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“Viaggio verso l’ignoto”: Lucio Saffaro tra arte e scienza

La mostra si svolgerĆ  a Palazzo Fava dal 26 maggio al 24 settembre.

inBOLOGNA – Dal 26 maggio al 24 settembre, a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni, Genus Bononiae, insieme a Fondazione Carisbo, presenta Viaggio verso lā€™ignoto, una mostra a cura di Claudio Cerritelli e Gisella Vismara dedicata alla figura complessa e poliedrica di Lucio Saffaro (Trieste 1929 – Bologna 1998): pittore, scrittore, poeta e matematico tra i piĆ¹ originali della cultura e dellā€™arte italiana del secondo Novecento.

In occasione del giorno di apertura della mostra, venerdƬ 26 maggio alle ore 18, alla Biblioteca di San Giorgio in Poggiale si terrĆ  una conferenza dello storico dellā€™arte Flavio Caroli incentrata sulla vita e la produzione dellā€™autore. GiovedƬ 15 giugno, sempre alle ore 18, seguirĆ  lā€™incontro con il matematico Piergiorgio Odifreddi.

La mostra Viaggio verso lā€™ignoto ĆØ un progetto della Fondazione Lucio Saffaro. Essa traccia un percorso nellā€™arte dellā€™autore presentando circa un centinaio di opere tra dipinti, grafiche e libri. Il percorso espositivo offre una panoramica esaustiva sulla sua ricerca (1954-1997), a partire dalla fase giovanile ā€“ la meno conosciuta ā€“ fino alla maturitĆ , simbolizzata dalle forme eleganti e poliedriche che rendono unico il suo lavoro.

Lucio Saffaro ĆØ una figura totalmente autonoma rispetto al mondo della cultura e dellā€™arte. Difficilmente classificabile, compie la sua ricerca solitario e appartato rispetto alle principali correnti artistiche e culturali del secondo Novecento. Si trasferisce con la famiglia a Bologna nel 1945 e resterĆ  per sempre legato alla cittĆ  felsinea. Giovane, si iscrive allā€™UniversitĆ  laureandosi in Fisica pura, continuando parallelamente a coltivare i suoi interessi artistici, letterari e filosofico-speculativi.

Sempre alla ricerca di un linguaggio raffinato e plurale, rifiutando la definizione di artista-matematico, Saffaro ha saputo fondere la sua profonda cultura scientifica con lā€™indagine pittorica e grafica di forme simboliche legate agli enigmi dello spazio e del tempo. Nel suo lavoro, fondamentale ĆØ lā€™approfondimento della relazione tra il mondo classico e il sapere moderno. Con una spiccata attitudine a collegare la memoria del passato alla consapevolezza del tempo presente, lā€™autore proietta con forza visionaria lā€™immagine del futuro, cogliendo i complessi legami tra lā€™antico e il contemporaneo.

La mostra offre la possibilitĆ  di seguire le molteplici dimensioni esplorate da Saffaro nel corso della sua singolare ricerca pittorica e grafica: identificazioni simboliche, monumenti e ritratti immaginari, visioni allegoriche, poliedri, dodecaedri e tetraedri canonici, dimensioni del pensiero creativo, immagini metafisiche ed emblemi del tempo infinito.

Il percorso espositivo si apre con le immagini che caratterizzano il periodo degli anni Cinquanta, evocanti scenari indeterminati e surreali dominati da presenze fantasmatiche. Le figure rappresentano personaggi enigmatici che abitano luoghi misteriosi. Sono ā€œpresenzeā€ inquiete, che si aggirano tra architetture irreali e atmosfere senza tempo; figure iconografiche come quella che ricorda una sorta di cavaliere che impugna il pennello al posto della spada, e sfida il campo delle idee terrene per innalzarsi a un livello di comprensione superiore, non necessariamente dominato dal pensiero razionale.

Nel corso degli anni Sessanta, Saffaro inizia a indagare il rapporto tra arte e scienza: i codici scientifici dialogano con gli strumenti della fantasia, le strutture matematiche sconfinano oltre le misure spazio-temporali, i ritmi costruttivi si aprono allā€™irrazionale. Lo specchio, il labirinto, lā€™infinito, sono i temi di ricerca che lā€™artista sviluppa in questo periodo.

I teoremi logico-prospettici sono caratterizzati da una compostezza geometrica che si avvale di molteplici elementi costruttivi: archi tangenti e movimenti ondulatori, piani concavi e convessi, strisce convergenti e intersezioni asimmetriche. Nelle opere degli anni Settanta la tensione prospettica accompagna i flussi avvolgenti del sogno, le forme simmetriche sono turbate dalle ondulazioni del desiderio, i procedimenti razionali dialogano con la dimensione del dubbio.

