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Quando anche l’industria italiana nuota contro corrente

foto(3)(1)GUBBIO – L’occasione dell’incontro tra il Presidente dei Giovani Iindustriali, Marzio Cinti Presciutti, e l’artista di Umbertide, Pierluigi Monsignori Potsy, è stato il museo Diocesano di Gubbio, dove è ancora installata l’opera di Contro Corrente, il pesce di mattoni che simboleggia l’unità familiare ed un ritorno ai valori più veri e vissuti.
In questo caso, l’opera di Pierluigi,ha voluto esplicare nuove simbologie, tutte dedicate al mondo del lavoro. L’incontro ha stretto un legame simbolico, un ponte delle nuove generazioni verso il futuro. E non c’è futuro senza lavoro, nemmeno dignità per i giovani.
Insomma, un nuotare contro corrente, dell’industria dei giovani, del mondo del lavoro. Un andare contro corrente rispetto a quelle che sono le tendenze odierne, un cercare nuovi mattoni solidi e concreti che possano essere le basi non solo per i giovani, ma anche per le famiglie del futuro.
Non a caso il pesce che nuota contro corrente si trova ancora esposto al Museo Diocesano di Gubbio, e la sua permanenza è stata fortemente voluta almeno fino alla fine di Maggio.
La chiesa è un riconoscersi, nell’identità sociale e spirituale, primo fondamento dell’unità che ha attraversato i secoli e superato persecuzioni.
L’incontro tra Marzio Cinti Presciutti, e Pierluigi Monsignori, vuole quindi parlarci di nuove prospettive, due giovani che nuotano contro corrente ognuno nel suo campo, ma contro una società che non si riconosce più nei falsi valori odierni,nelle tendenze e nelle prospettive di oggi, che non vede chiaro il futuro; per cui c’è bisogno di andare contro corrente.
Inoltre si vuole sottolineare la nuova frontiera del progetto Plastic Food Proget, sempre dell’artista Potsy, che promuove in tutta Europa la riduzione dei rifiuti, più che un loro riciclo e smaltimento corretto. Una nuova frontiera, un nuovo modo di pensare, tanto che Bruxelles ha accolto in modo favorevole l’installazione di Potsy, dato che i suoi elementi sono esposti permanentemente in unno dei maggiori parchi della città.
Anche Marzio Cinti Presciutti, stà lavorando da diverso tempo in questo ambito, con una sostenibilità migliore dell’indusrtia e delle produzioni; promuovendo all’interno di Confindustria la riduzione dei rifiuti derivati dal Packaging; e da sempre sostiene il progetto Plastic Food.
E chissà che non vi sia un’auspicabile collaborazione non solo tra Marzio Cinti Presciutti, e Pierluigi Monsignori, ma proprio tra la nuova industria italiana, guidata da Confindustria e Plastic Food Proget!
Insomma, un futuro che, parafrasato con le parole dell’artista Pierluigi, vede un Europa povera di rifiuti, e ricca di contenuti umani.
Ma prima di arrivare in Europa, ricominciamo dall’Italia per esportare l’esempio.
Isabella Ceccarelli

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