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Diaspore: i nuovi attori della cooperazione allo sviluppo che possono cambiare la narrativa sulle migrazioni

I migranti come ponti culturali e leve di sviluppo economico dei paesi di provenienza. Se ne è parlato a Roma, il 14 dicembre, in occasione del Terzo Summit Nazionale delle Diaspore.

MigrazioniROMA – Il Summit è il più grande evento in Italia dedicato alle diaspore attive in percorsi di cooperazione allo sviluppo. È finanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), Fondazione Charlemagne e Fondazioni for Africa Burkina Faso. Il progetto si prefigge l’obiettivo di far conoscere e promuovere il ruolo attivo delle diaspore quale ponte tra il nostro paese e i paesi di provenienza dei migranti. Infatti, ancora troppo spesso viene sottostimato l’impatto positivo che le comunità di immigrati possono avere nello scambio economico, culturale e sociale tra l’Italia e i paesi di origine.
L’incontro rappresenta l’apice di un percorso di dialogo tra le comunità di migranti, le istituzioni, le imprese e il settore no profit italiani. Durante tutto l’anno, i responsabili del progetto lavorano per creare occasioni di incontro e di formazione su tematiche legate a migrazione e sviluppo sostenibile. Il punto cruciale è riuscire a fare rete, così che le diaspore divengano attori chiave della cooperazione italiana, attivamente coinvolti nell’elaborazione e nell’implementazione dei progetti.
Tale approccio è perfettamente in linea con quanto previsto dalla Legge 125/2014, che riconosce alle associazioni di migranti un ruolo di primo piano sia su un piano politico-istituzionale, garantendo loro la rappresentanza in seno al Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo, sia a livello operativo, mediante l’accesso diretto ai bandi di finanziamento.
Il Summit 2019 ha posto in rilievo la necessità di costruire un network più strutturato tra associazioni, imprenditori, enti ed istituzioni, nonché di sviluppare nuovi strumenti e piattaforme che facilitino il coinvolgimento dei migranti residenti in Italia. Si è parlato inoltre di come promuovere un cambio di narrativa sulle migrazioni, specialmente nei media, così da favorire una comunicazione plurale ed inclusiva.
Molte le personalità di rilievo che si sono alternate nei diversi panel di discussione, tra cui Luca Maestripieri, Direttore Generale AICS, che ha espresso il suo sostegno al progetto: «Abbiamo sostenuto le associazioni delle diaspore nella ferma convinzione che il loro ruolo attivo sia cruciale nel sistema della cooperazione, e in questo l’AICS è stata all’avanguardia rispetto a tanti suoi omologhi europei. L’OSCE (Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica) ce ne ha riconosciuto il merito, valutando positivamente la nostra esperienza ed annoverandola tra i punti positivi delle attività della Cooperazione Italiana. La terza edizione del Summit Nazionale delle Diaspore suggerisce spunti importanti di riflessione».

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