Il tutto per raccontare, secondo l’evocativo linguaggio di Wilson e Pärt, la vita di Adamo dopo la cacciata dall’Eden.

La terza produzione in stagione del direttore musicale Michele Mariotti fa parte di un progetto triennale realizzato in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago in occasione del centenario della morte del compositore. Il suo ‘Trittico’ verrà scomposto e ricomposto in tre dittici, proposti uno all’anno per tre stagioni, grazie all’accostamento di ogni titolo a un altro capolavoro del Novecento. Nella stagione 2022/2023 ‘Il tabarro‘ è proposto insieme a ‘Il castello del Duca Barbablù‘ di Béla Bartók, coeve, perché entrambe andate in scena per la prima volta nel 1918, ed entrambe storie di violenza di genere e di incomunicabilità all’interno della coppia. I protagonisti del ‘Tabarro’ sono Luca Salsi, Gregory Kunde e Maria Agresta, mentre quelli del capolavoro di Bartók sono Ekaterina Semenchuk e Mikhail Petrenko. La regia è affidata al tedesco Johannes Erath, al suo debutto in Italia in un’opera lirica. Lo spettacolo è ripreso da Rai Cultura e trasmesso da Rai5. Lo spettacolo andrà in scena dal 6 al 18 aprile 2023. Nella stagione successiva, ‘Suor Angelica’ insieme a ‘Il prigioniero’ di Luigi Dallapiccola: altri due lavori accomunati dalla violenza, che però in entrambi si esprime attraverso il fanatismo religioso. Nella stagione 2023/2024 il progetto si concluderà con ‘Gianni Schicchi’ e ‘L’heure espagnole’ di Maurice Ravel: due straordinarie pagine buffe, nelle quali si sorride ma in modo cinico e un po’ amaro sulle disgrazie della vita.

A maggio prosegue un altro progetto triennale: quello legato al compositore ceco LeoÅ¡ Janáček, che ha visto in scena nella stagione 2021/2022 la ‘Kát’a Kabanová’, che continua nella 2022/2023 con ‘Da una casa di morti’ (23-30 maggio 2023), e che si concluderà nella 2023/2024 con ‘Jenůfa’. Tutti e tre i titoli sono realizzati in collaborazione con la Royal Opera House di Londra. La regia di ‘Da una casa di morti‘ è affidata a Krzysztof Warlikowski, Leone d’oro alla Biennale Teatro di Venezia e al suo debutto in Italia nell’opera. Sul podio il giovane russo Dmitry Matvienko, talento della nuova generazione recentemente messosi in luce vincendo la Malko Competition di Copenaghen.

A giugno, dal 16 al 24, torna in scena ‘Madama Butterfly‘ di Puccini, nell’apprezzata messa in scena di Àlex Ollé de La fura dels Baus, realizzata in collaborazione con l’Opera di Sidney, nata per la stagione estiva di Caracalla, riproposta e riadattata per lo spazio del Teatro Costanzi. Protagonista il soprano Eleonora Buratto, che proprio come Cio Cio-San ha recentemente ottenuto uno straordinario successo al Metropolitan di New York, e che interpreta Butterfly per la prima volta in Europa. Accanto a lei Dmytro Popov come Pinkerton, Anna Maria Chiuri come Suzuki e Roberto Frontali nei panni di Sharpless. Sul podio è chiamato Roberto Abbado, che interpreta per la prima volta il capolavoro di Puccini.

La stagione operistica si conclude in ottobre, dal 13 al 21, con cinque rappresentazioni di ‘Giulio Cesare in Egitto‘ di Georg Friedrich Händel. Lo spettacolo, con la regia di Damiano Michieletto, è coprodotto con il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Oper Leipzig e Opéra national de Montpellier ed è proposto per la prima volta in Italia. La direzione è affidata a uno specialista del repertorio barocco come Gianluca Capuano, alla testa dell’Orchestra dell’Opera di Roma. Protagonisti tre dei più affermati controtenori di oggi: Raffaele Pe nel ruolo del titolo, Carlo Vistoli nei panni di Tolomeo e Aryeh Nussbaum Cohen in quelli di Sesto. La parte di Cleopatra invece è affidata alla voce di Danielle de Niese. Lo spettacolo è ripreso da Rai Cultura e trasmesso su Rai5.

