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Mondo Rai/Appuntamenti e novità

(Adnkronos) - Di nuovo esibizioni di ogni genere nella terza puntata di “Dalla strada al palco”, domani alle 21.20 su Rai 2, lo show condotto da Nek che offre agli artisti di strada la possibilità di raccontarsi ed esibirsi sulla più grande piazza d’Italia, il palco di Rai 2. Gabriele Cirilli e Francesco Paolantoni sono i “passanti importanti” di questa puntata, che affiancheranno il pubblico in studio nella scelta delle migliori esibizioni della serata per decretare i cinque artisti che parteciperanno alla finale di martedì 19 luglio. Alle esibizioni si alternano le storie di artisti e artiste che hanno scelto le piazze e le strade d’Italia per vivere il loro sogno, per un grande racconto del talento e dell’arte in tutte le sue sfaccettature, dalla musica al canto, dalla danza alla giocoleria fino a performance innovative capaci di stupire ed emozionare per la loro originalità. I cinque finalisti di puntata si aggiungeranno a quelli delle scorse settimane. Nell’ultima puntata hanno conquistato la finale: Francesco Porcedda con il suo beatbox, la coppia di cantanti lirici Gustavo e Lucia, il pianista Luca D’Amato, la banda dei Musicanti di San Crispino, i ballerini di breakdance Samuele e Mattia. Saranno in totale quindici i finalisti a contendersi il premio e lo scettro di miglior artista di strada d’Italia nella puntata finale.

Di nuovo esibizioni di ogni genere nella terza puntata di “Dalla strada al palco”, domani alle 21.20 su Rai 2, lo show condotto da Nek che offre agli artisti di strada la possibilità di raccontarsi ed esibirsi sulla più grande piazza d’Italia, il palco di Rai 2. Gabriele Cirilli e Francesco Paolantoni sono i “passanti importanti” di questa puntata, che affiancheranno il pubblico in studio nella scelta delle migliori esibizioni della serata per decretare i cinque artisti che parteciperanno alla finale di martedì 19 luglio. Alle esibizioni si alternano le storie di artisti e artiste che hanno scelto le piazze e le strade d’Italia per vivere il loro sogno, per un grande racconto del talento e dell’arte in tutte le sue sfaccettature, dalla musica al canto, dalla danza alla giocoleria fino a performance innovative capaci di stupire ed emozionare per la loro originalità. I cinque finalisti di puntata si aggiungeranno a quelli delle scorse settimane. Nell’ultima puntata hanno conquistato la finale: Francesco Porcedda con il suo beatbox, la coppia di cantanti lirici Gustavo e Lucia, il pianista Luca D’Amato, la banda dei Musicanti di San Crispino, i ballerini di breakdance Samuele e Mattia. Saranno in totale quindici i finalisti a contendersi il premio e lo scettro di miglior artista di strada d’Italia nella puntata finale.

I temi del lavoro e crisi climatica, le fibrillazioni della politica italiana e la crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina saranno i temi al centro della terza puntata di Filorosso, in onda domani alle 21.20 su Rai 3. Con Giorgio Zanchini, insieme a Roberta Rei, ci saranno, tra gli altri, il ministro degli esteri Luigi Di Maio, il presidente del Veneto Luca Zaia, il segretario generale della CGIL Maurizio Landini.

