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Siccità Italia, il business dell’acqua tra perdite e sprechi

(Adnkronos) - L'ultima fotografia dell'Istat: i numeri della rete, i comuni virtuosi e quelli con le situazioni peggiori

La fotografia dell’Istat

Quello del’acqua è un business enorme, che parte dalla rete pubblica e passa per gli affidamenti in concessione a soggetti, pubblici, privati e misti. Tra le società che gestiscono il servizio, cinque grandi multiutility: Acea, Hera, Iren, A2a e Veolia. Quando i fenomeni climatici estremi come quelli che stiamo vivendo portano alla siccità, riemergono i problemi, sempre gli stessi, che affliggono la gestione dell’acqua: gli sprechi e, soprattutto, le perdite.

L’ultima fotografia scattata dall’Istat è quella in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua, il 22 marzo 2022. Nel 2020 sono andati persi 41 metri cubi al giorno per km di rete nei capoluoghi di provincia/città metropolitana, il 36,2% dell’acqua immessa in rete (37,3% nel 2018). Sono 236 i litri per abitante erogati ogni giorno nelle reti di distribuzione dei capoluoghi di provincia/città metropolitana. In 11 Comuni capoluogo di provincia/città metropolitana, tutti nel Mezzogiorno, sono state adottate misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua. Nel 2021 l’86,0% delle famiglie si dichiara soddisfatto del servizio idrico mentre il 65,9% delle persone di 14 anni e più è attento a non sprecare acqua.

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