LA SPEZIA – I soci del Grazia Deledda di La Spezia il 25 novembre faranno il primo ingresso nella nuova sede per assistere ai film di Visioni Sarde.
Il presidente del Circolo, pur consapevole di avere ancora molto da fare per rendere i locali accoglienti e funzionali, li ha, infatti, convocati a Pagliari per vedere insieme i cortometraggi del giovane cinema sardo. L’occasione gli consentirà di presentare la nuova sede e insegnare la strada per raggiungerla.
La frazione di Pagliari è a soli 2,42 chilometri dal centro di La Spezia di cui essa fa parte. Percorrendo viale San Bartolomeo e Via Pitelli si raggiunge in pochi minuti il verde del “Parco Sabrina”, un complesso demaniale che fu dato in uso al Comune della Spezia ed affidato, alla fine del 1992, alla quinta circoscrizione. L’area, nel 2005, è stata oggetto di lavori di restauro che hanno riguardato l’ampliamento e la riqualificazione dell’edificio in legno che sorge al centro del parco, l’abbattimento delle barriere architettoniche e infine, la realizzazione di una sala multiuso interna di 77 mq per finalità ricreative con annesso un bar.
Il Comune di La Spezia il 2 ottobre 2023 ha dato in concessione il fabbricato al Circolo Grazia Deledda sino al 30 settembre 2027.
La nuova sede è bella, accogliente e frequentabile da famiglie e giovani perché circondata da giochi per i ragazzi e da un campo da basket.
Non rimane, adesso, che rimboccarsi le mani per renderla ancora più funzionale e accessibile perché dovrà accogliere non solo i soci ma anche i residenti nel quartiere. I locali saranno, pertanto, sottoposti a una serie di interventi di restyling per restituirli ancora più belli e adatti alle esigenze sociali.
“L’inaugurazione della nuova sede non avverrà, nel corso dell’incontro di sabato – precisa il presidente Saverio Coghe – per la cerimonia ufficiale bisognerà attendere il fine lavori”.
“I soci – ripete il presidente – sono stati convocati per non perdere l’abitudine a ritrovarsi, dare continuità al servizio viaggi per l’isola, promuovere i genuini prodotti della Sarda Tellus e riassaporare la Sardegna attraverso i cortometraggi proposti da Sardegna Film Commission e dalla Cineteca di Bologna”.
Con inizio alle ore 16 il Circolo mostrerà ai soci e ai nuovi amici della circoscrizione sette registi sardi che con diverse declinazioni linguistiche, stanno proponendo in Italia e all’estero voci e immagini non convenzionali della Sardegna: opere ben distinte per temi, linguaggio espressivo e intenti estetici ma tutte accomunate da un diretto legame con le realtà che connotano il territorio e l’identità isolana.
Opere che hanno raccolto applausi e apprezzamenti in ogni angolo del pianeta a conferma del famoso detto di Lev Tolstoj “racconta il tuo paese e sarai universale”.
I sette cortometraggi ricevuti dall’Associazione Visioni da Ichnussa e Circolo “Gramsci” di Torino daranno, peraltro, ai presenti molti argomenti per il dibattito e la discussione.
Eccoli:
• 12 APRILE di Antonello Deidda. Un affascinante viaggio nel futuro dal 1970 al 2020. Dallo scudetto del Cagliari al lockdown della pandemia;
• FRADI MIU di Simone Contu. Antonio è un pastore che ha finalmente la possibilità di vendicare il fratello, ucciso anni prima davanti ai suoi occhi;
• LA VENERE DI MILIS di Giorgia Puliga. Il ritrovamento di un’antica statua costringerà un agricoltore a fare i conti con le donne del passato e del presente;
• MAMMARRANCA di Francesco Piras. Nella periferia di Cagliari due bambini trovano in modo rocambolesco un biglietto di un gioco a premi;
• SANTAMARIA di Andrea Deidda. Negli anni d’oro della boxe, un giovane si prepara al primo incontro della sua carriera;
• SENZA TE – WITHOUT YOU di Sergio Falchi. Una piccola storia sulla solitudine e l’amore in tempi di Covid;
• UNA SPLENDIDA FELICITÀ di Simeone Latini. Eleonora ha sedici anni ed è terrorizzata da ciò che la circonda. Troverà forza nella poesia e nelle parole della nonna.
Concluderà la serata un brindisi per augurare all’Associazione Deledda immersa nel Parco le migliori fortune in questa sua nuova avventura a Pagliari.
FONTE: Bruno Culeddu.