La mostra ĆØ stata prorogata fino al 18 settembre 2022
SORIANO NEL CIMINO (VT) – Il giorno 23 luglio 2022 alle ore 18.00 inaugura presso gli spazi (giardini pensili e palazzo) di Palazzo Chigi-Albani di Soriano nel Cimino la mostra Cielo incluso con le opere di Maria Grazia Tata e le fotografie di Salvatore Di Vilio, accompagnata dal testo e dalla consulenza storico-antropologica del ricercatore indipendente Massimiliano Palmesano e con la collaborazione del Comune di Soriano del Cimino e di Raffaella Lupi della Galleria Sinopia Eventi di Roma.
Il testo di Massimiliano Palmesano e le note dellāartista Maria Grazia Tata illustrano i temi del progetto:
āCi sono alcuni luoghi in cui gli dĆØi custodiscono ancora tutto il loro arcaico potere. Dimensioni in cui ā parafrasando Talete ā tutte le cose sono piene di dĆØi. Al pari di due sciamani, Maria Grazia Tata e Salvatore Di Vilio hanno esplorato tali dimensioni portando con loro, come al ritorno da un viaggio misterico, le forme e le immagini degli dĆØi. Le percezioni annotate sul diario di bordo di questa esplorazione nella dimensione del sacro e del fantastico hanno plasmato la mostra Cielo incluso che si terrĆ allāinterno del Complesso monumentale Palazzo Chigi-Albani a Soriano nel Cimino (Viterbo) e nei suoi giardini pensili. Lāiniziativa ĆØ il risultato di una alchimia tra le opere di Maria Grazia Tata e lo sguardo fotografico di Salvatore Di Vilio che insieme hanno tracciato una cartografia delle dimensioni abitate dagli dĆØi. Con riferimento particolare a quelle figure che nei pantheon vengono indicate come āminoriā, ma non perchĆ© esse siano meno importanti di altre: semplicemente perchĆ© sono deputate ad aspetti piĆ¹ intimi e quotidiani. Il filologo e storico delle religioni Walter Otto nel suo Teofania sosteneva che Ā«gli dĆØi non sono frutto di invenzioni, elucubrazioni o rappresentazioni, ma possono soltanto essere sperimentatiĀ». E Cielo incluso ĆØ soprattutto una ierĆ” odĆ³s (via sacra) esperienziale e misterica le cui tappe sono scandite da epifanie divine che si manifestano nel rapporto opera-fotografia. Un percorso di iniziazione ai segreti della sacralitĆ della materia attraverso la primordiale magia delle immagini. Tata e Di Vilio fanno materializzare una āarcheologia dellāinvisibileā fatta di preziosi e impalpabili orecchini per le ninfe (Diumpae), di collane per le muse e di pettorine di rose e stelle; portano alla luce officine in cui lavorano riparatrici di ali, rammendatrici di foglie e fabbricatrici di stagioni segrete dentro cortecce arrotolate; dischiudono alla vista le dimore incantate delle divinitĆ . Cielo incluso ĆØ una fiaba che parla di appartenenza, di legame con il territorio e con chi lo abita; un racconto fatto di boschi millenari, sorgenti dalle acque rigenerative e pietre animate. Ā«Il divino, da cui lāuomo si sente consapevolmente protetto, non ĆØ dunque il ātotalmente altroā ā ĆØ ancora la Teofania di Walter Otto ā in cui si rifugiano coloro per i quali la realtĆ del mondo ĆØ priva del divino. Esso ĆØ piuttosto proprio quel che ci circonda, in cui viviamo e respiriamo [ā¦]. Esso ĆØ presente ovunque. Ogni cosa, ogni fenomeno ne parla, in quella grandiosa ora nella quale essi parlano di sĆ©Ā». Proprio in quellāora Maria Grazia Tata ha plasmato quella che ama definire la sua āpaccottiglia cosmicaā, nel medesimo istante Salvatore Di Vilio ha catturato lāimmagine degli dĆØi.ā
Massimiliano Palmesano, antropologo.
