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Vincenzo Scolamiero: tra arte contemporanea e mondo etrusco al Museo Nazionale di Rocca Albornoz

Una mostra che esplora la produzione dellā€™artista romano in dialogo con i reperti archeologici del museo viterbese

inVITERBO – Sotto i voltoni trecenteschi della Rocca Albornoz le carte e i grandi lavori di Vincenzo Scolamiero – potenti immagini di una natura primigenia – sono accostati a una scelta di reperti etruschi da cui lā€™artista ha tratto riflessioni e suggestioni. La mostra indaga a ritroso nella vasta produzione di Scolamiero e apre nuovi scenari di ricerca, svelando una continuitĆ  tematica e tecnica che aggiunge valore a una coerente identitĆ  espressiva.

Il Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz dallā€™8 luglio 2023 accoglie nel salone e negli ambienti del mezzanino la personale di Vincenzo Scolamiero, artista romano di vasta esperienza espositiva italiana e internazionale, nonchĆ© docente di Pittura allā€™Accademia di Belle Arti di Roma.

La mostra si avvale del patrocinio del Comune di Viterbo – Assessorato alla Cultura e allā€™Educazione ed ĆØ realizzata in collaborazione con lā€™Accademia di Belle Arti di Roma, la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma e il Museo dā€™Arte Contemporanea Roberto Bilotti Ruggi dā€™Aragona di Rende (CS).

Due le forze in campo: da un lato il coraggio della direzione museale che apre le porte dellā€™illustre collezione archeologica a una prima rassegna di arte contemporanea; dallā€™altro un artista che si ĆØ sempre dedicato alla sperimentazione pittorica – per supporti e strumenti figurativi – e che qui si pone al servizio delle tracce materiali e immateriali del mondo antico.

La mostra non ha unā€™impronta propriamente antologica, ma si ĆØ man mano evoluta come unā€™indagine interna e retrospettiva del lavoro pluridecennale di Scolamiero: una sorta di viaggio a ritroso, che grazie a questo processo di interazione col luogo ha aperto nuove prospettive figurative, arricchendo il repertorio di forme e spazi inediti. La selezione di pezzi museali ĆØ entrata cosƬ a far parte, con tutta la prudente delicatezza che gli accostamenti esigono, dellā€™idea espositiva.

Le 4 sezioni includono una trentina di opere, tra tele e tavole di grandi dimensioni, oltre ad alcune carte e a una scelta di frammenti arborei e lapidei, da sempre suggestioni poetiche per Scolamiero.

Nei vasti lavori del salone dā€™ingresso le forme sembrano ingaggiare una lotta con le viscere della terra e di lƬ riemergere in un processo titanico e struggente. La seconda sala concede tregua agli occhi e allā€™anima con grandi tele colore del cielo: aperte, ariose e insieme solide. Il terzo nucleo si apre al passaggio del vento, che impetuoso confonde le forme e sā€™insinua tra le zolle e le pietre, trovando provvisoria tregua sotto le candide velature che Scolamiero da anni dispone sul piano-limite dei suoi dipinti, ricomponendo in un controllo razionale ogni slancio creativo.

Nellā€™ultima sezione il dialogo col mondo etrusco sā€™intensifica. Sui grandi formati la terra rilascia le tracce della sua storia nei muschi, nellā€™umido e nelle acque sulfuree che ne addensano la sostanza geologica. Lā€™argilla antica torna a vivere nellā€™impasto pittorico, mentre lo scambio tra due culture cosƬ remote si rende possibile e spalanca nuove frontiere di esplorazione e confronto.

Vincenzo Scolamiero ĆØ docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dellā€™Accademia di Belle Arti di Roma, cittĆ  nella quale vive e lavora. Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private. La sua prima personale si tiene nel 1987 presso la storica galleria Al Ferro di Cavallo di Roma. In seguito ha esposto in rilevanti spazi nazionali e internazionali, tra Roma (oltre a diverse gallerie private, Galleria Nazionale dā€™Arte Moderna, Palazzo delle Esposizioni, Chiostro del Bramante, Gam, Macro), Milano, Venezia, Bologna, Torino, Rimini, Treviso, New York, Seul, Busan, Pechino, Fenghuang. Partecipa alla Quadriennale di Roma (1996), alla Biennale di Venezia (2011) ed ĆØ vincitore della LXV Edizione del Premio Michetti (2014). Nel 2017 collabora con la compositrice Silvia Colasanti ( video-scenografie e immagini per il frontespizio e il booklet del Requiem Stringeranno nei pugni una cometa; 7 libri-opera sul Quartetto dā€™Archi Ogni cosa ad ogni cosa ha detto addio, Edizioni Eos-Libri dā€™Artista di Piero Varroni in Roma). Nel 2019 il Museo Carlo Bilotti di Roma ospita una sua personale dal titoloĀ La declinante ombra,Ā a cura di Gabriele Simongini (Catalogo De Luca). Nel 2021/22 la sua mostraĀ Del silenzio e della trasparenzaĀ si tiene al Palazzo Pubblico a Siena – sale dei Magazzini del Sale e presso la Fondazione Accademia Musicale Chigiana, a cura del Comune di Siena Assessorato alla Cultura e di inner room Siena (Catalogo De Luca). Nel maggio 2022 ĆØ protagonista di uno dei MartedƬ critici di Alberto Dambruoso. Dal 1996 collabora con la galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma.

Info

Di terra, acqua e vento
mostra personale di Vincenzo Scolamiero
a cura di Francesca Bottari
Patrocini: Comune di Viterbo – Assessorato alla Cultura e allā€™Educazione
In collaborazione con: Accademia di Belle Arti di Roma, Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea di Roma, Museo dā€™Arte Contemporanea Roberto Bilotti Ruggi dā€™Aragona di Rende (CS)

Catalogo: Controstampa srl – Acquapendente (VT) distribuito da Effigi edizioni www.cpadver-effigi.com

Inaugurazione sabato 8 luglio 2023 ore 18.00
Degustazione a cura di Casale del Giglio

Direzione regionale Musei del Lazio
Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz – piano mezzanino
Piazza della Rocca – Viterbo

8 luglio – 9 settembre 2023
Orari: dal martedƬ alla domenica 8.30 ā€“ 19.30 ā€“ chiuso il lunedƬ
biglietteria: euro 7.00, ridotto 2.00

Contatti
tel. +39 0761 325929
drm-laz@cultura.gov.it
direttore: Sara De Angelis

FONTE: Ufficio Stampa Roberta Melasecca.

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