LISSONE (MB) – Il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone presenta la mostra personale di Stefano Cagol We Are the Flood, parte dell’omonimo progetto su temi ambientali, multidisciplinare e relazionale, solitario e condiviso, realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale CreativitĆ Contemporanea del Ministero della Cultura nellāambito di Italian Council (12a edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dellāarte contemporanea italiana.
La mostra al MAC, a cura di Francesca Guerisoli, si sviluppa su tre piani del museo e ruota attorno a una nuova installazione: la scritta monumentale āWE ARE THE FLOODā. Il concetto ānoi siamoā (we are) ĆØ il principio fondante del progetto, che consiste in un atto corale di consapevolezza che cause ed effetti non sono a noi estranei: noi siamo il diluvio distruttivo e la potenziale risposta.
Lāinstallazione We Are the Flood ĆØ realizzata con materie plastiche di scarto derivate dal petrolio, riciclate e riciclabili, multicolori e atossiche. Si tratta di un āmonumentoā contemporaneo che rappresenta la nostra societĆ e che, impiegando mille anni per degradarsi, a essa probabilmente sopravvivrĆ .
Lāopera entrerĆ a far parte della collezione del MAC e verrĆ completata da una serie di performance e video prodotti dallāartista nei prossimi mesi in diversi luoghi simbolici dal punto di vista naturale e antropocentrico, dalle foreste pluviali tropicali al deserto, fino alle lande artiche, spostandosi in Egitto, Malesia, Groenlandia e Kirghizistan grazie alla collaborazione di quattro partner internazionali.
La sera dell’inaugurazione ā eccezionalmente alle ore 21, in occasione della XIX Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI Associazione Musei d’Arte Moderna e Contemporanea Italiani ā l’artista, come uno sciamano, realizzerĆ un rituale contemporaneo. La performance si svolgerĆ tra gli elementi che compongono la scritta āWE ARE THE FLOODā e porterĆ a un momento collettivo e propiziatorio, aprendo cosƬ il lungo viaggio che condurrĆ l’opera nel mondo.
Nel percorso espositivo al MAC, la nuova opera verrĆ contestualizzata attraverso dieci lavori, tra video e installazioni, che mostrano la coerenza della ricerca dell’artista, portata avanti a partire dagli anni Novanta, intorno al rapporto tra essere umano e ambiente, tra riferimenti filosofici e scientifici profondi e letture immediate ed evocative. Il materiale plastico di scarto compone Flu Game (2008), un paesaggio scultoreo con forme organiche, pensato nel 2008 per la mostra Eurasia a cura di Achille Bonito Oliva al Mart di Rovereto. Lāinterferenza antropogenica diventa invece immateriale nellāopera Not to lose the stars (2023), per la quale lāartista si ĆØ servito del contributo di astronauti. Qui, la bellezza delle stelle ĆØ messa a confronto con lāinquinamento luminoso, impalpabile e diffuso, un iperoggetto, emblema dellāessere umano contemporaneo e della sua volontĆ di controllo sulla natura. Nel confronto con dimensioni incommensurabili, Cagol nelle due opere video della serie Far Before and After Us (2022) affonda nellāevoluzione geologica della Terra, spingendosi dalle vallate alpine fino alle coste dei mari del nord per arrivare su unāisola norvegese, Golta, legata allāOrogenesi Caledoniana e alla nascita del continente europeo. In questi luoghi magnetici ed estremi, lāartista, in totale solitudine, ha innescato riti ancestrali del fuoco, immortalati in opere suggestive. Il fuoco diventa simbolo della posizione aggressiva dellāessere umano nei confronti di quanto lo circonda attraverso la neve in fiamme di Over Two Thousand (2007) e in Antagonismus. The Time of the Flood (2020), opera video in cui una fiamma chimica tossica generata dallo stesso artista penetra, aggredisce ed entra in conflitto addirittura con la superficie dellāacqua.
La mostra al MAC ĆØ il primo evento del progetto multi-sito, che vedrĆ Stefano Cagol spostarsi al Cairo e nellāAsia sud occidentale tra novembre e dicembre 2023, e successivamente nellāArtico e in Asia centrale. Un ulteriore momento espositivo ĆØ previsto al MUSE ā Museo delle Scienze di Trento, nel 2024. Infine al MAC avverrĆ la restituzione finale dell’intera esperienza e la presentazione del libro dedicato.
Il progetto We Are the Flood ĆØ realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale CreativitĆ Contemporanea del Ministero della Cultura nellāambito di Italian Council (12a edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dellāarte contemporanea italiana.
Ente proponente ĆØ il Comune di Lissone, gestore del MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. Partner culturale e co-finanziatore ĆØ il MUSE ā Museo delle Scienze di Trento. Partner di progetto sono diverse istituzioni internazionali: Ilulissat Art Museum / Arctic Culture Lab, Ilulissat, Groenlandia; Darb 1718, Contemporary Art & Culture Center, Cairo, Egitto; Port ā People of Remarkable Talent, Ipoh, Perak, Malesia; BāArt Contemporary, Bishkek, Kirghizistan.
Stefano Cagol (Trento, 1969) ĆØ un artista contemporaneo italiano.
Ha studiato a Milano all’Accademia di Brera e a Toronto alla Ryerson University, grazie a una borsa di studio post-dottorato del Governo del Canada. Due volte vincitore dellāItalian Council (2023, 2019) del Ministero Italiano della Cultura e di premi come il Visit di E.on Stiftung e il Terna per lāArte Contemporanea, lavora negli ambiti dellāArte Concettuale, Arte Ambientale, Eco Art e Land Art, riflettendo da anni sul nostro rapporto con gli altri e con lāambiente, utilizzando sia elementi naturali che strumenti (super) tecnologici. Ha partecipato a biennali come la 59., 55., 54. Biennale di Venezia; Manifesta 11; 14. Biennale di Curitiba; 2. OFF Biennale Cairo; 1. Xinjiang Biennale; Barents Art Triennale 2013 e 1. Biennale di Singapore. Gli hanno dedicato mostre personali musei come il CCA Center for Contemporary Art di Tel Aviv (2021); Museo MA*GA di Gallarate (2019); Galleria Civica di Trento (2016); ZKM Karlsruhe (2012) e Mart ā Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (2000).
Ha realizzato performance tra le altre al Kunstmuseum Wolfsburg (2022), Parallel, Vienna (2020ā2021), Water Light Festival, Bressanone (2020), ReMap 3, Atene (2011), Pam, Ename-Oudenaarde (2011) e al MARTa Herford Museum a cura di Jean Hoet (2008). Ha tenuto letture e conferenze presso istituzioni come IBSA Foundation for scientific research a Lugano; Bauhaus University a Weimar; Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e Goldsmiths University a Londra.
Le sue opere sono parte di collezioni pubbliche e private, che includono istituzioni museali quali MA*GA di Gallarate; Mart di Rovereto; Museion di Bolzano; Nomas Foundation a Roma, Collezione UniCredit per l’arte; ZKM | Zentrum fĆ¼r Kunst und Medien a Karlsruhe e Ministero dell’Ambiente tedesco.
MAC Museo d’Arte Contemporanea – Comune di Lissone
Viale Elisa Ancona, 6, 20851 – Lissone MB
Orari
mercoledƬ e venerdƬ: 10-13
giovedƬ: 16-19
sabato e domenica: 10-12 / 15-19
FONTE: Ufficio Stampa e comunicazione Sara Zolla.