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La mobilità del futuro? Si può disegnare con un’app

Presentato il progetto Pollicino, una foto precisa degli spostamenti in città.

Pollicino utilizza la Future Mobility Survey, una tecnica d’indagine basata sulla collaborazione dei cittadini, con l’uso di uno smartphone e di un’app di tracciamento si registrano gli spostamenti e il mezzo di trasporto utilizzato. Primo esperimento a Bologna, replicabile in altre città. Risultati sorprendenti.

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Foto di Igor Saveliev da Pixabay

MILANO – Le città sono pronte a programmare la mobilità del futuro sempre più condivisa, elettrica e digitale? Una prima risposta può venire grazie all’ app Pollicino che, attraverso un mezzo futuribile come lo smartphone, utilizza una delle più recenti tecniche d’indagine, la Future Mobility Survey che fotografa tutti gli spostamenti in città grazie alla collaborazione dei cittadini che ne consentono la registrazione anonima grazie all’app installata sul proprio smartphone.

Pollicino, un progetto pilota tra i primi in Europa che è nato dalla collaborazione fra la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, il Ministero dei Trasporti e il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, sperimentato per la prima volta a Bologna, è stato presentato oggi a Milano dall’Osservatorio Sharing Mobility con il supporto di Nordcom, la delegazione del Québec e il patrocinio della Commissione Europea. In questa occasione sono stati anche condivisi i risultati di questa prima sperimentazione, con l’obiettivo di avviare un confronto sull’utilità di poter disporre di dati di mobilità sempre più efficaci e sull’opportunità di replicare quest’esperienza nel prossimo futuro anche in altre città italiane.

Ma che la mobilità in città stia cambiando lo dicono anche gli ultimi numeri sulla sharing mobility: Nel 2021 i viaggi realizzati in sharing mobility sono stati in tutto 35 milioni circa, + 61% rispetto al 2020. Il bikesharing free-floating e cresciuto del 56% rispetto al 2020, lo scootersharing del 5%, i monopattini in sharing nel 2021 hanno registrato la metà dei noleggi totali fatti in Italia (17,9milioni), i servizi di carsharing con stazione segnano un +22,2% di viaggi rispetto al 2020.

Cos’è Pollicino
Pollicino, ha un carattere profondamente innovativo. La partecipazione al progetto richiede di mettere a disposizione i dati sui propri spostamenti e sul mezzo utilizzato, per 7 giorni e 24 ore su 24, che vengono registrati in forma anonima dall’app senza mai essere messi in relazione con i dati sensibili e identificativi del partecipante. Il tracciamento delle persone per almeno 7 giorni consente di cogliere tutti gli spostamenti fatti da un individuo con qualunque modalità, sia quelli brevi che lunghi, quelli svolti durante i giorni lavorativi o feriali, di giorno e di notte e per ogni tipo di motivazione (lavoro, studio, tempo libero etc.). Questo aspetto consente di cogliere come cambi la mobilità degli individui o, per esempio, quelli di una città, non solo in funzione del contesto territoriale ma anche nell’arco del tempo. Si tratta di un vero e proprio salto di qualità rispetto alle indagini questionarie che analizzino solo la mobilità per motivi di lavoro/studio o la mobilità di un giorno medio feriale, così come avviene di norma.

I dati di Bologna: come è cambiata la mobilità negli ultimi 3 anni

Circa 1000 cittadini hanno partecipato all’indagine di Bologna facendo registrare tutti i loro spostamenti per 7 giorni.  L’analisi dei dati dei Pollicini bolognesi ha fatto emergere che la mobilità in città, anche a seguito delle pratiche di smart working, è divenuta molto meno regolare e quindi molto meno prevedibile. In particolare:

  • non è più scandita dal recarsi quotidianamente a studiare o lavorare
  • e la maggioranza delle percorrenze non avviene nei giorni lavorativi, come in passato, ma nel week-end
  • gli spostamenti cosiddetti non sistematici e per motivazioni diverse da lavoro e studio sono nettamente predominanti.

L’effetto pandemia ha consolidato, infatti, lo smart working e l’apprendimento a distanza, tanto che ormai la percentuale delle persone che si spostano 5 giorni a settimana per lavoro è meno di un quarto del totale (23%) e, se sommata a quella che si sposta solo quattro giorni a settimana, non superala metà del campione, indice di una quotidianità che non è più scandita da questa tipologia di spostamenti.

Questa nuova struttura della mobilità tende a premiare la flessibilità dell’auto privata (e questo non va a vantaggio dell’ambiente), penalizza l’uso del trasporto pubblico ma fa anche intravvedere la potenzialità dei servizi di sharing mobility e la possibile espansione della mobilità attiva, soprattutto quella in bicicletta.

