ROMA – Sono questi gli highlights de L’indagine sulla mobilità sostenibile in Italia*, realizzata dall’Istituto Piepoli per ECO Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti presentata oggi in occasione della prima giornata della manifestazione che fa il punto sulla transizione ecologica della mobilità di persone e merci in Italia, in programma fino a domani a Roma (presso il Centro Congressi di Piazza di Spagna), in coincidenza con l’inizio della “Settimana europea della Mobilità 2025”.
L’indagine sonda la percezione degli italiani sul tema della mobilità sostenibile e delle città intelligenti e fornisce dati e trend interessanti sulle abitudini di spostamento, sulla consapevolezza dell’impatto ambientale delle proprie scelte, sulla pluralità tecnologica, sull’economia circolare e sull’impatto dell’IA nel mondo della mobilità e dei trasporti. Per la prima volta viene così definito l’indice di mobilità sostenibile degli italiani, che consentirà di monitorare, grazie a un indicatore sintetico, l’evoluzione dei comportamenti e delle abitudini di mobilità dei cittadini del Belpaese.
L’indicatore quest’anno si è assestato su un valore pari a 66 (su una scala da 0 a 100) ed è stato calcolato mappando le risposte del campione in merito ai comportamenti effettivi e alle abitudini in tema di mobilità. La survey ha registrato anche le opinioni degli italiani su argomenti cruciali per la vita di tutti i giorni e per il futuro della mobilità, nella sua accezione più ampia: sono diverse aree tematiche, i cui risultati sono stati commentati dai partner dell’evento.
La mobilità degli italiani: auto ancora centrale
L’automobile è ancora la protagonista degli spostamenti degli italiani: resta il mezzo più utilizzato per quelli frequenti (77%), il 92% degli italiani la utilizza almeno una volta alla settimana e il 65% ritiene che la propria mobilità sia dipendente da questo mezzo di trasporto. Solo il 19% degli italiani usa frequentemente il trasporto pubblico (ogni giorno e da 3 a 5 volte a settimana). 6 cittadini su 10 pensano che nel proprio territorio esistano valide alternative all’auto, ma con differenze territoriali rilevanti: questa percezione è maggiormente diffusa nel Nord e nel Centro del Paese, oltre che nei grandi centri. Infine, solo il 13% della popolazione italiana conosce il concetto di mobility poverty, ovvero la limitata disponibilità di trasporto pubblico e la scarsa accessibilità ai servizi di prossimità, che costringono le persone a rinunciare a opportunità di lavoro, studio, visite mediche e spostamenti per piacere e relazioni.
Veicoli elettrici: interesse sì, ma con riserve
Se da un lato, la crescita di immatricolazioni di auto elettriche non decolla nel nostro Paese, il 10% degli intervistati si dice propenso a valutarne l’acquisto nei prossimi 12 mesi. Il 59% si dichiara invece “non interessato” a questo genere di prodotto. Le principali barriere all’acquisto restano il prezzo (indicato dal 55% del campione), la scarsa autonomia (43%), la richiesta di troppa energia (19%) e il pericolo di incidente a causa delle batterie (17%). Persiste nella percezione degli italiani anche la criticità relativa alle infrastrutture: solo il 21% pensa che le colonnine di ricarica siano sufficienti e facilmente accessibili. La scarsità dell’infrastruttura è più sentita al Centro-Sud e nei piccoli comuni.
Enel è il primo operatore di infrastrutture di ricarica pubblica in Italia, con oltre 23.500 punti di ricarica installati su tutto il territorio nazionale e una rete alimentata al 100% da fonti rinnovabili. Grazie al supporto del PNRR e a investimenti strategici, Enel sta accelerando lo sviluppo di stazioni Fast e Ultra Fast in aree urbane e lungo le principali direttrici di traffico con l’obiettivo di essere presente in modo capillare in tutte le Regioni italiane. Con soluzioni integrate e un ecosistema di servizi, Enel accompagna cittadini, imprese e istituzioni nella transizione verso una mobilità sostenibile.
Anche Terravision, attiva dal 2009 nel transfer aeroportuale, scommette sull’elettrico e, in particolare, dal 2021, nella micromobilità elettrica, affermandosi tra i più qualificati player nella produzione, vendita e assistenza di scooter, biciclette e monopattini, con una presenza importante su Milano e Genova, e presto anche su Roma. In questi anni ha maturato una specifica esperienza soprattutto nel ricellaggio delle batterie. L’integrazione tra officina, retail fisico e canali digitali rappresenta oggi uno dei pilastri della strategia aziendale, sempre orientata ad avere un basso impatto ambientale.
Trasporto merci: italiani consapevoli dell’impatto ambientale
La ricerca registra che l’85% degli italiani pensa che il trasporto merci impatti sull’ambiente e l’80% ritiene che incida sul costo finale dei prodotti. Alla domanda su quale sia la modalità di trasporto più sostenibile, 7 italiani su 10 rispondono: il trasporto intermodale ferroviario (trasporto stradale + ferroviario). La transizione verso un trasporto merci più sostenibile (elettrico, intermodale, ecc) è ritenuta importante dall’84% dei cittadini.
Per Alis, Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, i dati emersi dalla ricerca confermano che la soluzione più sostenibile è l’intermodalità. ALIS nasce e cresce costantemente con l’obiettivo di promuovere filiere green, best practice aziendali e sistemi logistici innovativi capaci di avere impatti positivi sui territori, grazie a mezzi tecnologici meno inquinanti che garantiscono più salubrità nelle nostre città e, soprattutto, generano economie di scala in grado di avere un concreto e reale risparmio sui beni acquistati dai consumatori finali.
