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Festival Internazionale del Giornalismo 2022

Gli appuntamenti del appuntamenti 7 aprile.

Festival-Internazionale-del-Giornalismo-2022-copPERUGIA – Censura, libertà dei media, disinformazione, sicurezza per i giornalisti, il ruolo dei media indipendenti, donne e giornalismo, diversità e inclusione nelle redazioni, editori e piattaforme, informazione scientifica. E ancora, intelligenza artificiale, redazioni a prova di futuro nel metaverso, data journalism, nuovi strumenti e tecniche per i giornalisti.
Sono solo alcuni dei temi affrontati giovedì 7 aprile, nella seconda giornata di programmazione del Festival Internazionale del Giornalismo.

Tra gli ospiti internazionali più attesi di domani c’è Michal Mann lo scienziato del clima più influente al mondo, autore del saggio “La nuova guerra del clima – Le battaglie per riprenderci il pianeta”. A intervistarlo domani alle ore 18.30 presso la Sala Raffaello dell’Hotel Brufani la giornalista Stella Levantesi. L’incontro s’incentrerà sui temi che hanno reso Michael Mann il climatologo più temuto dai negazionisti, ovvero sulla guerra d’interessi e disinformazione che vede coinvolte le compagnie di combustibili fossili, i governi mondiali e i singoli individui in prima linea contro il riscaldamento globale.

Tra gli eventi da segnalare quello con Bendetta Tobagi alle ore 12 nella Sala dei Notari. La giornalista, scrittrice e ricercatrice storica va ‘Alle origini del terrorismo italiano’, in un’analisi che parte dalla fine degli anni Sessanta del XX secolo, quando l’Italia ha conosciuto una stagione di terrorismi di matrice politico-ideologica protrattasi per oltre quindici anni che, per durata, intensità, complessità e numero di vittime, non ha eguali in Europa.

Sempre alle ore 12 ma nella Sala Raffaello dell’Hotel Brufani si parla di Afghanistan e di informazione sotto il regime dei talebani con le testimonianze dirette di Ali Latifi, giornalista nato a Kabul e corrispondente per Al Jazeera, The New York Times, CNN, Vice; Elyas Nawandish, direttore di Etilaatroz, sito di inchieste, notizie, analisi e storie dall’Afghanistan; Bilal Sarwary corrispondente afgano per la BBC. Modera la fotografa e attivista afgana Fatimah Hossaini, celebre per i suoi ritratti delle donne afgane. Mentre alle ore 17 nella Sala del Dottorato a piazza IV novembre una conversazione con Saad Mohseni, presidente del Moby Group, proprietario di Tolo News, il più importante sito d’informazione dell’Afghanistan, intervistato da Bobby Ghosh di Bloomberg.

Alle ore 14  presso l’Auditorium San Francesco al Prato, Vida Merhannia, moglie  dello scienziato iraniano Ahmadreza Djalali, nel braccio della morte dal 2017 con la falsa accusa di spionaggio, interviene con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia per chiedere ancora una volta e pubblicamente l’annullamento delle accuse e la scarcerazione del marito.

Alle ore 15.30 presso la Sala dei Notari, nell’incontro ”Border Games’’ lo scrittore Edorado Albinati e l’attrice Francesca D’Aloja raccontano della loro ultima missione avvenuta lungo le rotte, i muri e le frontiere d ‘Europa, assieme al fotoreporter Marcello Pastonesi, e a Carlotta Sami portavoce dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)  che ha organizzato e reso possibile questa esperienza.

Focus sul razzismo alle ore 17 nella Sala Notari nell’incontro ‘Corpi estranei, il razzismo rimosso in Italia’ con Annalisa Camilli (Internazionale), Espérance Hakuzwimana (scrittrice e attivista), Oiza Obasuyi (Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili). Un ragionamento corale che prova a ribaltare la retorica del ‘Non sono razzista, ma…”, “ho anche amici neri” guardando agli aspetti strutturali del razzismo, a norme, retaggi e politiche che lo permettono e lo favoriscono.

Alle ore 18 all’Auditorium San Francesco al Prato si parla delle Guerre Infinite viste attraverso l’obiettivo di due pluripremiati reporter che collaborano con le più prestigiose riviste internazionali. Si tratta dell’italiano Sergio Ramazzotti e Fritz Schaap direttore del Der Spiegel Sudafrica.

Raccontare la vita dietro le sbarre in maniera immersiva, trascorrendo giornate intere con le detenute: è l’esperimento fatto dalla giornalista Amalia De Simone (con la collaborazione di Simona Petricciuolo) e la cantautrice Assia Fiorillo diventato il documentario di impronta giornalistica Caine (rai 3 e raiplay). La reporter e l’artista sono diventate testimoni di percorsi che quasi nessuno vuole vedere e che domani alle ore 18.30 nella sala dei Notari raccontano al pubblico del Festival Internazionale del Giornalismo.

Alle 19.30 presso l’Auditorium San Francesco al prato la scrittrice Michela Marzano intreccia il passato familiare alle pagine più controverse della storia fascista, in conversazione con Barbara Serra giornalista di Al Jazeera e autrice del documentario Fascism in the Family.

Ultimo appuntamento della giornata alle ore 21 sempre presso l’Auditorium San Francesco al Prato con Lirio Abbate e il suo racconto attraverso audio e video di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a trent’anni dalle stragi mafiose.

FONTE: Barbara Castiello.

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