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Quando hai 17 anni

"Quando hai 17 anni" è il titolo del nuovo film del regista francese André Téchiné.

image001“Quando hai 17 anni” è il titolo del nuovo film del regista francese André Téchiné, presentato alla stampa nella serata di martedì 20 settembre presso la Casa del Cinema, all’interno della Villa Borghese in Roma. Il film arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 6 ottobre, distribuito dalla società Cinema di Valerio de Paolis. Scritto dallo stesso regista a quattro mani con Céline Sciamma, il film è interpretato da Sandrine Kiberlain, Kacey Mottet Klein, Corentin Fila e Alexis Loret, ed è stato presentato in anteprima mondiale nei mesi scorsi, al Festival di Berlino. La storia è molto semplice, ma altrettanto profonda, soprattutto nello sviluppo dato dallo script di Téchiné e Sciamma. In un aspro villaggio tra le montagne della Francia sud-occidentale, due diciassettenni – Damien e Tom – si fronteggiano. Frequentano la stessa scuola, potrebbero essere amici, ma proprio non si sopportano. Si insultano, e quando le parole non sono abbastanza si picchiano. Damien va bene a scuola; è figlio di un pilota dell’Aeronautica Militare in missione all’estero e di una dottoressa. Da qualche tempo il ragazzo ha un problema, uno soltanto, e si chiama Tom. Quest’ultimo è figlio adottivo di una coppia che gestisce una fattoria in montagna, e non perde occasione per provocare e infastidire Damien. Il 73enne regista francese indaga sull’adolescenza come aveva già fatto in altre occasioni, la più riuscita delle quali è senz’altro “L’età acerba” (1994), film che all’epoca consolidò quel grande successo internazionale (soprattutto di critica) ottenuto a partire da “Rendez-vous” (1985). Due film che chi vi scrive ha particolarmente amato, e che gli hanno fatto conoscere il regista francese. Ma va anche detto che Téchiné, attraverso i due adolescenti e tutto ciò che li circonda, indaga anche sulla società nel suo insieme, e lo fa in maniera molto profonda e apprezzabile, evitando di fare un film (anche) sulle differenze sociali, il che sarebbe stato un errore anche facile da commettere, dopo aver creato due protagonisti di così sensibili differenze sociali e familiari (benestante Damien, pressoché povero Tom; di famiglia solida il primo, adottato – con tutto quel che ne consegue, soprattutto in età adolescenziale – il secondo). Come detto, Téchiné si è già più volte cimentato con l’età adolescenziale e con quella post-adolescenziale, e l’ha fatto anche lanciando nomi che si sono poi imposti ai massimi livelli del cinema francese ed internazionale, come Emmanuelle Béart (che poi ha trovato nel compianto Claude Sautet il suo faro professionale), Juliette Binoche, Manuel Blanc, Sandrine Bonnaire, Benoît Magimel, Stéphane Rideau, Gaspard Ulliel. Seguiamo da circa trent’anni l’opera del regista francese, con rispetto e passione, ricordando che egli esordì già nel 1969 con “Paulina s’en va”, e fa piacere che con questo “Quando hai 17 anni” Téchiné sia tornato, secondo il nostro parere, quel grande autore del miglior cinema francese che avevamo lasciato nel 2007 con “I testimoni”, e che aveva fatto pensare ad un calo ispirativo con i successivi tre film, fino a “L’Homme qu’on aimait trop” del 2014. Stavolta abbiamo avuto la netta sensazione di aver ritrovato il Téchiné dei migliori film: “Rendez-vous” (1985), “Les Innocents” (1987), “Niente baci sulla bocca” (1991), “L’età acerba – Les roseaux sauvages” (1994), “Alice e Martin” (1998), “Anime erranti” (2003).

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