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Arlecchino, una lunga storia d’arte

Mostra di Veronica Menghi nel foyer del cinema, incontro e proiezione del suo film in sala.

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Cinema Arlecchino

MILANO – Il Cinema e l’Architettura hanno un legame profondo. Entrambi sono arte dello spazio, con un rapporto storicamente ricco di influenze e reciproci scambi. Riconoscere dopo un secolo di arte cinematografica che anche il Cinema, inteso come sala di fruizione e luogo di cultura e incontro, possa talvolta considerarsi arte dello spazio, e come tale sia da valorizzare, è alla base dell’impegno preso nel 2022 da Cineteca Milano, in accordo con la famiglia Quilleri, nella gestione del Cinema Arlecchino. La monosala di via San Pietro all’Orto a Milano ne è un esempio illustre e rappresenta un modello unico d’arte moderna nel panorama della città, dalla sua inaugurazione nel 1948, su idea e progetto degli architetti Roberto Menghi e Mario Righini. Una lunga storia, capace di coniugare architettura, cinema e altre arti, all’anima del centro milanese e alla sua evoluzione storica e culturale.

Con la consapevolezza che “la tutela e la valorizzazione del Cinema è veramente tale solo se sappiamo conservare le architetture che hanno segnato la storia dello spettacolo cinematografico”, Cineteca Milano Arlecchino ospita giovedì 15 settembre, alle ore 18.00, un incontro d’eccezione dedicato alla storia dell’Arlecchino, con l’artista Veronica Menghi, figlia dell’architetto Roberto Menghi, che dialogherà con il pubblico insieme a Matteo Pavesi, Direttore di Cineteca Milano.

La storica sala, che omaggia nel nome la maschera simbolo di Libertà, è oggi un autentico scrigno di Bellezza non solo cinematografica, per la presenza delle opere firmate, oltre che da Menghi, da Lucio Fontana e Piero Fornasetti, e impreziosita in passato anche dagli arredi di Luigi Filippo.

All’incontro seguirà la proiezione del film Roberto Menghi Architetto. 1920-2006, un ritratto commovente e di immenso valore, che documenta una stagione irripetibile della cultura milanese del dopoguerra, un “collage della memoria”, ideato e diretto dalla figlia Veronica, del grande architetto e designer milanese che nel 1948 diede vita, con Mario Righini, al cinema Arlecchino.

Nel foyer, sarà esposta una parte della mostra Il sottile filo rosso della memoria con una selezione di opere di Veronica Menghi ispirate al lavoro del padre, tra cui la gigantografia del dipinto Arlecchino cerca posto, il cui originale rimarrà in esposizione permanente al cinema.

Nel film, straordinarie sono le testimonianze della moglie Cristiana Menghi e delle tante personalità che hanno contribuito a definire la linea culturale della Milano degli anni Cinquanta. Lisa Ponti, che ebbe la fortuna di conoscere Menghi all’inizio della sua carriera, ricorda il clima di fermento artistico in cui la rivista Domus, fondata e diretta dal padre, dedicò una copertina del 1948 proprio al cinema Arlecchino. Franca Santi si sofferma sulla sensibilità di Menghi di voler collocare le proprie opere in contatto profondo con la natura e lo spazio circostante, in un ambito di umanità. Ed è lo stesso Menghi a dire, a un certo punto del film: “Milano dovrebbe essere una capitale culturale. Essere una capitale culturale non significa produrre servizio sociale o profitto, ma realizzare uomini di straordinaria qualità”.

E Cineteca Milano Arlecchino, idealmente, riparte da qui.

