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La mostra di Wayne Thiebaud

La Fondation Beyeler ospita in una mostra monografica dello straordinario pittore americano Wayne Thiebaud (1920–2021), finora poco noto in Eu...

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Wayne Thiebaud, Pie Rows, 1961, Huile sur toile, 55,9 x 71,1 cm, Collection de la Wayne Thiebaud Foundation © Wayne Thiebaud Foundation/2022, ProLitteris, Zurich. Photo: Matthew Kroening

A inizio 2023 la Fondation Beyeler ospita in una mostra monografica dello straordinario pittore americano Wayne Thiebaud (1920–2021), finora poco noto in Europa.

Nelle sue nature morte raffiguranti oggetti quotidiani Thiebaud evoca le promesse dell’«American way of life» in seducenti tonalità pastello. Al tempo stesso i suoi stupefacenti ritratti, le vedute urbane multiprospettiche e i paesaggi evidenziano la poliedricità di questo pittore tecnicamente brillante. Con 65 opere attinte a collezioni pubbliche americane e a prestiti privati, la retrospettiva presenta i più importanti nuclei tematici dell’artista, invitando il pubblico a scoprire il suo originalissimo modo di dipingere nonché il suo uso del colore cui si attaglia perfettamente l’aggettivo «tattile». Il pittore, divenuto famoso negli Stati Uniti per le sue nature morte, spinge le potenzialità espressive del pennello fino ai limiti tra mondo visibile e mondo immaginario, plasmando un proprio linguaggio iconografico che si muove continuamente tra ironia, scherzo, nostalgia e malinconia.

Wayne Thibaud è uno dei maggiori esponenti dell’arte figurativa americana e rientra quindi in quella tradizione di cui fanno parte pittrici e pittori del calibro di Edward Hopper e Georgia O’Keeffe. Thiebaud crebbe negli anni 1920 e 1930 a Long Beach, California. Sviluppò un precoce interesse per fumetti e cartoni animati e lavorò brevemente nel dipartimento di animazione dei Walt Disney Studios per passare in seguito all’attività di grafico commerciale.

Dal 1949 al 1953 studiò arte alla San José State University e alla California State University di Sacramento. Per tutta la vita svolse l’attività di insegnante finendo con il formare generazioni di artiste e artisti. Thiebaud lavorò lontano dalle grandi metropoli artistiche, incurante dei movimenti artistici dominanti del suo tempo. La sua attenzione per gli oggetti della cultura popolare lo portò a essere sovente associato alla pop art, un’appartenenza in cui l’artista non si riconobbe mai. Al massimo, per la sua particolare visione dell’estetica della produzione di massa e il suo costante focalizzarsi sulla pittura, Thiebaud può essere considerato un precursore della pop art. Thiebaud stesso citava tra le sue fonti d’ispirazione Velázquez, Cezanne, Rousseau e Mondrian, ma, in qualità di cartonista, era fortemente influenzato anche dall’arte commerciale e dalla pittura di manifesti.

La curatela della mostra «Wayne Thiebaud» è di Ulf Küster, Senior Curator della Fondation Beyeler. Essa nasce dalla stretta collaborazione con il lascito dell’artista e con la sua galleria Aquavella.

Il catalogo della mostra, realizzato da Bonbon (Zurigo), è pubblicato in tedesco e in inglese da Hatje Cantz Verlag, Berlino. Il volume di 160 pagine contiene testi di Ulf Küster e Janet Bishop come pure l’ultima intervista a Wayne Thiebaud del 2021, condotta da Jason Edward Kaufman.

FONTE: Francesco Gattuso Press & Partners.

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