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Matrimonio del tartufo bianco con i vignaioli

Matrimonio tra il principe del territorio, il tartufo bianco, e il vino dei Vignaioli San Miniato.

vignaioli-san-miniatoSAN MINIATO (PI) – Tre fine settimana per un vero e proprio matrimonio, quello che si celebra nell’antico borgo in provincia di Pisa, tra il principe del territorio, il tartufo bianco, e il vino dei Vignaioli San Miniato, vera e propria eccellenza locale. In occasione della 46esima Mostra mercato del tartufo bianco, infatti, in Piazza Duomo, acropoli e cuore del borgo, vino e tartufo offriranno agli appassionati profumi, sapori ed emozioni da ricordare. I produttori dell’Associazione Vignaioli San Miniato proporranno abbinamenti cibo e vino, ed in modo particolare quest’anno, si è voluto esaltare la vera ricchezza del nostro territorio, vino e tartufo, come spiega il presidente dei Vignaioli San Miniato, Leonardo Beconcini. Queste due eccellenze, infatti, possano essere sempre di più un vero e proprio traino per un turismo diverso, in tutti i periodi dell’anno. Un turismo che vada alla ricerca dell’anima di un territorio e che sia capace di portarsi a casa quel valore aggiunto, che è fatto di una cultura immateriale, fatta di un insieme di emozioni, sensazioni, sapori, saperi, che il territorio stesso, grazie alla sua gente e al profondo legame con la tradizione, è ancora capace di trasmettere. San Miniato si trasformerà, come ogni anno, in una piazza di degustazione a cielo aperto, dove sarà possibile assaporare gusti unici come quelli del tartufo, dei prodotti locali e del vino, perla della regione. Ma, in questa edizione, i Vignaioli hannovoluto un vero e proprio punto d’incontro, uno spazio dove fare degustazioni dei loro pregiati vini, abbinandoli a prodotti tipici: il tartufo in primis. A preparare piatti della tradizione sarà Paolo Fiaschi, chef del ristorante Papaveri e Papere, mentre gli abbinamenti saranno suggeriti degli esperti sommelier dell’AIS . Un’idea, questa dei Vignaioli, che nasce dal desiderio di valorizzare il bere bene, degustando con passione e maggiore competenza e chiarezza il sapore dei vini, tra emozioni ed esperienze, apprezzando gliabbinamenti. Un dettaglio non da poco. Non mancheranno show Cooking, Laboratorio sul vino di San Miniato; mentre la condotta Slow food di San Miniato rafforzerà maggiormente i legami che da sempre uniscono Slow Food ed i produttori, per la salvaguardia del territorio e della biodiversità. Infatti, San Miniato, vanta un forte legame tra, e duraturo nel tempo, tra storia e viticoltura, tra economia e prodotti tipici che esaltano le caratteristiche e le qualità del territorio. Dai Romani, ai Longobardi, agli Svevi vedono nella terra il punto di forza, e gli scritti di Cosimo Ridolfi raccontano di secoli di florida viticultura. Una storia vitivinicola lunga duemila anni. A San Miniato si coltivano varietà autoctone, tra le quali spicca prepotentemente il Sangiovese, e poi altri autoctoni come il Canaiolo, il Colorino ed il Trebbiano, Malvasia Bianca, San Colombano, Canaiolo Rosa, Malvasia Nera. Ma vi sono anche varietà alloctone quali il Cabernet; Merlot e Syrah. Curiosa è la presenza di Tempranillo, che sembra affondare le proprie origini negli antichi viaggi dei pellegrini sulla Francigena. Così, l’associazione dei Vignaioli di San Miniato, che nasce nel 2007, mette avanti tutto la volontà di promuovere il territorio, attraveso il vino. Infatti dal punto di vista enologico, è un territorio ancora poco esplorato e, con una forte potenzialità, in una toscana diventata internazionale.

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