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Ucraina: Simoncelli (Iriad), ‘armi chimiche vietate ma sta saltando ogni certezza’

(Adnkronos) - Difficile dire, con le informazioni attualmente a disposizione, se in Ucraina siano state usate armi chimiche. "Ufficialmente la Russia è uno dei Paesi aderenti alla convenzione di Parigi sulle armi chimiche del 1993, così come Usa e Cina. Un totale di 193 Stati che si sono impegnati a rispettare la convenzione, ma in questa guerra mi sembra stiano saltando tutte le certezze, le norme di convivenza e del diritto di guerra. In questa situazione sospendo ogni giudizio perché stanno accadendo cose atroci e tutto è possibile". Così all'AdnKronos Maurizio Simoncelli, vice presidente di Iriad - Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo.

Difficile dire, con le informazioni attualmente a disposizione, se in Ucraina siano state usate armi chimiche. “Ufficialmente la Russia è uno dei Paesi aderenti alla convenzione di Parigi sulle armi chimiche del 1993, così come Usa e Cina. Un totale di 193 Stati che si sono impegnati a rispettare la convenzione, ma in questa guerra mi sembra stiano saltando tutte le certezze, le norme di convivenza e del diritto di guerra. In questa situazione sospendo ogni giudizio perché stanno accadendo cose atroci e tutto è possibile”. Così all’AdnKronos Maurizio Simoncelli, vice presidente di Iriad – Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo.

“Ci sono notizie di persone che si sono sentite male, potrebbero essere state usate armi chimiche ma potrebbe anche esserci stato un bombardamento su un edificio contenente prodotti chimici tossici – spiega – Quando ci sono bombardamenti a tappeto su centri commerciali, depositi di carburante o quant’altro, non si può mai sapere cosa può accadere. Ci sono tanti prodotti chimici dislocati nelle nostre città che se conservati bene non sono pericolosi ma in caso di fuoriuscita possono essere anche letali”.

I malori avvertiti sarebbero dunque riconducibili alla dispersione di un prodotto chimico, ma quale sia l’origine di questa dispersione “ad oggi non è ancora certo, potrebbe essere una fuga o potrebbe essere una bomba sparata per testare una nuova arma chimica. Tutte le ipotesi sono perte”. Certo è, che l’eventiuale utilizzo di armi chimiche “rappresenterebbe un passo in avanti nell’escalation molto preoccupante”.

Per tornare alle armi chimiche, alla convenzione di Parigi e al loro divieto, un discorso a parte va fatto per il fosforo bianco, agente tossico per inalazione e ingestione che può essere letale “ma non rientra nella convenzione di Parigi perché ‘arma impropria’: può essere utilizzato per illuminare il campo di battaglia ma se usato in aree dove sono presenti persone e civili può avere effetti letali. Eppure, non è vietato dalla convenzione”.

Ma chi monitora sulle armi chimiche? “L’organizzazione della convenzione di Parigi, l’Opac, si attiva con ispezioni sul posto con attività ispettive e di routine come visite in depositi e industrie che producono sostanze chimiche e lo fa dando un brevissimo anticipo”, spiega Simoncelli.

Questo tipo di armi, aggiunge, “non ha mai garantito la vittoria a nessuno. Sono armi terribili, di distruzioni di massa, che non fanno differenza tra militari e civili, e di difficile utilizzo: se chi la trasporta in un teatro di guerra viene colpito dal contrattacco dell’avversario, rischia le proprie truppe. Non vorrei essere cinico, ma il motivo per cui 193 Stati si sono impegnati a rispettare la proibizione delle armi chimiche è anche perché tutto sommato è un’arma difficile da usare e che non garantisce la vittoria”.

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