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Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Con Claudio Prima, Enzo Rao e Mario Crispi si conclude il Festival Popolare Italiano.

Allegato-senza-nome-inROMA – Dopo aver realizzato un incredibile successo di pubblico, registrando il tutto esaurito in tutti i concerti in programma, il Festival Popolare Italiano diretto da Stefano Saletti si avvia alla conclusione con 3 imperdibili concerti, venerdƬ 26 e sabato 27 maggio al Museo nazionale degli Strumenti Musicali di Roma.

VenerdƬ alle 17.30Ā di scena lā€™organettista e compositore Claudio Prima, leader di BandAdriatica e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle ‘musiche di confine’,Ā nel progettoĀ SemeĀ e il disco ā€œEnjoyā€ in cui unisce il suo organetto alle sonoritĆ  di un quartetto d’archi formato daĀ Vera Longo (violino, voce)Ā Paola Barone (violino)Ā Cristian MusƬo (viola) eĀ Marco Schiavone (violoncello). Il Mediterraneo incontra il mondo classico, giocando con le provenienze e favorendo lā€™incontro di due mondi musicali che da sempre hanno segretamente dialogato.
In questo progetto Prima muove le sue composizioni con l’istinto del ricercatore, curioso e attento alle suggestioni del viaggio, del movimento. Con lo sguardo rivolto, allo stesso tempo, fuori e dentro, per cogliere insieme le consonanze e le dissonanze del rapporto con il mondo. L’organetto e la voce respirano questa continua alternanza, aprendosi e chiudendosi all’aria che ne sostiene lā€™emissione. Si fanno quindi, in questa esperienza di scrittura originale, strumenti di relazione, di contatto. Trovando inaspettate connessioni fra le tradizioni del mare di mezzo e il mondo classico.

Sabato 27, sempre alle 17.30, due grandi artisti siciliani,Ā Enzo Rao e Mario Crispi, con i rispettivi progettiĀ Shamal Re-WindĀ eĀ Arenaria, attraversano culture e tradizioni millenarie che hanno visto la Sicilia terra di contaminazione e di intrecci affascinanti.
ā€œShamal rewindā€Ā ĆØ il progetto musicale diĀ Enzo Rao, che riprende dopo quasi vent’anni di inattivitĆ  il suo vecchio progetto musicale Shamal in chiave attuale, facendo sƬ che questo vento simbolico, portatore di suoni e stimoli culturali da terre diverse non smetta mai di soffiareā€. Una fusione di Jazz e musica etnica che ha come baricentro la Sicilia ma pone particolare attenzione allā€™incontro delle culture musicali dei paesi del Mediterraneo. Shamal ĆØ un vento che soffia nel deserto arabo, ma nell’immaginario di Enzo Rao, ĆØ quel vento che, soffiando, confonde i suoni e mescola gli umori di paesi lontani geograficamente e culturalmente dando vita ad una musica del mondo.
A seguire la formazione Arenaria di Mario Crispi, fondatore degli Agricantus, grande esploratore di soffi, flauti, fiati e sonoritĆ  del mondo. Nei suoi viaggi Crispi ha incontrato molti musicisti, ha vissuto storie umane e atmosfere dellā€™anima, ha fatto importanti ed intense esperienze musicali. Ha cosƬ elaborato la sua poetica musicale in stretta relazione con il concetto di ā€œsedimentazioneā€, di interazione con altri linguaggi musicali, con culture di altri popoli e di altre etnie. Come giĆ  in Agricantus, Mario Crispi costruisce paesaggi che si dipanano tra evocazione e narrazione e ne definisce le dimensioni sonore, avvalendosi delle capacitĆ  espressive dei musicisti che lo accompagnano e con cui condivide il percorso musicale.

Il Festival Popolare Italiano da nove edizioni porta a Roma la ricchezza della musica popolare, folk, etnica e world. Questā€™anno il progetto ĆØ pensato in condivisione con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, museo facente parte della Direzione Musei Statali della cittĆ  di Roma, a sottolinearne lā€™ampia visione che mira a una connessione culturale attiva con i cittadini e i turisti.
Come sempre, la direzione artistica ĆØ del compositore e musicista Stefano Saletti, che anche quest’anno ha scelto artisti della scena italiana ā€“ e non solo ā€“ espressione della forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino.
Organizzato da Associazione Ikona e Ikona Concerti, il festival, realizzato grazie alla vittoria del bando del Nuovo Imaie e con il sostegno di Puglia Sounds, fa parte della Rete italiana World Music.Ā Il biglietto, al costo “popolare” di 5 euro, darĆ  diritto ad assistere al concerto e alla visita al Museo.

La storia del festival.Ā Nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, poi proseguito al Teatro Villa Pamphilj e al Teatro Verde, il festival da sempre testimonia la varietĆ  di sonoritĆ , di strumenti e di stili che caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. Eā€™ la musica dellā€™incontro, che fa dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti anche distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi che arrivano a interessare e coinvolgere un pubblico variegato e di ogni fascia dā€™etĆ . Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire, per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunitĆ  e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, anche grazie alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre.
UnĀ festivalĀ che si propone da sempre come ā€œspazio-contenitoreā€ e laboratorioĀ diĀ ideeĀ che nel nome dellā€™incontro e dello scambio si conferma come una vera e propria officina creativa.
Nelle scorse edizioni il festival ha ospitato alcuni dei piĆ¹ importanti rappresentanti della scena popolare come: Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Banda Ikona, Luigi Cinque, TĆŖtes de Bois, Canio Loguercio & Alessandro Dā€™Alessandro, Agricantus, Fanfara Station, Lamorivostri, CafĆØ Loti, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni, Enrico Fink & Arlo Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, i KabƬla, Lavinia Mancusi & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Raffaella Misiti e le Romane, Elva Lutza, Radicanto, Eleonora Bordonaro, Luisa Cottifogli, Giuliano Gabriele, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Bottega Folk: Vanessa Cremaschi, Susanna Buffa e Giovanna Famulari, Clara Graziano & Valentina Ferraiuolo, Ziad Trabelsi, Yasemin Sannino, Davide Ambrogio, Gabriele Coen, Giovanni Palombo, MesudƬ.

