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Taormina Gourmet: Farinetti e Kim tra vino, cibo e futuro

Due grandi ospiti internazionali hanno animato i talk dell’evento ideato da Cronache di Gusto, condividendo la loro visione e la loro esperienza con il pubblico.

talk_farinetti-copTAORMINA – Nomi di primissimo piano nel mondo dell’enogastronomia internazionale protagonisti dei talk di “Taormina Gourmet”, l’evento ideato da Cronache di Gusto. Oscar Farinetti e Stevie Kim sono stati al centro di due tra i più attesi momenti del programma, dalle “dieci mosse per affrontare il futuro” fino alle regole per “comunicare bene il buon vino e il buon cibo”.

In un dialogo con otto giovani imprenditori agricoli – Sandro Neri, Clara Vitaggio, Valentina Tumminello, Vincenzo Prezzemolo, Costante Planeta, Ferdinando Statti, Giuseppe Ardagna, Salvatore Navarra – Oscar Farinetti, imprenditore e fondatore di Eataly, ha lanciato una serie di importanti messaggi alla platea di “Taormina Gourmet”, dalla gestione del tempo “il lusso più importante che un imprenditore possa avere, partendo dal saperlo gestire. È questo – ha spiegato Farinetti – il punto di partenza per avere un’intuizione, ovvero aprire quel varco che permette di affrontare il futuro”, alla necessaria semplificazione delle cose difficili “a volte piene di passaggi inutili. A volte la difficoltà sembra proprio l’essere semplici”. Quindi la necessaria consapevolezza della propria imperfezione, “che ci permette di avere una mente aperta e di non chiudersi in un inutile autocompiacimento”.

Altro importante talk di “Taormina Gourmet” è stato quello dedicato a “Come comunicare bene il buon vino e il buon cibo”, conversazione con Stevie Kim, Gianfranco Marrone, Alessandro Trocino, Francesco Brandara e Filippo Polidori. Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, ha illustrato la case history della Vinitaly International Academy, che ha formato in questi anni 1200 educatori e 340 ambassador che in 46 Paesi del mondo portano la propria formazione nel mondo del vino italiano, dando vita ad un network in grado di fungere da moltiplicatore e arrivare a numeri ancora più elevati. Gianfranco Marrone, semiologo, ha elencato i numerosi stereotipi che ruotano intorno al mondo della comunicazione enogastronomica, spiegando come sia necessaria sempre di più una formazione profonda in questo settore, “uno dei motivi per cui l’Università degli Studi di Palermo ha attivato il corso di laurea in Scienze Gastronomiche”. In video anche il “critico mascherato” Valerio Massimo Visintin, che ha portato la sua analisi del settore dell’alta ristorazione odierna, seguito dal giornalista del Corriere della Sera Alessandro Trocino, che ha sottolineato l’importanza di dover distinguere in questo campo tra comunicazione e informazione ma anche come negli ultimi anni sia cambiato il pubblico di riferimento e l’interesse nei confronti del mondo dell’enogastronomia. Francesco Brandara, direttore Area Agribusiness di Intesa Sanpaolo, ha illustrato la relazione causa-effetto tra le imprese e la comunicazione, evidenziando come un buon lavoro in termini di marketing e comunicazione produca un effetto diretto anche sul business aziendale. “È importante però valorizzare sempre di più la sinergia tra le aziende e il fare sistema – ha sottolineato Brandara -. Dal canto suo, la banca deve fare la propria parte ascoltando le imprese e comprendendone le esigenze”. A chiudere l’incontro Filippo Polidori, autore di progetti editoriali ed eventi dedicati al food, che ha sottolineato l’importanza della comunicazione di qualità. “Non c’è conoscenza senza specializzazione e, soprattutto in questa grande piazza che è il campo digital, bisogna selezionare bene il proprio interlocutore e studiare con attenzione il target di riferimento di ogni azione”.

FONTE: Ufficio Stampa Miriade & Partners srl.

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