Amazon, dal canto suo, nel 2019, ha co-fondato il Climate Pledge, un impegno a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040. Le principali aree di intervento riguardano la riduzione degli imballaggi superflui, l’approvvigionamento energetico da fonti carbon-free e la decarbonizzazione della rete dei trasporti, grazie all’elettrificazione della flotta dei partner di consegna, all’introduzione di hub di micromobilità nei centri urbani e allo spostamento di volumi su soluzioni intermodali marittime e ferroviarie.
Intermodalità e treni regionali: segnali positivi
Il 57% degli italiani utilizza il treno regionale: il 30% lo fa in maniera frequente e il 44% giudica in maniera positiva l’integrazione tra il treno regionale e altri mezzi di trasporto. Per gli intervistati il trasporto combinato del treno con altri mezzi a basso impatto potrebbe essere incentivato soprattutto grazie a un maggiore coordinamento degli orari, all’integrazione dei biglietti e all’accessibilità delle stazioni.
Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS), offre un servizio capillare lungo tutto il Paese, con oltre seimila corse al giorno. Grazie, inoltre, alle circa 180 soluzioni intermodali Link – treno + bus, navi e altri mezzi – Regionale raggiunge anche le destinazioni più remote, permettendo ai passeggeri di pianificare il viaggio non più solo da stazione a stazione, ma direttamente dal punto di partenza fino alla destinazione finale, con l’obiettivo di promuovere una mobilità sempre più sostenibile.
Economia circolare: bene il riciclo, su prevenzione e riuso si può migliorare
Il concetto di economia circolare è oggi collegato da una fetta significativa della popolazione italiana al riciclo dei materiali (42%), al riuso degli oggetti (34%) e alla sostenibilità ambientale (32%). L’80% dei cittadini ritiene efficace il sistema di raccolta differenziata nel proprio territorio, in particolare al Nord e nei piccoli comuni. Per il 56% del campione la prevenzione dei rifiuti e il riuso sono temi su cui non si fa ancora abbastanza. I principali vantaggi legati alla diffusione dell’economia circolare per i cittadini sono la tutela dell’ambiente (51%) e la riduzione degli sprechi (44%).
CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, ricorda che l’Italia è già tra i paesi europei più virtuosi nel riciclo degli imballaggi e il direttore generale Simona Fontana sottolinea che “Nel 2024 il nostro Paese ha riciclato il 76,7% dei pack immessi al consumo. E la transizione ecologica richiede sempre più uno sguardo che tenga insieme gestione delle risorse e modelli di mobilità. Le città ne sono il banco di prova decisivo: è qui che la raccolta differenziata si intreccia a trasporti più puliti ed efficienti, incidendo direttamente sulla qualità della vita”.
Riforestazione urbana: opportunità da cogliere
Sempre più consapevoli degli effetti del surriscaldamento, in particolare nei centri abitati dove il cemento e gli eventi climatici sempre più compromettono il verde urbano, 9 italiani su 10 ritengono la riforestazione urbana misura efficace e auspicabile per ridurre l’inquinamento, portare maggiore ombra e refrigerio e migliorare il benessere mentale dei cittadini.
Intesa Sanpaolo, che sostiene il Festival dalla prima edizione, ha assunto un forte impegno sui temi ambientali e climatici nel Piano d’Impresa 2022-2025 e punta a favorire la sostenibilità ambientale anche proteggendo e ripristinando il capitale naturale. La Banca sostiene progetti di riforestazione in Italia collaborando con diverse realtà, tra cui Daje de Alberi, associazione impegnata nella rigenerazione urbana partecipata per la città metropolitana di Roma Capitale.
Le tecnologie emergenti tra opportunità e timori
Un focus della survey riguarda le principali tendenze future. L’85% degli italiani ha già sentito parlare del concetto di guida autonoma, ma evidenzia perplessità con particolare riferimento alla percezione di pericolo per la sicurezza stradale (34%) e al reale interesse ad utilizzarla. Solo 1 italiano su 3 mostra fiducia nei mezzi a guida autonoma.
Quanto all’Intelligenza Artificiale, il 62% degli intervistati la considera un alleato per migliorare la mobilità, soprattutto in termini di pianificazione degli spostamenti e sicurezza. Restano però forti le preoccupazioni su sicurezza personale (51%), privacy (21%) e perdita dei posti di lavoro (41%).
Come incentivare quindi una maggiore sostenibilità dei trasporti? Gli incentivi economici (36%) e una maggiore copertura del trasporto pubblico (32%) sono i principali fattori identificati dai rispondenti. Solo 1 italiano su 3 reputa infatti sufficienti gli attuali incentivi offerti per le forme di mobilità sostenibile, mentre 8 su 10 ritengono fondamentale affidarsi a modalità di trasporto alternative nel prossimo futuro e il 38% degli intervistati confida che tra 10 anni il mezzo di trasporto più utilizzato sarà l’auto elettrica.
* L’indagine è stata realizzata dal 9 al 22 luglio 2025 attraverso 1.000 interviste con metodologia CATI/CAWI a un campione rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, grandi ripartizioni geografiche e ampiezza centri proporzionalmente all’universo della popolazione italiana.
Foto fornita da Marco Catino
FONTE: Marco Catino.
