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Molte specie animali a rischi estinzione

Sesta di estinzione di massa? In 5 secoli sparito il 13% della fauna.

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Foto di kie-ker da Pixabay

Nel 1500 sul pianeta Terra si contavano dalle 150mila alle 260mila specie animali in più rispetto a oggi, in percentuale si parla del 13% dei 2 milioni di specie conosciute, in cui si includono per la prima volta anche gli invertebrati (il 97% del mondo animale). Sebbene alcuni scienziati non vedano la gravità della situazione tanto da classificarla come “estinzione” ed altri individuino la sesta estinzione nell’eruzione vulcanica avvenuta 233 milioni di anni fa e che sconvolse il clima sulla terra per circa un milione di anni, uno studio franco-americano asserisce che si possa invece parlare addirittura di ‘sesta estinzione di massa’ (le big five intervallate tra loro da circa 69 milioni di anni, 124, 71 e 115 milioni di anni) e che a causarla questa volta sia l’uomo e i più a rischio sono gli esseri viventi che popolano le isole: sono le spugne, coralli, vermi, lumache, ragni e millepiedi, ma anche gli insetti, il cui tasso di estinzione è stimato tra l’1 e il 2% l’anno. Tra le cause accertate sicuramente ci sono i cambiamenti climatici, l’uso smodato dell’agricoltura, come lo sfruttamento del suolo, la pesca intensiva. Grave l’inquinamento in generale e nello specifico  l’utilizzo senza controllo di insetticidi, erbicidi; l’inquinamento luminoso per il quale si intende l’effetto lesivo e deleterio causato dall’energia elettrica per le zone urbane e suburbane, industrie con un abuso sconsiderato dell’energia. Un’altra causa che porterebbe all’estinzione di specie animali va considerata l’invasione dei territori e degli habitat di altre specie animali, dette ‘aliene’. “I tassi drasticamente aumentati di estinzioni di specie e il declino di molte popolazioni animali e vegetali sono ben documentati, eppure alcuni negano che questi fenomeni equivalgano a un’estinzione di massa”, asserisce Robert Cowie, professore presso l’Università delle Hawaii di Manoa. “Questa negazione si basa su una visione distorta della crisi che si concentra su mammiferi e uccelli e ignora gli invertebrati, che naturalmente costituiscono la grande maggioranza della biodiversità”.  Negli ultimi decenni è in atto, sostiene il professor Gerardo Ceballos, dell’Università Nazionale Autónoma de México, una estinzione vera e propria, scoprendo che su 27.500 specie di vertebrati terrestri un terzo di esse sono diminuite gradualmente, ossia miliardi di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi perse e la causa principale è l’uomo, specialmente delle società più ricche a causa del consumo di habitat, suolo, animali stessi tra caccia, pesca e macellazione, così come la sovrappopolazione della terra, con gravi conseguenze ecologiche, economiche e sociali. Si consideri che la metà degli animali esistenti è scomparsa dal 1900 ad oggi.

FONTI:
https://www.rinnovabili.it/ambiente/biodiversita/sesta-estinzione-di-massa-scomparso-13-per-cento-specie/
https://www.rinnovabili.it/ambiente/sesta-estinzione-di-massa-uomo-causa-333/
https://www.nationalgeographic.it/scienza/

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