Le sirene che risuonavano a Kiev, fatto molto frequente nella capitale ucraina, hanno spinto ieri sera a ripararsi in un rifugio antiaereo gli oltre 60 italiani – tra cui politici come l’eurodeputato dem Majorino, giornalisti ed il coordinatore del Mean, Angelo Moretti – arrivati nella capitale ucraina per incontrare le istituzioni e attivisti locali. Lo spiega all’Adnkronos Marco Bentivogli di Base Italia, che fa parte della delegazione e che sottolinea come non ci siano stati problemi di sorta.
“Abbiamo semplicemente vissuto quello che vivono gli ucraini da quasi 5 mesi”, afferma l’ex segretario dei metalmeccanici, precisando che “al momento di andare a dormire alcuni di noi hanno sentito le sirene e ricevuto la notifica dell’app del governo ucraino che invita a recarsi nei rifugi in caso di allarmi aerei e missilistici. Siamo lƬ stati due ore dopodichĆ© ĆØ arrivato il cessate allarme e siamo andati a dormire”.
Chi guarda con “pigrizia e distacco” dall’Italia questa guerra “assurda e ignobile” scatenata da Putin, aggiunge Bentivogli, “dovrebbe capire che questa ĆØ la normalitĆ . Ed ĆØ l’ennesima riprova – prosegue – della leggerezza con cui troppo spesso si parla della guerra a 3mila km di distanza nel nostro Paese”.
Bentivogli parla quindi degli incontri di oggi che la delegazione italiana ha in programma con il sindaco di Kiev, il nunzio apostolico e una settantina di attivisti ucraini appartenenti a tantissime associazioni. “E’ un confronto utile perchĆ© pensiamo serva recuperare il pensiero di Alex Langer – conclude – L’idea di fondo ĆØ che la pace diventa un processo che diventa irreversibile se non si delega a nessuno e se si coinvolge la popolazione”.
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