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“Mare ultimo Eden. La via biblica alla sostenibilità” – Lectio magistralis per i 30 anni di Marevivo

MarevivoPer garantire la vita dell’uomo sul pianeta è necessario ed urgente salvare ciò che è rimasto di incontaminato. E’ il messaggio su cui invita alla riflessione l’associazione Marevivo, in occasione dei suoi trent’anni di impegno, con la lectio magistralis del Prof. Ferdinando Boero, biologo marino e ordinario di zoologia all’Università del Salento, che si terrà mercoledì 4 marzo, alle 18, all’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede a Roma. In sintonia con l’appello lanciato da Papa Francesco per rafforzare “l’impegno di tutti, affinché sia salvaguardata la vita e la salute delle persone, rispettando l’ambiente e la natura”, l’incontro intende contribuire a risvegliare le coscienze e a rilanciare l’impegno in difesa del mare, il polmone blu della Terra che ricopre il 71% della superficie, assorbe 1/3 dell’anidride carbonica e produce l’80% dell’ossigeno. Ospiti dell’Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede Eduardo Gutiérrez Sáenz de Buruaga, all’incontro intervengono Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo e Rosalba Giugni, presidente di Marevivo. Al centro degli interventi lo stato di salute del pianeta, l’impegno a mettere in pratica comportamenti più responsabili. Per il relatore Prof. Ferdinando Boero, biologo marino e ordinario di zoologia all’Università del Salento, associato all’Istituto di Scienze Marine del CNR, e coordinatore del progetto europeo CoCoNet, in mare siamo ancora nell’Eden e possiamo raccoglierne le risorse (i frutti) per soddisfare i nostri bisogni, ma senza superare il limite (frutto proibito) che il Creatore ha posto all’uso del Giardino: la sostenibilità. Purtroppo stiamo superando questo limite e la punizione sarà la cacciata dal mare, nostro ultimo Eden. Secondo Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, “la storia umana ci insegna che andare contro la terra e il mare si può trasformare in scelta di morte. Terra viva quindi e mare vivo“. Mons. Paglia sottolinea che la Chiesa non ama  parlare di “salvaguardia” del creato, ma di “custodia” in quanto custodire è molto più di salvaguardare “vuol dire essere fedeli al progetto creativo di Dio. Non trasformarlo, non capovolgerlo, non distruggerlo”. Mons. Paglia conferma che Papa Francesco sta preparando una Enciclica sulla custodia del creato che sarà pubblicata in primavera 2015. Il Mare Nostrum sarà al centro dell’intervento del Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo: “E’ uno straordinario crogiuolo umano costituito come luogo di incontro di civiltà, ma, talvolta, anche di scontro. Tuttavia è anche un ecosistema ancora ricco di risorse naturalistiche e paesaggistiche che non può essere lasciato in balia del buio della ragione degli uomini, dei governanti e della loro incapacità di guardare lontano”. Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, traccia i trent’anni di attività dell’associazione in difesa del Pianeta Blu: “La responsabilità per il futuro del Pianeta deve guidare ogni nostra scelta e azione, dal cittadino alle istituzioni. Oggi il mare è ancora più sotto scacco, nonostante il nostro impegno e una crescente sensibilità della società: inquinamento, mala depurazione, pesca eccessiva, trivellazioni, cambiamento climatico sono i killer che ogni giorno minacciano la salute dei nostri mari. Tuttavia, sempre oggi, ad infonderci nuova energia per continuare la nostra mission c’è la forte azione di Papa Francesco sui temi dell’ambiente. Ecco perché siamo qui ad unire per l’obiettivo comune della salvezza del mare nostrum la scienza, la Chiesa cattolica, il mondo diplomatico, il mondo della cultura e gli ambientalisti.” Fondata nel 1985, Marevivo ha sede a Roma. L’Associazione è senza fini di lucro e opera da trent’anni su tutto il territorio nazionale e a livello internazionale, attraverso la sua divisione subacquea e le unità locali. Per l’impegno a difesa del mare e delle sue risorse, per le attività di educazione ambientale, ricerca scientifica, promozione delle Aree marine protette, conservazione della biodiversità e per la lotta all’inquinamento e alla pesca illegale è stata riconosciuta come “associazione di protezione ambientale a carattere nazionale”. Tra le attività programmate per il 2015, la continuazione di progetti storici per le scuole primarie e istituti superiori come “Delfini Guardiani”, insieme alla Fondazione Peretti, e “Tavola blu”, il concorso internazionale “Sole, vento e mare. Energie rinnovabili e paesaggio”, iniziative territoriali contro l’inquinamento marino lungo le coste italiane con Cobat e Castalia e le campagne nazionali ‘PFU Zero nelle Isole Minori’ – che prevede, in collaborazione con il consorzio EcoTyre, il recupero sui fondali e a terra degli pneumatici fuori uso (PFU) abbandonati –  e “Ma il mare non vale una cicca?” in collaborazione con JTI per liberare le spiagge italiane dai mozziconi delle sigarette, stimolando i bagnanti ad un comportamento sostenibile e responsabile.

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