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Festival Popolare Italiano IX edizione – Dal 18 marzo al 27 maggio 2023
Direzione artistica: Stefano Saletti
c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma
Dirigente Direzione Musei Statali della CittĆ  di Roma: Maria Stella Margozzi
Direttrice Museo Nazionale Strumenti musicali: Arch. Sonia Martone
Organizzazione generale:Ā Associazione Ikona/Ikona Concerti
Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music
Con il sostegno del Nuovo Imaie, realizzato allā€™interno della ā€œProgrammazione Puglia Sounds 2023ā€

Info & prenotazioni: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it
Ingresso: 1 euro con visita al Museo

VenerdƬ 26 Maggio 2023 –Ā  ore 17.30
Claudio Prima & Seme “Enjoy”
Claudio Prima: organetto, voce
Vera Longo: violino, voce
Paola Barone: violino
Cristian MusƬo: viola
Marco Schiavone: violoncello
Organettista e compositore, leader di BandAdriatica e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle ‘musiche di confine’, Claudio Prima nel progetto Seme e il disco ā€œEnjoyā€ unisce il suo organetto alle sonoritĆ  di un quartetto d’archi formato da Vera Longo (violino, voce) Paola Barone (violino) Cristian MusƬo (viola) e Marco Schiavone (violoncello). Il Mediterraneo incontra il mondo classico, giocando con le provenienze e favorendo lā€™incontro di due mondi musicali che da sempre hanno segretamente dialogato.
In questo progetto Prima muove le sue composizioni con l’istinto del ricercatore, curioso e attento alle suggestioni del viaggio, del movimento. Con lo sguardo rivolto, allo stesso tempo, fuori e dentro, per cogliere insieme le consonanze e le dissonanze del rapporto con il mondo. L’organetto e la voce respirano questa continua alternanza, aprendosi e chiudendosi all’aria che ne sostiene lā€™emissione. Si fanno quindi, in questa esperienza di scrittura originale, strumenti di relazione, di contatto. Trovando inaspettate connessioni fra le tradizioni del mare di mezzo e il mondo classico.

Sabato 27 Maggio 2023 – ore 17.30
Enzo Rao “Shamal Re-Wind”
Enzo Rao Camemi (Enzo Rao): violino, oud, saz
Giuseppe Viola: Clarinetto, clarinetto basso, clarinetto turco, chalumeau, sax soprano
Nino Agrusa: contrabbasso
Massimo Frasca: batteria
Maurizio Curcio: Piano, Fisarmonica, Percussioni

Mario Crispi ā€œArenariaā€
Mario Crispi: voce, strumenti a fiato arcaici ed etnici, laptop
Enzo Rao Camemi (Enzo Rao): violino, oud elettrici, effetti
Aki Federico Spadaro: piano
Maurizio Curcio: Chapman stick, laptop
Carmelo Graceffa: percussioni, drum set

Doppio concerto di due artisti simbolo della scena musicale palermitana come Enzo Rao e Mario Crispi.
ā€œShamal rewindā€Ā ĆØ il progetto musicale diĀ Enzo Rao, che riprende dopo quasi vent’anni di inattivitĆ  il suo vecchio progetto musicale Shamal in chiave attuale, facendo sƬ che questo vento simbolico, portatore di suoni e stimoli culturali da terre diverse non smetta mai di soffiareā€. Una fusione di Jazz e musica etnica che ha come baricentro la Sicilia ma pone particolare attenzione allā€™incontro delle culture musicali dei paesi del Mediterraneo. Shamal ĆØ un vento che soffia nel deserto arabo, ma nell’immaginario di Enzo Rao, ĆØ quel vento che, soffiando, confonde i suoni e mescola gli umori di paesi lontani geograficamente e culturalmente dando vita ad una musica del mondo.
A seguire la formazioneĀ ArenariaĀ diĀ Mario Crispi,Ā fondatore degli Agricantus, grande esploratore di soffi, flauti, fiati e sonoritĆ  del mondo. Nei suoi viaggi Crispi ha incontrato molti musicisti, ha vissuto storie umane e atmosfere dellā€™anima, ha fatto importanti ed intense esperienze musicali. Ha cosƬ elaborato la sua poetica musicale in stretta relazione con il concetto di ā€œsedimentazioneā€, di interazione con altri linguaggi musicali, con culture di altri popoli e di altre etnie. Come giĆ  in Agricantus, Mario Crispi costruisce paesaggi che si dipanano tra evocazione e narrazione e ne definisce le dimensioni sonore, avvalendosi delle capacitĆ  espressive dei musicisti che lo accompagnano e con cui condivide il percorso musicale.

FONTE: Ufficio Stampa Fabiana Manuelli.

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