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Parte dalla Svizzera il nuovo progetto di Yourban2030

Dal 22 marzo al 16 aprile immagini, visioni, racconti di un mondo presente, passato, futuro.

22 opere e 12 artisti per raccontare il contemporaneo e l’ambiente tra denuncia e urgenza, futuri possibili e cambiamento.

Opere di Andreco, Matteo BasilĆØ, Angelo Bellobono, Jordi Bello Tabbi, Nicola Bertellotti, Caimi Piccinni, Paolo Canevari, Tiziana Cera Rosco, Cirkus Vogler, Giacomo Costa, Angelo Cricchi, Michele Guido.

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Copyright: Cricchi – Ildegardadi Bingen

Per i suoi cinque anni – dopo aver applicato per prima tecnologie fotocatalitiche e assorbi smog alla street art tra Italia, Stati Uniti e Olanda e aver ridisegnato il profilo della periferia romana con interventi di riqualificazione artistica, eco-murales e mosaici digitali in bioresina – la no profit Yourban2030 guidata da Veronica De Angelis inaugura un nuovo ciclo, proseguendo la sua mission di portare all’attenzione del grande pubblico attraverso l’arte i valori ambientali promossi dall’Agenda 2030.

Lo fa in anteprima allā€™Ambasciata Italiana di Berna – in Svizzera – dal 22 marzo al 16 aprile, con la mostra fotografica collettiva itinerante THIS IS [NOT] THE END con la curatela di Valeria Ribaldi, che offre attraverso 22 immagini, scatti dā€™autore e installazioni di 12 grandi fotografi e artisti – giĆ  protagonisti del progetto editoriale IRAE con la direzione artistica di Angelo Cricchi – un ritratto stimolante e dā€™impatto dei temi legati alla sostenibilitĆ , tra denunce sociali e rapporti umani.

Un nuovo capitolo per Yourban2030, che attorno al progetto editoriale IRAE ha creato una vera e propria community di artisti, creativi, designer, fotografi per dare valore e raccontare attraverso un altro sguardo le questioni ambientali contemporanee, coinvolgendo direttamente il visitatore/spettatore/lettore in giochi di colori, immagini, visioni e al tempo stesso racconti di un mondo presente, passato, futuro.

Promossa con il supporto dellā€™Ambasciata dā€™Italia a Berna, nellā€™ambito del programma Residenza delle Arti, la mostra vedrĆ  22 opere di Andreco, Matteo BasilĆØ, Angelo Bellobono, Jordi Bello Tabbi, Nicola Bertellotti, Caimi Piccinni, Paolo Canevari, Tiziana Cera Rosco, Cirkus Vogler, Giacomo Costa, Angelo Cricchi, Michele Guido.

Paolo Canevari ĆØ presente con due opere della serie Monuments of the Memory, in cui utilizza lā€™olio esausto, materiale che incarna in maniera paradigmatica lā€™inquinamento, portandoci a riflettere sulla degenerazione provocata dallā€™uomo sullā€™ecosistema, attraverso la visione di paesaggi neri che richiamano le profonditĆ Ģ€ dellā€™io. La visione distopica di Giacomo Costa in Atmosfera 22, che realizza attraverso la sua tecnica artistica un paesaggio a metĆ  tra realtĆ Ģ€ e finzione in cui lā€™urbanizzazione ĆØ sviluppata allā€™ennesima potenza, ci rimanda ad una possibile fine della civiltĆ Ģ€ che si esaurisce per uno sviluppo insostenibile. Allo stesso tempo i luoghi abbandonati di Nicola Bertellotti, portatori di unā€™estetica completamente opposta, sono lā€™altra faccia di una stessa medaglia, quella in cui lā€™elemento umano ĆØ invisibile, assente perchĆ© fuggito, per necessitĆ  o per scelta.

Il paesaggio che cambia ĆØ un passaggio quasi obbligato quando si parla di rapporto tra uomo e ambiente e di equilibrio globale tra ecosistemi e tra uomo e natura. Qui si inseriscono le opere dei due lavori ambientati sul territorio italiano, quello di Angelo Cricchi – che racconta, fissando romanticamente attraverso il banco ottico, i mutamenti di un paesaggio a forte rischio idrogeologico, il delta del Po – e quello di Valentina Piccinni e Jean Marc Caimi che – durante una documentazione durata anni, con il lavoro Fastidiosa – hanno descritto i cambiamenti delle campagne pugliesi straziate dalla Xylella, di pari passo alle vite degli abitanti che ne hanno subito le conseguenze e che allo stesso tempo sono stati protagonisti delle soluzioni.

Lunare e straniante, invece, ĆØ lo scenario che emerge dal sogno lucido di Jordi Bello Tabbi popolato da figure solitarie in cui, la piccola pianta conservata in una teca di vetro, sarĆ Ģ€ allo stesso tempo premonizione e anticipazione della forza e spirito di sopravvivenza impersonate dallā€™albero circondato di pietre disegnato da Andreco nellā€™opera Struggle. ƈ il mondo vegetale infatti con la sua forza iconica e simbolica che farĆ Ģ€ da spartiacque e ci accompagnerĆ Ģ€ fino alla rinascita.

La trasformazione viene attuata in prima battuta da Michele Guido che, attraverso le sue serigrafie, cambia destinazione dā€™uso dellā€™oggetto rivista e lo porta ad essere opera a sĆØ, smembrandolo e dandogli nuova vita sovrapponendovi soggetti e suggestioni tratte dal mondo vegetale. Elementi naturali vengono plasmati poeticamente dalle mani di Tiziana Cera Rosco il cui Erbario dellā€™Emersione ĆØ il risultato di un lungo lavoro fatto di alghe raccolte nellā€™Orto Botanico di Palermo, trasformate in opere dā€™arte dalle mani dellā€™artista.

Ed ĆØ dallā€™acqua che la figura umana finalmente torna facendosi natura, attraverso una donna, lā€™Ophelia, di Matteo BasilĆØ, che vediamo immersa in un liquido amniotico, in uno stato di grazia estatico che ha tanto della sacralitĆ Ģ€ del rito. Riti di passaggio e magia accomunano opere molto diverse come quelle di Angelo Cricchi sulla figura della mistica cristiana Ildegarda di Binden e Domina Herbarium di Cirkus Vogler lavoro di collage che si ispira alla figura di Matteuccia da Todi.

Infine, la tela di Angelo Bellobono ĆØ unā€™opera immersiva nata sulle montagne abruzzesi proprio durante la produzione di un servizio del magazine stesso, una tela, quella dellā€™artista in cui ĆØ racchiusa lā€™essenza della natura come forza portatrice di bellezza e rinascita.

Scheda tecnica
Data: inizio 22 marzo 2023 fine 16 aprile 2023
Luogo: Ambasciata dā€™Italia a Berna – Elfenstrasse 10
Curatela: Valeria Ribaldi
Artisti: Andreco, Matteo BasilĆØ, Angelo Bellobono, Jordi Bello Tabbi, Nicola Bertellotti, Caimi Piccinni, Paolo Canevari, Tiziana Cera Rosco, Cirkus Vogler, Giacomo Costa, Angelo Cricchi, Michele Guido.

FONTE: Ufficio Stampa HF4 (Marta Volterra).

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