Chiusura del Roma Film Fest 2017

ROMA – Diretta per il terzo anno consecutivo da Antonio Monda, romano, docente universitario a New York, esperto di comunicazioni, collaboratore di RaiNews24, che si è visto meritatamente rinnovare il mandato per le prossime tre edizioni della rassegna cinematografica capitolina.

Anche questa edizione si è tenuta presso l’Auditorium Parco della Musica, che rappresenta il fulcro dell’evento sin dal 2006: la struttura realizzata da Renzo Piano è ormai il punto di riferimento per tutti gli appassionati di cinema (come di musica) ospitando proiezioni, incontri, mostre, eventi, convegni, che compongono il programma della ‘Festa del Cinema’. I 1300 mq del viale che conduce alla Cavea dell’Auditorium, si trasformano ogni anno nel più grande red carpet al mondo.

Trattandosi di una ‘festa’ e non di un ‘festival’, più che una gara è un insieme di proiezioni e di incontri nel nome del cinema. Molti, e ben accolti dal pubblico che ha riempito le sale dell’Auditorium, gli incontri con i protagonisti del cinema, denominati proprio ‘Incontri ravvicinati’, che hanno visto protagonisti, tra gli altri, il giovane autore canadese Xavier Dolan, Chuck Palahniuk che ha trattato il tema del ‘gotico americano’, l’attore britannico Sir Ian Murray McKellen (forse il maggiore interpreter shakespeariano vivente), il pluri-premiato compositore di colonne sonore britannico Michael Nyman, poi – per l’Italia – Fiorello (tra il serio e lo scherzoso) e Nanni Moretti (più serio, meno scherzoso, ma inusualmente molto disponibile e sereno con il vasto pubblico che ha affollato il suo incontro).

Una curiosità, ben accolta dal pubblico romano. Carlo Verdone ed Eleonora Giorgi hanno presentato la versione ristrutturata del celebre film-commedia “Borotalco” (1982).

Venendo alle pellicole presentate in anteprima mondiale, un particolare riguardo va alla presenza a Roma di Paolo Taviani, per la prima volta senza il fratello Vittorio, in non buone condizioni di salute, per ha presentare il loro ultimo film, “Una questione privata”, con Luca Marinelli, Lorenzo Richelmy, Valentina Bellè, proiettato venerdì 27 ottobre alla ‘Festa del Cinema’ e poi uscito nelle sale il 1° novembre. Il film è liberamente tratto dal capolavoro di Beppe Fenoglio, considerato da Calvino uno dei più bei romanzi italiani del Novecento. Alla stampa ed al pubblico, Paolo Taviani ha dichiarato: «Oggi, nel nostro tempo ambiguo, tempo di guerra non guerreggiata, Fenoglio ci ha suggestionato con il suo “Una questione privata”: l’impazzimento d’amore, e di gelosia, di Milton, il protagonista, che sa solo a metà e vuole sapere tutto. Da qui siamo partiti per evocare, in una lunga corsa ossessiva, un dramma tutto personale, privato appunto: un dramma d’amore innocente e pur colpevole, perché nei giorni atroci della guerra civile il destino di ciascuno deve confondersi con il destino di tutti». La sinossi del film. Luca Marinelli dà il volto a Milton, ragazzo introverso e riservato, mentre Lorenzo Richelmy è Giorgio, allegro e solare: i due amici sono entrambi innamorati di Fulvia (Valentina Bellè). Lei si lascia corteggiare, giocando con i loro sentimenti. I tre ragazzi nell’estate del 1943 si incontrano nella villa estiva di Fulvia per ascoltare e riascoltare il loro disco preferito: “Over the Rainbow”, e nonostante la guerra, sono felici. Un anno dopo tutto è cambiato. Milton e Giorgio sono ora partigiani. È inverno e la nebbia è calata su tutto. Milton si ritrova davanti alla villa dei tempi felici, ormai chiusa, e si abbandona al ricordo di Fulvia. La custode lo riconosce ed invitandolo ad entrare allude ad una relazione tra la ragazza ed il suo migliore amico, Giorgio. Per Milton, logorato dal dubbio, si ferma tutto: la lotta partigiana, gli ideali, le amicizie. Ossessionato dalla gelosia, vuole scoprire la verità. E corre attraverso le nebbie delle Langhe per trovare Giorgio, che però è stato catturato dai fascisti. L’unica speranza è trovare un prigioniero fascista da scambiare con l’amico, prima che questi venga fucilato.