Il modal share poi cambia radicalmente in funzione della motivazione dello spostamento: quando si tratta di andare al lavoro l’auto si attesta intorno al 24,9% e l’autobus al 20%, ma se si tratta di fare acquisti l’auto raggiunge il 40,9% e il mezzo pubblico scende al 7,1%.

Un’indagine approfondita ha riguardato l’utente abituale di sharing mobility rispetto al “tipo” non utente. Questa analisi ha permesso di verificare che chi sceglie regolarmente di spostarsi in bikesharing e carsharing, tende ad utilizzare meno l’auto anche per gli altri spostamenti, e preferisce il mezzo pubblico e muoversi di più a piedi, rispetto a chi non usa regolarmente queste soluzioni di mobilità.

Tullio Ferrante, sottosegretario Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture: “Cambiare il settore dei trasporti, raccogliere la sfida che pone il cambiamento climatico e rispettare gli impegni che l’Italia ha assunto nelle sedi internazionali, comporta una conoscenza approfondita della struttura della mobilità attuale. Il progetto Pollicino si colloca in quelle iniziative che hanno come scopo il miglioramento della qualità e dell’offerta dei servizi di mobilità e trasporto, in particolare in ambito urbano, utilizzando lo studio degli spostamenti da parte degli utenti, indipendentemente dal mezzo utilizzato”.

Franco Lucente, Assessore Trasporti e Mobilità sostenibile Regione Lombardia “Ho trovato alquanto interessante la struttura della metodologia d’indagine e l’impostazione totalmente innovativa del progetto ‘Pollicino’. Se si vuole veramente intervenire sulla mobilità di un territorio favorendone una sua versione con un minor impatto ambientale e un impatto sociale positivo per i cittadini, sono convinto che si debba partire proprio dalla presa di coscienza e dall’analisi delle abitudini e dai comportamenti di questi ultimi. ‘Pollicino’ è decisamente funzionale in tal senso: dai risultati acquisiamo informazioni sulla mobilità di oggi, per poter progettare consapevolmente quella futura”.

Arianna Censi – Assessora alla Mobilità  del Comune di Milano: “Il sistema di rilevazione presentato è eccellente perché ci permette di capire come si sta modificando il modo di muoversi e quindi ci consente anche di programmare il trasporto pubblico in maniera più efficiente. Oltre al fatto che aumenta la consapevolezza che ciascuno di noi è parte attiva di questo sistema”.

Valentina Orioli – Assessora alla Mobilità del Comune di Bologna:” La sperimentazione messa in campo a Bologna dimostra quanto la mobilità individuale sia segmentata e complessa e quanto possa essere decisivo il ruolo della sharing mobility rispetto all obiettivo di raggiungere un sistema di mobilità urbana più sostenibile nel suo complesso. Pollicino può quindi essere un utile strumento strategico per pianificare lamobilità urbana con una attenzione specifica ai segmenti attivi e condivisi.

Fabrizio Garavaglia, Presidente di Nordcom: “Alla luce della sperimentazione e dei risultati del Pollicino bolognese, abbiamo ragionato su come trasferire questa esperienza in altre città italiane, partendo proprio dalla Lombardia. Attraverso Pollicino abbiamo conoscenza dei dati di mobilità quale strumento essenziale per la pianificazione, intendiamo quindi promuovere l’utilizzo delle Future Mobility Survey, anche in altre città italiane, come strumento di ausilio ai PUMS e per la definizione di nuovi paradigmi di mobilità. Ancora una volta mobilità sostenibile e digitalizzazione si confermano strettamente correlati tra loro.”

Vanessa Antoniali, delegazione del Quebec in Italia: “Il Québec sostiene con convizione l’esperienza di Pollicino. La ricerca sulle nuove soluzioni di mobilità urbana sostenibile è essenziale per affrontare le sfide che ci accomunano in materia di urbanizzazione e di riduzione dell’impatto ambientale della mobilità urbana. Sfide per le quali abbiamo interesse a ragionare su soluzioni condivise.”

Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione Sviluppo Sostenibile: “L’esperienza di Pollicino realizzata a Bologna, che speriamo possa essere replicata in altre città italiane, ci ha mostrato che   abbiamo oggi uno strumento molto più potente, preciso e meno costoso di quelli utilizzati finora per analizzare la mobilità urbana, e che possono essere i cittadini stessi a raccontarci direttamente come cambia la mobilità, formando una community che collabora con le amministrazioni. E’ il fenomeno del cosiddetto “data altruism”.

FONTE: Ufficio Stampa Federica Cingolani.

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