di Bruno Mossa
Il 5 agosto il borgo medioevale di Rebeccu si aprirà al giovane Cinema Sardo. La rassegna di cortometraggi “Visioni Sarde” è stata, infatti, inserita negli oltre 40 appuntamenti del Festival MusaMadre che dal 24 luglio sta animando l’antico e disabitato paese, trenta case, a pochi chilometri da Bonorva.
Artisti di tutte le discipline, intellettuali e scrittori di arte, letteratura, moda, giornalismo, scienza, cinema, televisione, teatro, danza sono accorsi nel piccolissimo e magico villaggio ponendolo al centro della vita culturale dell’isola.
Il Festival
Nato quattro anni fa MusaMadre è cresciuto in maniera esponenziale coinvolgendo nella programmazione Bonorva e tutto il suo territorio. Il Festival gode ormai di visibilità internazionale in quanto si è aperto alcuni mesi or sono a New York al teatro The Center at West Park ove è andato in scena lo spettacolo ‘In Sardinia, in New York’, con protagonista il Coro Pauliccu Mossa di Bonorva e il giornalista americano Jeff Biggers.
Il tema di questa edizione è l’ IMPERFEZIONE, un’esplorazione su come le imperfezioni possano essere fonte di bellezza, creatività e crescita. “Un invito al pubblico a riflettere su come l’imperfezione faccia parte della nostra vita quotidiana e di come possa essere celebrata anziché temuta” – ha dichiarato la direttrice artistica Valeria Orani – “D’altronde MusaMadre, luogo fisico e immateriale allo stesso tempo, è nato fin dal primo giorno come uno spazio inclusivo in cui le diversità e le imperfezioni sono riconosciute come fonti di valore e creatività”.
Tanti gli ospiti che si confrontano sul tema: Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance, direttore di Lettera22, Francesca Coin, sociologa esperta di lavoro e diseguaglianze sociali, Telmo Pievani filosofo della biologia, evoluzionista, saggista, presentatore e autore televisivo e teatrale che si esibirà con lo spettacolo teatrale e musicale “Canto d’acqua” accompagnato da Cristiano Godano.
Tanti anche gli appuntamenti con il teatro che prevedono l’esibizione dell’attrice Marleen Scholten, dello scrittore Matteo Porru, di Cristina Donadio e Giuseppe Affinito, storici sodali di scena di Enzo Moscato scomparso recentemente e di Maurizio Rippa.
Il coreografo e danzatore americano Richard Move porterà a Rebeccu una singolare e irripetibile interazione tra Danza e Territorio.
Il compositore Gianluca Misiti e l’astronomo Ettore Perozzi saranno insieme in “Rock around the Planet” una serata dedicata agli astri celesti e alla musica.
Per tutta la durata del Festival lo stilista Antonio Marras vestirà Piazza Santa Giulia con l’istallazione delle Orfanelle concesse in prestito dal Comune di Napoli.
Il regista Sergio Naitza curerà la mostra fotografica incentrata sull’avventurosa realizzazione, (Alghero 1968), di “Boom” interpretato da Richard Burton, Elizabeth Taylor con la regia di Joe Losey.
I microambienti
Sono in programma tre passeggiate/conversazioni aperte al pubblico alla scoperta del territorio ricco di natura e archeologia prenuragica. Saranno coinvolti Giuliano Battiston, Jeff Biggers, Francesca Coin, Melania Gualerni, Marleen Scholten, Patrizia Asproni, Graziano Graziani, Telmo Pievani, Maria Teresa Carbone, Elio Mazzacane, Ettore Perozzi e Laura Pugno.
Pomeriggi Imperfetti
MusaMadre si avvale quest’anno della collaborazione di Stupore, associazione culturale cagliaritana che si è fatta carico di realizzare cinque appuntamenti pomeridiani, per dialogare di filosofia, scienza, artigianato, comunicazione e media, arte e intelligenza artificiale. Gli ospiti: la filosofa Maria Francesca Crasta; Mario Grogu, artigiano restauratore; la curatrice Chiara Delrio; Matteo Da Pelo e Francesco De Pau; il Prof. Gian Matteo Corrias.
I laboratori
Quattro laboratori esclusivi offriranno ai partecipanti la possibilità di lavorare al fianco di professionisti dalla caratura internazionale. Eccoli:
• laboratorio di cucito, riciclo e arte ‘Trasformare gli scarti in materia poetica’, a cura di Tonino Serra in collaborazione con Antonio Marras;
• il ritiro di Awakening Yoga a cura di Melania Gualerni, che inaugurerà la sessione dei lavori con la “Cerimonia del Sacro Cacao del Guatemala”;
• i ‘Paesaggi sonori’, una prestigiosa masterclass sulla percezione e l’ascolto dei suoni ambientali, presentata da Alessandro Olla, docente di musica elettronica all’università di Cagliari e artista multidisciplinare;
• le ‘Biografie Culinarie’, un laboratorio intensivo che porterà alla realizzazione di un menù ispirato alle storie personali e ai luoghi di provenienza dei partecipanti, curato dalla violinista e performer Adele Madau.
Il cinema sardo
La serata del 5 agosto sarà dedicata al meglio del cinema breve prodotto nell’isola.
Si partirà con “Dalia” di Joe Juanne Piras. Una drammatica storia di pedofilia ma anche di coppia. Subito dopo sarà proiettato “Giù cun Giali” di Michela Anedda. Due cugini diversissimi trovano un modo per andare oltre le apparenze. Poi sarà la volta di “Incappucciati, Foschi” di Nicola Camoglio. Una coppia viene a contatto con una banda di rapitori. Subito dopo sarà proiettato “La punizione del prete” di Francesco Tomba, Chiara Tesser. La furbizia di un cieco prevale sull’avarizia di un prete. A seguire “Quello che è mio” di Gianni Cesaraccio. Ex soldati malati terminali cercano di dare dignità ai loro utimi giorni. La serata continuerà con “Ranas” di Daniele Arca. Due amici affrontano alcune sfide per mettere a prova il loro coraggio. Seguirà “Spiaggia libera” di Ludovica Zedda. Confronto generazionale tra padre e figlia. Poi sarà proiettato “Ti aspetto qui” di Gabriele Brundu. Un bambino cerca un equilibrio dopo un evento scolvolgente. La rassegna terminerà con “Tilipirche” di Francesco Piras. L’invasione delle cavallette. La forza della natura e il coraggio dell’uomo.
La rassegna cinematografica “Visioni Sarde” è co-organizzata dalla Cineteca di Bologna e da Sardegna Film Commission in collaborazione con i Circoli “Sarda domus” di Civitavecchia e “Giuseppe Dessì” di Vercelli e con il sostegno finanziario della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del lavoro.
FONTE: Bruno Culeddu.