Tra gli altri film presentati a Roma, spiccano tanti altri titoli. Cominciamo da “Lucky Logan” di Steven Soderbergh, che racconta il rocambolesco tentativo di organizzare una rapina da parte di un gruppo di improbabili personaggi, ma di grandi interpreti, difatti il cast è composto da Channing Tatum, Adam Driver, Daniel Craig, Seth MacFarlane, Katie Holmes, Hilary Swank.

Poi, non può non essere menzionato il ritorno della regista Premio Oscar Kathryn Bigelow, a Roma con il suo “Detroit”, che ripercorre i tragici eventi avvenuti tra il 23 ed il 24 luglio 1967 proprio a Detroit, con i violenti scontri tra polizia e comunità afro-americana, un tema che a cinquant’anni di distanza è ancora, purtroppo, attuale. Nel cast, John Boyega (noto anche per “Star Wars”), Jacob Latimer (ricordato in “Collateral Beauty”) e Will Poulter. Un film che potrà farsi sentire ai prossimi Oscar.

La rassegna romana può vantare l’anteprima mondiale di “Wonder”, con Julia Roberts, Owen Wilson e Jacob Tremblay, per la regia di Stephen Chboski. “Wonder” racconta la storia di Auggie, un bambino di 10 anni nato con un’anomalia facciale che lo ha costretto a sottoporsi ad una serie di delicate operazioni chirurgiche. Auggie, però, ha finalmente l’occasione di frequentare la scuola come tutti gli altri bambini, ma malgrado lo sforzo dei genitori e dei compagni, le difficoltà non saranno poche. La pellicola uscirà negli USA il prossimo 17 novembre, mentre nelle sale italiane sarà presente a partire dal 28 dicembre. Il film è liberamente tratto dall’omonimo romanzo d’esordio (del 2012) di Raquel Jaramillo, ma firmato con lo pseudonimo R. J. Palacio. Anche di questa pellicola si potrà sentir parlare in occasione degli Oscar 2018.

Concludiamo la carrellata con “Stronger”, regia di David Gordon Green, con protagonista Jake Gyllenhaal che ha voluto parlare con il pubblico romano, dedicando un’intera giornata romana sia alla promozione del film che alla totale disponibilità nell’incontrare gli spettatori dell’Auditorium. Il film che lo vede protagonista è dedicato all’esperienza di Jeff Bauman, sopravvissuto agli attentati della maratona di Boston del 2013. Quindi, si tratta di una pellicola forte, che racconta come un uomo profondamente traumatizzato da questo terribile evento riesca a rialzarsi ed a continuare a vivere anche, se non soprattutto, grazie all’aiuto della sua compagna Erin.

Non dimentichiamo che la rassegna capitolina sembra portar fortuna ai film che vi partecipano, tanto che la pellicola che aprì l’edizione 2016 della festa romana, “Moonlight”, contro ogni previsione si aggiudicò l’Oscar per il ‘miglior film’ quattro mesi dopo, superando il favoritissimo musical “La-la-land”, al termine della proclamazione più comica della storia degli Oscar, con un clamoroso scambio di buste che aveva premiato prima il film sbagliato, poi quello corretto, per l’appunto quel “Moonlight” la cui corsa verso la più prestigiosa statuetta partì da Roma. Chissà che quest’anno non si ripeta la cosa, considerato il valore di alcune pellicole che abbiamo visionato e che possono ambire ad ottenere lo stesso successo.