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Giordano Bruno Guerri: “Gigante col Vate al Vittoriale realizza desiderio di D’Annunzio”

"Sarà una cosa molto emozionante e suggestiva perché realizziamo un desiderio di D'Annunzio ma soprattutto compiamo un atto di rispetto e di onore nei confronti di un caduto, ucciso in modo barbaro senza processo, che oltretutto era un senatore".

di Carlo Roma

vittoriale_esterno-in Così Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione ‘Il Vittoriale degli Italiani’, spiega all’AdnKronos il motivo della cerimonia di sepoltura dei resti dell’ex sindaco di Fiume e amico di Gabriele D’Annunzio, Riccardo Gigante, in una delle dieci tombe che circondano quella di D’Annunzio nel mausoleo del Vittoriale, dove, come volle lo stesso Vate, sono sepolti i Legionari Fiumani. Tra queste, vuota, c’è quella destinata proprio a Gigante con tanto di targa, fucilato nel 1945 dai partigiani di Tito. I suoi resti sono stati ritrovati solo recentemente in una fossa comune e identificati grazie alla prova del Dna cui si è sottoposto il suo discendente Dino Gigante. I resti di Gigante sono arrivati questa mattina al Duomo di Udine (VIDEO).
“Da parte del Vittoriale si tratta semplicemente di rispettare la volontà del Comandante e di Gigante. Non c’è alcuna polemica o presa di posizione ma è un atto dovuto. Speriamo che questo evento inviti a studiare ancora quel periodo, in perfetta sintonia con quello che ha detto il Presidente della Repubblica”.
“C’è una pietra – racconta Guerri – che pesa tre tonnellate e che copre l’urna” che D’Annunzio aveva destinato a Gigante, “che verrà sollevata da una gru di fronte a tutti i rappresentanti civili, militari e religiosi. Compiremo un atto di carità umana rispettando la volontà e i desideri di entrambi perché Gigante sapeva che quello spazio era destinato a lui”.
All’appuntamento in programma sabato prossimo a partire dalle 11, parteciperanno “molti deputati e senatori tra cui Maurizio Gasparri. I resti di Gigante verranno benedetti. La manifestazione quindi sarà anche religiosa”. In un certo senso una novità perché al “Vittoriale in genere non ne vengono fatte. Per l’occasione torneremo a sparare a salve 11 colpi di cannone come faceva nelle occasioni più solenni D’Annunzio”, aggiunge Guerri.
Gigante, uomo-chiave dell’impresa fiumana, podestà e senatore durante il Ventennio fu fucilato il 4 maggio 1945 dai partigiani jugoslavi. “Fu una vittima perché era stato sindaco di Fiume per 25 anni, anzi lo era ancora quando venne ucciso. Come ogni bravo capitano della nave si rifiutò di fuggire sapendo benissimo cosa l’aspettava. E infatti scomparve il giorno stesso dell’arrivo delle truppe di Tito a Fiume”, ricorda Guerri aggiungendo che “la tragedia degli italiani fu quella di essere obbligati a lasciare immediatamente le proprie case e le proprie cose senza avere nessuna prospettiva. Fu un vero esodo tragico. Le responsabilità storiche ovviamente andrebbero approfondite. Quello che accadde soprattutto durante l’occupazione tedesca della Slovenia e della Croazia furono episodi altrettanto orribili”.
Lo storico anticipa, infine, che il 12 marzo “finalmente, dopo 99 anni, completeremo il Vittoriale. D’Annunzio voleva che l’anfiteatro, mai finito, fosse pavimentato in marmo rosso veronese. Ora ci siamo riusciti anche con l’aiuto della regione Lombardia. Il 12 marzo è il giorno del compleanno di D’Annunzio (nato il 12 marzo 1863, ndr) e noi gli faremo un regalo restituendogli il Vittoriale concluso. La giunta regionale della Lombardia si riunirà in seduta speciale al Vittoriale e taglieremo il nastro con il governatore Fontana”, conclude Guerri.

FONTE: AdnKronos

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