āSe noi vogliamo cambiare lāecologia della terra dobbiamo cambiare lāecologia dentro di noiā (James Hillman). DivinitĆ minori fantastiche fuggono dal chiuso e tornano nella Natura. Un ācacciatore di sacroā le avvista nella Faggeta Vetusta, patrimonio dellāumanitĆ , nei luoghi cari a Pasolini, nella campagna cimina. Gli dĆØi minori si manifesteranno, per 37 giorni (37 ĆØ un numero angelico, un messaggio benevolo degli angeli), nel giardino settecentesco e nel Palazzo Chigi Albani del complesso monumentale di Papacqua, residenza cinquecentesca del cardinale Madruzzo, casino di diletto con statue e fontane, luogo spirituale, artistico e iniziatico. La fontana della Satiressa con fauni, satiri, capre e altre figure simboliche, il dio Pan che avvista, forse, ādivinitĆ maggioriā, il Ninfeo, le Muse, la fontana del MosĆØ, le statue delle stagioni sono ricchi di rimandi naturali, mitologici e anche alchemici: la trasformazione della pietra in oro, lāOpus come ricerca spirituale di elevazione e di conoscenza. Le divinitĆ minori di Cielo incluso percorrono una trasformazione alchemica ācontromanoā: ogni foglia, ogni seme, ogni povero resto della natura ĆØ giĆ oro e torna materia spoglia, come la pietra tufacea frutto di eruzioni millenarie dei vulcani e il muschio del sottobosco antico della Selva Cimina. LāOpus si conclude con la perdita di āpesoā: la materia si trasforma in immagine che diventa un simulacro a portata di mano, per ricordarci che un filo sacro collega tutte le cose, visibili e invisibili, attuali e remote, un filo intriso di quella meraviglia cosƬ familiare al bambino e al cielo.ā Maria Grazia Tata
Maria Grazia Tata, da tredici anni trasferitasi a Soriano nel Cimino, lega la sua ricerca artistica al āsacroā e allāinvisibile della natura, della poesia, della memoria e dei fatti quotidiani. Lavora con tutti i materiali. Ha esposto in palazzi storici, musei archeologici, gallerie in Italia e allāestero (Sydney, Maputo, Los Angeles). āOpere come luoghi segretiā¦dove trovare rifugio e stupore. Una visione privilegiata, quella di Maria Grazia Tata, che ci suggerisce le tracce per lāascolto della Natura e dellāArte: un invito silenzioso a rispettare quanto di piĆ¹ prezioso ci circonda. Ma anche spartito musicale o pioggia che suona.ā (Raffaella Lupi, Galleria Sinopia Eventi, Roma).
Salvatore Di Vilio, originario di Succivo (in provincia di Caserta), da oltre quarantāanni gira lāItalia e il mondo con la sua macchina fotografica realizzando reportage. La sua poetica in bianco e nero ha attraversato diversi stili fotografici, dalla foto-archeologia industriale alla denuncia sociale, pur prediligendo le narrazioni di carattere antropologico. Il suo obiettivo ĆØ stato testimone degli ultimi giorni della civiltĆ contadina meridionale e per tali ragioni la sua dimensione artistica si ĆØ sempre intersecata con una prospettiva di ricerca sul campo, dal lavoro dei canapicoltori alle feste religiose e a quelle profane come il Carnevale.
Info
Cielo incluso
Opere di Maria Grazia Tata
Fotografie di Salvatore Di Vilio
Testo e consulenza storico-antropologica di Massimiliano Palmesano
In collaborazione con il Comune di Soriano nel Cimino
In collaborazione con Raffaella Lupi – Galleria Sinopia Eventi
Video āCielo Inclusoā: montaggio e musiche di Michele Mele
Inaugurazione 23 luglio 2022 ore 18.00
Complesso monumentale Palazzo Chigi-Albani
Giardini Pensili e Palazzo
Via Papacqua, 471 – Soriano nel Cimino (VT)
Fino al 28 agosto 2022
Orari: da mercoledƬ a domenica 10-13 / 15-19
Contatti
info: 0761 748871 – 3783033319
www.welcometosoriano.it
@tatamariagraziaĀ mgtata@iol.it
@salvatoredivilioĀ info@salvatoredivilio.it
FONTE: Ufficio Stampa Roberta Melasecca.