Il nostro Paese agli inizi degli anni Sessanta si trova immerso nel boom del miracolo economico e ha già conosciuto i fasti della Dolce Vita. Ma il 1965 è un anno davvero indimenticabile per i giovani romani e non solo: il 17 febbraio apre a Roma il Piper Club, il locale creato e ideato per soddisfare la voglia di trasgressione e ribellione dei ragazzi dell’epoca. Nel docufilm “Piper Generation. Beat, shake pop art negli anni Sessanta”, in onda domani alle 22.55 in prima visione su Rai 5, le testimonianze esclusive dei protagonisti che hanno fatto la storia del favoloso club romano: da Roberto D’agostino a Mita Medici, da Marina Marfoglia a Tito Schipa Jr. e tanti altri, ma anche i filmati vintage delle Teche Rai e dell’Istituto Luce, con immagini storiche di Patty Pravo, Caterina Caselli, Renato Zero e addirittura Mina e Totò che si esibiscono al Piper Club. In quello stesso club, nel giugno 1965, arrivano, per la prima ed unica volta, i Beatles in Italia, mentre la musica e le mode stanno finalmente cambiando e la Rai trasmette “Bandiera Gialla” alla radio con Arbore e Boncompagni. Sono gli anni in cui si discute sul divorzio, si propone l’educazione sessuale nelle scuole e si parla di aborto legalizzato. Al Piper in Via Tagliamento, le ragazze arrivano in minigonna, con cinturoni di cuoio e capelli con la frangetta, mentre i ragazzi indossano pantaloni di velluto a coste a vita bassa, stivali a punta e pettinature, che si rifanno a quelle dei Beatles. Il Piper diventa il cuore del cosiddetto Beat italiano, il tempio della gioventù “Ye’-Ye’”, mettendo in scena tutti i complessi dell’epoca, dando loro un palco dove potersi esibire e confrontare con i ragazzi. ll Piper Club è stato il “Big Bang” della “club culture” italiana, diventando il punto di partenza del divertimento giovanile dalla metà degli anni 60, restando fino ad oggi uno dei locali più longevi d’ Europa.

Su Rai Storia ‘Donne di Calabria’ – Su RaiPlay ‘Pranzo in tv’, l’omaggio a Luciano Rispoli

Rita Pisano, sindaca di Pedace dal 1966 al 1984, anno in cui morì, nel pieno del suo impegno amministrativo: un personaggio a cui dà volto e voce Rocìo Muñoz Morales in “Donne di Calabria” – una co-produzione Calabria Film Commission e Anele, in collaborazione con Rai Cultura, prodotta da Gloria Giorgianni con Emma Di Loreto, da un’idea produttiva di Giovanni Minoli – in onda domani alle 22.10 su Rai Storia. Tra gli anni ‘40 e ‘50 Rita Pisano comincia la sua carriera politica divenendo dirigente del Partito Comunista di Cosenza, al quale aveva aderito sin da giovanissima, segretario provinciale del Cna e consigliere comunale di Cosenza. Fu tra i componenti della delegazione calabrese che a Parigi nel 1949 prese parte al Congresso Mondiale della Pace, dove raccontò le lotte sostenute dai contadini calabresi. Lì conobbe Renato Guttuso e Pablo Picasso, che rimasero colpiti dal suo discorso, dalla sua passione e dalla sua personalità, tanto che Picasso ritrasse il suo volto “splendente” e lo intitolò “La jeune fille de Calabre”, realizzandolo con uno schizzo a matita. Madre di sei figli e donna di politica, si mise a disposizione del Paese impegnandosi allo stesso modo sia in famiglia che nella militanza, abbracciando sia la dimensione pubblica che privata e spronando le donne a fare lo stesso. Divenuta sindaco di Pedace nel 1966, avviò una politica di ammodernamento delle strutture urbane e istituì la prima biblioteca per le donne, la “Biblioteca Donne Bruzie”, simbolo della sua venerazione per la cultura e l’arte. Negli anni ’70 diede vita agli “Incontri Silani” grazie ai quali giunsero in Calabria esponenti della cultura come Renato Guttuso, Carlo Levi e Raphael Alberti. Durante il suo percorso politico, nel 1975, ebbe contrasti interni al Partito Comunista Italiano, da cui venne espulsa. Da qui la sua decisione di dare vita alla lista autonoma “Sveglia” che vinse le elezioni comunali in contrapposizione con il Pci. Protagonista delle lotte per l’emancipazione della donna, subì processi e arresti per violazione del vecchio Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza che, in seguito, la Corte costituzionale abolì parzialmente. La narrazione utilizza immagini e filmati di repertorio, di illustrazioni animate e di interviste a testimoni del mondo della cultura, della politica e della società civile, tra cui la Presidente della Fondazione Nilde Iotti Livia Turco, la scrittrice Rosella Postorino, lo storico Enzo Ciconte, la giornalista Ida Dominijanni, il nipote del proprietario della casa del PCI Eduardo Salvatore Zumpano, i figli Agatina Sandra e Giuseppe Giudiceandrea, il campanaro della Parrocchia di San Donato V.M di Casali del Manco Francesco Leonetti, la nipote Maria Maddalena Radoni e la Responsabile della Biblioteca Donne Bruzie Maria Francesca Lucanto. A fare da sfondo al racconto, i luoghi della Calabria in cui Rita ha vissuto e lavorato: oltre a Pedace, Casali del Manco, il lago Arvo e il Parco Nazionale della Sila a Lorica.