Dalla metĆ  degli anni Sessanta, lā€™introduzione dei ā€œpoliedriā€ assume una rilevanza non solo di natura matematica, ma anche di carattere esistenziale; infatti, essi non sono solo frutto di calcoli matematici, ma provengono anche dalla dimensione del sogno. Lā€™immaginario geometrico di Saffaro riflette le sfaccettature del pensiero polidimensionale, la pluralitĆ  delle fonti iconografiche e la proiezione delle forme nello spazio cosmico.

Insieme alle opere pittoriche e grafiche verrĆ  esposta anche una selezione di cataloghi monografici e di libri realizzati da Saffaro durante la sua carriera. CompleterĆ  la rassegna una sezione composta da alcune fotografie inedite di Nino Migliori, ritrovate di recente, le quali ritraggono lā€™amico triestino negli anni Settanta. VerrĆ  infine presentato il documentario Lucio Saffaro. Le forme del pensiero, realizzato nel 2014 dal regista GiosuĆØ Boetto Cohen, con le narrazioni di amici e studiosi: Maurizio Calvesi, Flavio Caroli, Federico Carpi, Claudio Cerritelli, Bruno Dā€™Amore, Michele Emmer, Piergiorgio Odifreddi, Riccardo Sanchini, Luigi Ferdinando Tagliavini, Walter Tega e Gisella Vismara. A questi contributi si aggiungono i preziosi film di famiglia che permettono di entrare nella dimensione intima e privata dellā€™autore.

Disponibile un catalogo pubblicato dalla casa editrice Bologna University Press con i contributi critici di Gisella Vismara (consulente scientifica della Fondazione Saffaro), Bruno Dā€™Amore (critico dā€™arte e matematico) e di Claudio Cerritelli (giĆ  docente di storia dellā€™arte presso lā€™Accademia di Belle Arti di Brera).

Lucio Saffaro (Trieste 1929-Bologna 1998) si ĆØ laureato in Fisica pura allā€™UniversitĆ  di Bologna, dove ha vissuto dal 1945. ƈ stato pittore, scrittore, poeta e matematico. Dagli anni Sessanta si ĆØ affermato come una delle figure piĆ¹ originali ed inconsuete della cultura italiana, ricevendo ampi riconoscimenti in ciascuno dei campi in cui ha operato. Nel tempo, le sue opere letterarie e grafico-pittoriche sono state recensite e presentate da critici autorevoli. Rifiutando la definizione di ā€œartista-matematicoā€, Saffaro ha sempre lavorato ai confini e in continuitĆ  tra lā€™arte e la scienza. Lā€™artista, pur praticando una ricerca vicina ad un classicismo profondamente italiano e rinascimentale, tuttavia, non ha mai scordato le proprie origini triestine. Nelle sue opere ricorrono frequentemente le figure e le ā€œimmaginiā€ simboliche del mare, delle onde e dellā€™orizzonte, tutti elementi che evocano la sua appartenenza anche ad una cultura mitteleuropea. ā€˜Tempo, spazio, essere e tristezzaā€™ costituiscono i nuclei tematici costanti nellā€™opera di Saffaro: dai primi e poco conosciuti disegni ed olii su tela, appartenenti ad unā€™originale idea di ā€œmetafisicaā€, fino ai quadri e alle grafiche piĆ¹ marcatamente saffariane, dove emerge la sua ricerca perenne intorno allā€™enigmatico e allā€™ignoto. I suoi studi sulla determinazione di nuovi poliedri e sullā€™esplorazione teorica delle possibilitĆ  offerte dalla prospettiva diverranno il perno concettuale, ontologico e simbolico del suo lavoro. Saffaro ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e in molte altre importanti rassegne in Italia e allā€™estero, ricevendo premi internazionali alle Biennali di San Paolo del Brasile (1969), di Rijeka (1970) e Cracovia (1972). Oggi le sue opere figurano in importanti collezioni pubbliche e private.

Dal 2021, 140 opere (7 olii, 40 litografie incorniciate e 93 disegni) dellā€™artista sono esposte al Museo del cielo e della terra di San Giovanni in Persiceto in modo permanente.

Info

Titolo mostra: Viaggio verso lā€™ignoto. Lucio Saffaro tra arte e scienza
Artista: Lucio Saffaro
Curatori: Claudio Cerritelli e Gisella Vismara
Durata: 26 maggio-24 settembre 2023
Spazio espositivo: Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni, via Manzoni 2, Bologna
Orari: martedƬ-domenica, 10.00-19.00; giovedƬ 10-21.30. Chiuso lunedƬ
Promotore: Fondazione Lucio Saffaro e Genus Bononiae
Con il patrocinio di: Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, UniversitĆ  di Bologna
Catalogo: Bologna University Press
Biglietto intero di ingresso: 6 ā‚¬ (gratuito il giovedƬ dalle 19 alle 21:30)
Informazioni: www.genusbononiae.it | esposizioni@genusbononiae.it | T. 051 19936329

FONTE: Ufficio Stampa e comunicazione Sara Zolla.

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