Cineteca Milano Arlecchino
Via San Pietro all’Orto, 8 – Tel. 02.87242114
facebook.com/cinetecamilano – instagram.com/cinetecamilano
Ingresso libero fino a esaurimento posti: www.cinetecamilano.it

Roberto Menghi Architetto. 1920-2006
Titolo originale: Roberto Menghi Architetto. 1920-2006
Regista: Veronica Menghi
Musiche originali: Daniela Soria
Paese: Italia
Durata: 60′
Anno: 2011

Cast & Credits: Cristiana Menghi, Andreina Rocca, Lisa Ponti, Marco Romanelli, Carlo Bertelli, Carlo Barassi, Antonia Mulas, Ezio Antonini, Piero Castiglioni, Piero Bassetti, Paolo Biancardi, Silvia Banfi, Franca Santi, Jacopo Gardella

Sinossi e note: Un ritratto, realizzato dalla figlia Veronica, del grande architetto e designer milanese Roberto Menghi che, fra le tante, straordinarie opere, nel 1948, a soli 28 anni, ideò e realizzò, con Mario Righini, proprio il cinema Arlecchino. «Tutto il lavoro – ha affermato Veronica Menghi – nasce dalla volontà di realizzare un collage delle fotografie e dei disegni di mio padre, ma soprattutto dall’occasione del ritrovamento di alcuni filmini in super 8 da lui girati». «Questo documentario – dichiara Veronica – è un omaggio alla sua figura umana e professionale, protagonista insieme a tanti importanti architetti della ricostruzione nel dopoguerra, in un’epoca gloriosa per l’architettura e il design italiani. L’idea di realizzare un film e una mostra di mie opere, “Il sottile filo rosso della memoria”, è il frutto di un lungo lavoro di archiviazione di tutti i suoi progetti».

Opere di Veronica Menghi dalla mostra Il sottile filo rosso della memoria
1969, 40×30
Magazzino della memoria, 45×45
Arlecchino cerca posto, 50×5
Montenapoleone 18 Salvatore Esposito, 40×30
Contrasto luce radente nel sogno, 45×90
Poetica degli anni 50, 100×7
Gli anni 60, 45×90
Recupero della memoria, 100×100
La festa del design, 45×45
Santa Lucia, 40×30
La piscina di cristallo, 100×100
Scale al Castello di Maccastorna, 70×70

«Nel ciclo di opere – racconta Veronica Menghi – vi è anche un quadro che ho voluto dedicare al cinema Arlecchino, un luogo unico per il suo valore storico, architettonico e artistico. In questa tela ci troviamo davanti a un sipario che si apre su una visione surreale e poetica del cinema: un grande Arlecchino vola sulle poltroncine colorate cercando un posto per sedersi. Alla realizzazione di questo cinema bellissimo e innovativo collaborarono gli architetti Roberto Menghi e Mario Righini e artisti come Piero Fornasetti e Lucio Fontana; era il 1948, mio padre andò a prendere in Vespa la mamma, che stava allattando mia sorella, per accompagnarla all’inaugurazione».

Biografia di Veronica Menghi
Veronica Menghi  nasce a  Milano dove svolge  il suo lavoro di pittrice.  Il suo impegno intellettuale e civile l’avvicina al poeta Giulio Stocchi con cui realizza un ciclo di opere ispirate al poema “In Tempo di Guerra” e alle poesie sul dramma del Mediterraneo “ Mare Nostrum”. Pubblica diverse edizioni di libri d’artista stampate da Grafica Upiglio, tra le quali un lavoro su Pinocchio “Autobiografia di un Burattino” con il poeta Giacomo Trinci e i testi di Massimo Recalcati e Benedetta Livi, e il libro e cartella calcografica “Il Giardino dell’Arcadia” con un testo dell’architetto Jacopo Gardella.

Nel 2011 ha realizzato il documentario “Roberto Menghi Architetto. 1920-2006”, con la collaborazione di Daniela Soria per la colonna sonora e il montaggio, e una mostra “Il sottile filo rosso della memoria”, dedicati a suo padre architetto Roberto Menghi, presentati alla Fondazione Boschi di Stefano con il Centro Culturale Ceco e alla Fondazione dell’Ordine degli Architetti.

Partecipa a numerose mostre e biennali di pittura e incisione in Italia e all’estero.

www.veronicamenghi.com

FONTE: Ufficio Stampa Studio R-evolution.

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