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Film Road 47 - Poster -LocandinaNella serata di ieri, mercoledì 15 aprile, presso l’elegantissima sala privata dell’ANICA, a Roma, si è tenuta la proiezione per la stampa del film “Road 47”, del regista brasiliano Vicente Ferraz, interpretato da Sergio Rubini, Daniel de Oliveira, Francisco Gaspar, che uscirà nelle sale il 23 aprile. Innanzi tutto, un cenno sul cast tecnico del film. La regia è di Vicente Ferraz, autore anche del soggetto e co-sceneggiatore insieme con Pietro Reggiani. La meritevole fotografia è firmata Carlos Arango De Montis; una fotografia incentrata su toni quasi monocromatici, che evidenziano i contrasti creati dai soldati persi nell’immensità silenziosa e nevosa delle montagne (come si capirà meglio più avanti, parlando della trama). Montaggio di Mair Tavares. Musiche originali di Luiz Avellar. Il film è stato prodotto da Daniele Mazzocca, Isabel Martinez, Matias Mariani, Joana Mariani e Leonel Vieira per una co-produzione italo-brasiliana con partecipazioni minori portoghesi e del MiBACT (Direzione Generale per il Cinema), con il contributo della nostra Presidenza del Consiglio dei Ministri per “gli Anniversari di interesse Nazionale”. La distribuzione per l’Italia è curata dall’Istituto Luce. Nel cast artistico, invece, figurano Sergio Rubini (nella parte di Giovanni), Daniel de Oliveira (Guima), Francisco Gaspar (Piauí), Sergio Teixeira (il sergente Laurindo), Julio Andrade (il tenente Penha), Ivo Canelas (Rui), Richard Sammel (il colonnello Mayer), Michele Venitucci ed Ignazio Oliva (che prestano il volto a due partigiani), Cesare Apolito (che interpreta il comandante dei partigiani). In Italia sono probabilmente in pochi a sapere (e ci si mette anche chi scrive) ed a ricordare che nel 1944, in piena guerra mondiale, a combattere lungo la ‘Linea Gotica’ c’erano anche militari brasiliani della Feb (Força Expedicionaria Brasilera), giovanissimi venuti ad affrontare una guerra che non li riguardava, in una terra a loro sconosciuta, mandati al fronte con un addestramento minimo, tormentati da un clima che a loro risultava assai freddo, così come non avevano mai conosciuto in vita loro la neve. In 25.000 arrivarono a Napoli e la metà di loro furono spediti nel freddo inverno bellico del Centro e Nord Italia. E’ da questa diffusa lacuna nella memoria storica (italiana, così come anche brasiliana), che prende vita “Road 47”. Il film è stato girato nei territori montani del Friuli Venezia Giulia e nel cast principale appare Sergio Rubini che interpreta il ruolo di Giovanni, un soldato repubblichino, in fuga dai suoi doveri di militare. Ma vediamo insieme la sinossi del film. Dicembre 1944. Durante la Seconda Guerra Mondiale, sull’Appennino Tosco-Emiliano, un gruppo di genieri della Forza di Spedizione Brasiliana (FEB), inesperti ed a disagio nel freddo europeo, tenta nottetempo di neutralizzare uno dei numerosi campi minati tedeschi lungo la ‘Linea Gotica’: ma una mina esplode, uccidendo due dei loro, e il reparto, preso dal panico, si disperde nella terra di nessuno. Comincia così un viaggio in mezzo alla neve, in cui cinque sbandati incontrano una postazione avanzata americana misteriosamente abbandonata, un corrispondente di guerra brasiliano, un soldato repubblichino che ha disertato e che cerca di raggiungere la sua famiglia in una fattoria vicina, una pattuglia tedesca ed un sergente tedesco che afferma a sua volta di voler disertare. Soprattutto, incontrano il campo minato che ha impedito ai carri americani di raggiungere un paese liberato dai partigiani e sotto la minaccia di un contrattacco tedesco. Riusciranno a riscattarsi? E’ quello che lo spettatore scoprirà andando al cinema a partire da giovedì 23 aprile. Il film ha un’impronta volutamente fortemente realistica, eppure non sempre il regista è riuscito ad evitare totalmente il rischio di apparire retorico. Di certo, è meritorio che il film tratti accadimenti ben poco noti, per cui ci sentiamo di  consigliarne la visione. Riportiamo alcune dichiarazioni del regista. “Road 47″ è un film sulla partecipazione dei soldati brasiliani alla Seconda Guerra Mondiale. Più che realizzare un film di genere, un film di guerra, il mio intento è quello di portare alla luce una parte sconosciuta della storia: quella riguardante i soldati dell’unico esercito latino-americano che lottò in Italia a fianco degli Alleati, durante il rigido inverno del 1944-45. Il film si concentra sulle contraddizioni sorte con l’arrivo di giovani soldati brasiliani, per la maggior parte umili e disperati, in una terra lontana, in Europa. Gente che arrivava dai tropici e che si trovò ad affrontare la paura, il freddo ed una differenza culturale delle stesse dimensioni dell’Atlantico, tutto questo per sopravvivere ad una guerra di cui non comprendevano le motivazioni e le dinamiche. Trattandosi di un film sul lato umano della guerra, come il famoso ‘No man’s land’, la trama è incentrata sui personaggi e sulle loro contraddizioni. L’evento principale è l’incontro inusuale dei soldati brasiliani con l’Italia e gli italiani, i civili, i partigiani ed i nazi-fascisti. La storia si concentra sulle azioni e sul movimento di sette personaggi: cinque brasiliani, un italiano e un tedesco, persi in una sorta di ‘terra di nessuno’, qual era la Linea Gotica di allora. Il dramma parte da un gruppo di soldati brasiliani, arrivati impreparati in un paese stravolto dalla guerra, che si perdono nei boschi dopo un attacco di panico sul campo di battaglia. L’antagonista principale della storia non è l’esercito tedesco, ma il freddo intenso dell’inverno italiano del 1944”. Fa piacere poter dire che la ricerca di massimo realismo desiderato dal regista ha indotto – nel pieno della digitalizzazione (talvolta anche esasperata) del cinema – all’uso di pellicola ‘super 35 mm’, il che rappresenta un qualcosa che viene sempre gradito dai puristi e dai ‘romantici’ dell’arte cinematografica. Il film ha previsto l’utilizzo di una troupe agile ed in continuo movimento, per valorizzare al meglio le locations di montagna. “Road 47” non è un film di effetti speciali, grandi azioni militari e spiegamento di uomini e mezzi. Piuttosto, è un film di personaggi, che non comunicano con facilità, che non si conoscono, che si temono tra loro ma che, al tempo stesso, si aiuteranno l’un l’altro. Una storia dedicata, dichiaratamente dal regista, all’Italia ed al Brasile, per raccontare un lato piuttosto sconosciuto della storiografia di entrambi. Il punto di vista è quello di due umanità, semplici, che si incontrano nel mezzo della ferocia della guerra.

 

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