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Salomè: Genio, Passione e Danza nel Rinascimento di Prato

Arte e Amore Intrecciati: Lippi, Buti e la Scena del Pretorio.

Salome`,-Genio-e-Passione-Locandina-definitiva-27-4-24-inPRATO – Due nuovi appuntamenti per il decennale della riapertura del Museo di Palazzo Pretorio che diventa inedito palcoscenico e apre le porte a espressioni artistiche contemporanee.

Venerdì 10 maggio (ore 21) si terrà la proiezione del docufilm Salomè. Genio e passione, scritto e diretto da Gabriele Cecconi e Francesco Tasselli, e prodotto da Alfafilm con il contributo del Comune di Prato e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e il Museo Diocesano di Prato.

Tra il documentario e la fiction, il cortometraggio è incentrato sulla vicenda di Lucrezia Buti e del Banchetto di Erode, dipinto da Filippo Lippi nel Duomo di Prato.

La parte documentaristica illustra le caratteristiche artistiche degli affreschi di fra’ Filippo Lippi realizzati nel 1452 nella cappella maggiore della Cattedrale di Prato. Si approfondisce in particolare il banchetto di Erode con al centro della scena la figura di Salomè danzante, considerato il capolavoro dell’artista.

La parte fiction racconta il particolare intreccio tra la creazione di questo geniale affresco e la storia d’amore (per l’epoca assai scandalosa) di fra’ Filippo Lippi, più pittore che frate, con la bella e giovane Lucrezia Buti, monaca senza vocazione, che prestò il proprio volto alla stessa Salomè e alle Madonne più belle dipinte dall’artista, diventando modello di grazia ed eleganza per altri pittori nella seconda metà del Quattrocento fiorentino, tra i quali il Botticelli.

La proiezione sarà preceduta da una breve presentazione del corto da parte dei registi e da una introduzione sulla figura di Filippo Lippi a cura di Rita Iacopino Direttrice del Museo di Palazzo Pretorio e di Claudio Cerretelli Presidente dell’Opera del Duomo. Al termine, visita guidata alla sala che ospita la Madonna della Cintola di Filippo Lippi.

Alla serata saranno presenti anche gli attori Consuelo Ciatti, Gianluigi Tosto, Teresa Marini, Andrea Anastasio, Pietro Guarducci.

Mercoledì 15 maggio (ore 19 e ore 20:30) il danzatore internazionale Virgilio Sieni si esibirà nel salone dei grandi Polittici Medievali e del primo Rinascimento del Museo di Palazzo Pretorio di Prato con la coreografia site specific “Il corpo della pittura”, accompagnato da musica live di Fabrizio Cammarata. È il secondo appuntamento del progetto La scena del Pretorio – La reinvenzione performativa (2014-2024) ideato e curato da Teresa Megale, storica del teatro e creatrice di eventi culturali, che intende ripensare gli spazi architettonici del museo e ridefinire la percezione del suo patrimonio artistico.

Il Salone del primo piano del Palazzo Pretorio a Prato ospita opere del trecento e del quattrocento, dal tardogotico al Rinascimento: i polittici di Andrea di Giusto, Pietro di Miniato, Mariotto di Nardo, Lorenzo Monaco e Giovanni da Milano. La storia ci ricorda, attraverso la maestria di artisti straordinari, l’intelligenza del corpo, dei corpi dipinti e dei corpi presenti. Incorporando le opere nel dettaglio dei gesti Virgilio Sieni ci rammenta quanto il gesto possa essere uno straordinario strumento per l’emancipazione dell’individuo e come la conoscenza incarnata possa mettere in crisi la nostra postura quotidiana. Emerge l’alleanza dei corpi che nel mutismo cosmico dello spazio si confrontano e convivono nella durata del tempo.

“La danza che propongo parte dall’alleanza dei corpi che si ritrovano liberamente e democraticamente nella piazza del museo, nel salone del primo piano: corpi dipinti, corpi presenti, corpi e figure di prima e dopo. Incorporando le opere nel dettaglio di quei gesti complessi spero si possa intuire, percepire e convivere quanto essi siano uno strumento per l’emancipazione dell’individuo”, spiega Virgilio Sieni.

10 maggio | ore 21
Museo di Palazzo Pretorio
SALOMÈ. GENIO E FOLLIA
Produzione: Alfafilm associazione culturale
Durata: 27’
Con il contributo di: Comune di Prato e Fondazione Cassa di risparmio di Prato
In collaborazione con: Università degli Studi di Firenze, Musei Diocesani di Prato
Soggetto, sceneggiatura e regia: Gabriele Cecconi e Francesco Tasselli
Interpreti: Consuelo Ciatti, Gianluigi Tosto, Teresa Marini, Claudio Cerretelli, Andrea Anastasio, Pietro Guarducci
Fotografia: Gianluca Savi
Audio presa diretta: Guido Melis e Alessandro Cerbai
Montaggio: Gabriele Cecconi, Francesco Tasselli, Guido Melis
Occorre prenotare:
ph 0574 1837859 / museo.palazzopretorio@comune.prato.it

15 maggio | ore 19 e ore 20:30
Museo di Palazzo Pretorio
IL CORPO DELLA PITTURA
Interpretazione: Virgilio Sieni
Musica live: Fabrizio Cammarata
Occorre prenotare:
ph 0574 1837859 / museo.palazzopretorio@comune.prato.it

SALOMÈ, GENIO E PASSIONE. La parte documentaristica illustra le caratteristiche artistiche degli affreschi di fra’ Filippo Lippi, pittore prediletto dai Medici, realizzati a partire dal 1452 nella cappella maggiore della Cattedrale di Prato. Si approfondisce in particolare il Banchetto di Erode con al centro della scena la figura di Salomè danzante, considerato il capolavoro dell’artista. Secondo la storia narrata nei vangeli di Marco e Matteo, Giovanni Battista fu imprigionato perché aveva condannato la convivenza scandalosa del re Erode con Erodiade, moglie del fratello. Durante il banchetto per il compleanno del re, Salomè, figlia di Erodiade, danzò in modo così affascinante che Erode le promise qualsiasi premio volesse e la ragazza, istigata dalla madre, chiese la testa del Battista. L’affresco mostra un vasto salone rinascimentale con un ricco tavolo imbandito e Salomè vi è raffigurata ben tre volte in un’unica scena dipinta in continuità, senza nessuna separazione, come se fosse un piano sequenza cinematografico: al centro danza leggiadra e flessuosa, sulla sinistra raccoglie la testa del Battista e a destra porge la testa su un piatto d’argento alla madre Erodiade. La parte fiction racconta il particolare intreccio tra la creazione di questo geniale affresco e la storia d’amore (per l’epoca assai scandalosa) di fra’ Filippo Lippi, più pittore che frate, con la bella e giovane Lucrezia Buti, monaca senza vocazione, che prestò il proprio volto alla stessa Salomè e alle Madonne più belle dipinte dall’artista, diventando modello di grazia ed eleganza per altri pittori nella seconda metà del Quattrocento fiorentino, tra i quali il Botticelli.

VIRGILIO SIENI è danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Crea il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e dell’individuo, approfondendo i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo.

Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. Approfondisce tecniche di danza moderna, classica, release con Traut Streiff Faggioni, Antonietta Daviso, Katie Duck. Nel 1983, dopo quattro anni di studio sul senso dell’improvvisazione nei linguaggi contemporanei della danza tra Amsterdam, Tokyo e New York, è uno dei fondatori della compagnia Parco Butterfly e nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale. www.virgiliosieni.it

FONTE: Studio Maddalena Torricelli.

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