La nuova stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma prosegue in continuità con gli ultimi anni, potenziando il lavoro di valorizzazione della cultura ballettistica portato avanti dalla direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato. Si parte con ‘Don Chisciotte‘ con la coreografia di Laurent Hilaire che aveva inaugurato la Stagione 2017/2018 con i costumi disegnati da Francesco Zito. In scena Isabella Boylston e Daniel Camargo, Iana Salenko e Osiel Gouneo. Dirige l’Orchestra David Garforth. Dopo la prima del 18 dicembre, si replica fino al 31 dicembre. Dal 24 febbraio al 2 marzo è in scena ‘La Bayadère‘, in una nuova versione coreografica di Benjamin Pech da Marius Petipa in un nuovo allestimento con scene e luci firmate rispettivamente da Ignasi Monreal e Vinicio Cheli. Olga Smirnova, al debutto al Costanzi, si alterna con Maia Makhateli nel ruolo di Nikija, la baiadera innamorata e segretamente sposa del guerriero Solor, interpretato da Jacopo Tissi e Victor Caixeta. La musica di Ludwig Minkus è affidata alla bacchetta di Kevin Rhodes.

Dal 2 maggio arriva quello che è da considerarsi il balletto più antico che sia pervenuto ai nostri giorni, ‘La Fille mal gardée‘, la cui prima rappresentazione assoluta è del 1789 al Gran Théâtre di Bordeaux. La virtuosistica coreografia di Ashton racconta la passione di Lise e del suo amante Colas, rispettivamente l’étoile parigina Léonore Baulac, al suo debutto al Costanzi, e Daniil Simkin. Per la prima volta sul podio capitolino il direttore Philip Ellis. Dopo la pausa estiva, al Teatro Costanzi dal 19 al 24 settembre ritorna la formula del Trittico di danza, fortemente voluta da Eleonora Abbagnato, e che si rinnova forte del successo ottenuto nelle ultime stagioni. La serata si apre con ‘Within the Golden Hour’, creato da Christopher Wheeldon nel 2008 per il San Francisco Ballet. Segue ‘Chacona’ di Goyo Montero creato su musiche di Bach nel 2017 per il Ballet Nacional de Sodre di Montevideo. Conclude la serata il ‘Bolero’ di Krzysztof Pastor creato nel 2012 sul capolavoro di Ravel. La stagione di balletto si conclude con una nuova versione di ‘Rossini Cards’ che Mauro Bigonzetti aveva pensato nel 2004, una creazione astratta, libera da qualsiasi gabbia drammaturgica. Sulle musiche di Rossini il coreografo romano scrive dei quadri di vite parallele: cartoline affidate alle stelle della compagnia romana Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza e ai primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano. Anna Biagiotti firma i costumi di questo nuovo allestimento. Sul podio il giovane direttore Louis Lohraseb dirige le otto recite in cartellone dal 27 ottobre al 4 novembre.

Con la stagione 2022/2023 tornano all’Opera di Roma i concerti. Protagonista di due serate è il direttore musicale Michele Mariotti, che mercoledì 15 febbraio propone il ‘Requiem‘ di Giuseppe Verdi con il soprano Elena Stikhina, dal mezzosoprano Yulia Matochkina, dal tenore Stefan Pop e dal basso Giorgi Manoshvili. Protagonista naturalmente anche il Coro della fondazione capitolina. Per il suo secondo concerto, in programma giovedì 20 aprile, Mariotti sceglie uno dei grandi capolavori della letteratura musicale tedesca: ‘Manfred‘, il poema drammatico che Robert Schumann trasse da Lord Byron e che manca dal Costanzi da 56 anni. Protagonista del brano Glauco Mauri, che all’alba dei 93 anni interpreta per la prima volta l’antieroe byroniano tormentato da insanabili conflitti interiori. Sul palco anche il Coro dell’Opera di Roma.

Venerdì 6 ottobre debutta sul podio dell’Opera di Roma l’israeliano Omer Meir Wellber, direttore musicale della Volksoper di Vienna e del Teatro Massimo di Palermo, che propone il primo atto della ‘Walküre‘ (La valchiria) in forma di concerto. La presenza di Richard Wagner illumina quindi il cartellone 2022/2023 ed è resa particolarmente preziosa dal cast, con il tenore Stanislas de Barbeyrac e il soprano Angela Meade nelle parti dei gemelli amanti Siegmund e Sieglinde, affiancati dal basso Brindley Sherratt come Hunding. L’ultimo concerto è in programma tra le recite del Giulio Cesare in Egitto, venerdì 20 ottobre 2023, e vede protagonisti tre tra i più grandi controtenori di oggi, già impegnati nel capolavoro di Händel: Carlo Vistoli, Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen, che si sfideranno con acuti e colorature, facendo rivivere i fasti del Barocco. Sul podio sarà impegnato un raffinato specialista del repertorio antico come Gianluca Capuano, anche interprete del Giulio Cesare.

AdnKronos: Vai alla fonte

© 2006 - 2024 Pressitalia.net by StudioEMME