Era nato il 12 luglio, quindi domani avrebbe compiuto 90 anni. Per rendere omaggio a Luciano Rispoli, Rai Teche pubblica su RaiPlay la prima edizione di “Pranzo in tv”. Il talk show del 1983, da lui condotto, ha un format molto originale: un gruppo eterogeneo di persone di diverse età ed estrazione sociale siedono intorno a un tavolo per pranzare e conversare in modo amichevole, commentando gli avvenimenti e i fatti d’attualità piccoli e grandi della settimana. Tra gli invitati a questo speciale pranzo ripreso dalle telecamere personaggi del mondo dello spettacolo e persone comuni che rappresentano uno spaccato della società italiana di quegli anni. Gli interventi musicali che punteggiano la trasmissione erano studiati per consentire ai commensali di degustare le pietanze preparate dalla signora Lucia e al pubblico a casa di proseguire autonomamente la conversazione sui temi trattati. Tra gli ospiti del programma Luciano De Crescenzo, Maria Giovanna Elmi, Ugo Gregoretti, Milena Vukotic, Emilio Fede, Oreste Lionello, Katia Ricciarelli, Alberto Bevilacqua, Giorgio Bracardi.

Una rara esecuzione di Musica concertante per violoncello e archi di Giorgio Federico Ghedini: la propone il musicista parmense Enrico Bronzi che si alterna tra violoncello e podio dell’Orchestra delle Toscana nel concerto in onda domani alle 17.35 su Rai 5. Nel programma anche il celeberrimo Concerto n.2 per violoncello e orchestra di Franz Joseph Haydn.

Su Rai3 ‘Passato e Presente’ – Su Rai Storia ‘La bussola e la clessidra’

Amalia Moretti Foggia è una delle primissime donne in Italia a laurearsi in medicina, nel 1898. Approdata a Milano, entra in contatto con gli ambienti del socialismo e conosce le prime attiviste per l’emancipazione femminile, senza mai, però, diventare una militante. Un personaggio analizzato dalla professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda domani alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. All’impegno politico Amalia preferisce l’azione diretta come medico a favore delle classi più svantaggiate, con particolare attenzione alle donne e ai fanciulli. Negli anni Trenta inizia a collaborare con La Domenica del Corriere, con due rubriche di grande successo: una di medicina, firmata con lo pseudonimo di “dottor Amal”, e una di cucina, con la firma di Petronilla. Il dottor Amal e Petronilla diventano famosi in tutta Italia. Durante i razionamenti, in periodo di guerra, la sua sapienza culinaria, unita a quella medica, si riveleranno preziose per trasmettere alle lettrici regole igieniche e alimentari di base, proponendo piatti gustosi, nutrienti e a poco prezzo.

Le cause politiche che portarono alla battaglia di Lepanto e le dinamiche di combattimento che consentirono alle forze della Lega santa – Spagna, Venezia, Roma e altri Stati italiani – di prevalere sulla potentissima flotta ottomana. Le analizza il professor Alessandro Barbero nella puntata di “La bussola e la clessidra”, in onda domani alle 21.10 su Rai Storia. Il racconto parte dalla spedizione archeologica sottomarina che è andata alla ricerca dei relitti delle galee impegnate nel grande scontro navale combattuto all’imboccatura del Golfo di Corinto il 7 ottobre 1571.

Una prima notte di nozze destinata a cambiare le vite dei protagonisti, Edward e Florence, nell’Inghilterra del 1962. Un dramma sull’incomunicabilità e l’incomprensione che Jean-Pierre Améris racconta nel film “Chesil Beach. Il segreto di una notte”, in onda domani alle 21.15 su Rai 5. Nel cast Isabelle Carré, Brigitte Catillon, Laure Duthilleul, Martine Gautier, Sonia Laroze.

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