Skip to content

Impresa della nave italiana ‘Laura Bassi’

Mai nessuno si era spinto così a Sud.

La rompighiaccio dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale è in missione per il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Tra i progetti dei ricercatori anche la mappatura di aree del fondale marino non ancora cartografate.

Impresa-della-nave-italiana-in-Antartide-inGiorno dopo giorno, per settimane, con la sua prua ha spaccato i ghiacci dell’Antartide e aperto un passaggio ai confini del mondo. La rompighiaccio italiana «Laura Bassi», dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, è arrivata dove nessuno si era spinto prima, toccando il punto più a Sud mai raggiunto da una nave.

Salpata dal porto di Trieste lo scorso 16 novembre, la nave e il suo equipaggio hanno affrontato un lungo viaggio attraverso i mari più tempestosi del pianeta fino ad arrivare alla Baia delle Balene, nel Mare di Ross. Da lì, ricercatori e tecnici hanno fatto l’impresa, avanzando fino alla latitudine di 78° 44.280’ Sud, superando così il record stabilito lo scorso anno dalla nave francese Charcot.

La missione fa parte della 38esima Spedizione Italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) per quanto riguarda la pianificazione logistica e dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) per la programmazione scientifica.

Molti sono i progetti di cui si sono occupati e si occuperanno nei prossimi mesi i ricercatori a bordo: attività di lancio e recupero di boe per lo studio delle correnti marine; recupero e messa a mare dei “mooring”, ossia sistemi di misura ancorati al fondo del mare per lo studio delle caratteristiche fisiche e chimiche delle colonne d’acqua; carotaggi per lo studio geologico del fondale marino; attività di pesca scientifica e relative indagini di laboratorio. Un progetto specifico, realizzato in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana, riguarda la mappatura del fondale marino, volto a realizzare mappe di aree non ancora cartografate.

La prima campagna oceanografica è quasi giunta al termine e la rompighiaccio si prepara a rientrare presso la stazione scientifica italiana Mario Zucchelli per la rotazione del personale e i rifornimenti. La Laura Bassi ripartirà il 7 febbraio per una seconda campagna oceanografica che si protrarrà fino agli inizi di marzo.

C’è sicuramente grande soddisfazione nel divulgare il nuovo traguardo, ma anche un po’ di amarezza nel constatare che molto del ghiaccio impenetrabile che fino a pochi anni fa impediva completamente il passaggio si sia assottigliato o sia del tutto scomparso a causa dell’aumento delle temperature. «Sono contento del record, ma al tempo stesso sono triste nel constatare che le cose stanno veramente cambiando qui in Antartide e nel mondo in generale», ha commentato il comandante della Laura Bassi, Franco Sedmak.

© 2006 - 2024 Pressitalia.net by StudioEMME