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Faccio Storie: il teatro per l’infanzia e la gioventù di #reteteatro41

Quattro spettacoli originali per portare il teatro ai bambini e alle bambine della Basilicata che normalmente non vanno a teatro.

facciostorie23-inTornano gli spettacoli di “Faccio Storie”, piccola rassegna di teatro per l’infanzia e la gioventù a cura di #reteteatro41. Un cartellone di sedici appuntamenti per i più piccoli e per le famiglie, che fino al 30 novembre toccherà Potenza, Matera, Barile, Villa d’Agri di Marsicovetere e San Brancato di Sant’Arcangelo, grazie alla collaborazione di imprese e cooperative del territorio impegnate nel sostegno all’infanzia che hanno aderito con entusiasmo al progetto: Il Beccogiallo, L’Infinito, Iskra cooperativa sociale Onlus, Punto Luce e cooperativa Zero in Condotta.

La rassegna, realizzata con il contributo della Regione Basilicata, vedrà l’alternarsi di quattro produzioni originali delle compagnie teatrali professionali riunite nel network #reteteatro41: “Le letture di Carlotta, così crescono le storie” di Gommalacca Teatro, “Parole e sassi” della Compagnia teatrale Petra, “Su la maschera!” della Compagnia teatrale L’Albero, “Il pifferaio, ovvero come andò che i bambini sparirono dalla città” di IAC Centro Arti Integrate.

Con la quarta edizione di “Faccio Storie” #reteteatro41 vuole tornare a portare il teatro ai bambini e alle bambine della Basilicata che normalmente non vanno a teatro, arrivando in luoghi che sono dedicati alla cura e al welfare per l’infanzia: Punto Luce e U-Platz – Spazio civico e teatrale a Potenza, centro diurno “Isola che non c’è” a Villa d’Agri, centro diurno “Apekeronza” a San Brancato di Sant’Arcangelo, centro diurno per minori “Zero in condotta” a Barile, centro polivalente per minori “L’infinito” e centro socio educativo “Il Beccogiallo” a Matera.

Ancora una volta #reteteatro41 e le compagnie che ne fanno parte si fanno promotrici di un approccio che mira a raggiungere più luoghi e comunità possibili per costruire relazioni con e tra le persone a partire dal teatro.

“Il pifferaio, ovvero come andò che i bambini sparirono dalla città” di IAC Centro Arti Integrate, con Nadia Casamassima e Barbara Scarciolla, messa in scena di Andrea Santantonio, è una lettura-laboratorio per un pubblico dai 6 anni in su dal testo “Il pifferaio” di Hamelin nella riscrittura di Robert Browning, che descrive un mondo in cui i bambini non sono presi in considerazione come si dovrebbe. Una storia di bambini avventurosi e bambine intrepide, ragazze piene di immaginazione e ragazzi dal cuore puro.

“Su la maschera!” della Compagnia teatrale L’Albero, di e con Gino Marangi, per bambini e bambine dagli 8 anni, è una lezione-spettacolo alla scoperta della maschera, dalle origini ai giorni nostri, in cui, incontrando le maschere più note e familiari della Commedia dell’Arte, da Arlecchino a Pulcinella e Pantalone, i piccoli spettatori scopriranno che dietro a buffonate e lazzi si nasconde un desiderio di ribellione a soprusi, ignoranza, fame e povertà.

“Parole e sassi” della Compagnia teatrale Petra mette in scena la storia di Antigone, raccontata nella tragedia greca di Sofocle, in un racconto-laboratorio destinato a bambini e bambine dagli 8 anni. Da un’idea del Collettivo Progetto Antigone, ideazione e drammaturgia Renata Palminiello, Letizia Quintavalla, Patrizia Romeo, Agnese Scotti, Rosanna Sfragara, direzione artistica Letizia Quintavalla, con Antonella Iallorenzi. Un progetto femminile di teatro e d’impegno civile, in cui adulti e bambini fanno esperienza insieme di quella democrazia greca che ci scorre nelle vene per allenarsi a pensare ed immaginare il futuro.

“Le letture di Carlotta, così crescono le storie” di Gommalacca Teatro, con Carlotta Vitale e Roberta Colucci, ideazione di Carlotta Vitale, si rivolge a bambini e bambine dai 7 anni attraverso letture vivaci e attività creative tra albi illustrati e narrazione, per aprire portali che attendono di essere scoperti, luoghi che si svelano solo grazie a lenti speciali, che nascondono indizi intriganti, piccoli enigmi da risolvere e persino ruote panoramiche nascoste tra le fronde degli alberi.

FONTE: Ufficio Stampa Francesco Mastrorizzi.

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