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URBS SCRIPTA: Il Festival dei Graffiti Storici a Venezia

Scopri il Patrimonio Nascosto di Venezia nel Primo Festival dei Graffiti Storici.

Ideato e diretto dallo scrittore Alberto Toso Fei e dalla storica Desi Marangon avrà luogo nei luoghi più significativi di Venezia e di Chioggia dall’8 al 12 maggio 2024.

inRitorna a Venezia URBS SCRIPTA, il primo festival dedicato ai graffiti storici mai realizzato in Italia, che per dimensioni, carattere e varietà di proposte costituisce una esperienza unica nel panorama europeo. Ispirato dal volume “I graffiti di Venezia” di Alberto Toso Fei e Desi Marangon – in cui gli autori hanno mappato per la prima volta oltre 6.000 graffiti in 5 anni di ricerca svelando un immenso patrimonio fino ad oggi sconosciuto – URBS SCRIPTA arriva alla seconda edizione da mercoledì 8 maggio a domenica 12: il Festival ideato e diretto dalla storica Desi Marangon e dallo scrittore Alberto Toso Fei, torna con una offerta potenziata e allargata dopo il successo di partecipazione, contenuto, varietà nelle proposte e – soprattutto – di gradimento del pubblico dello scorso anno in una cinque giorni interamente dedicata ai luoghi, ai significati, allo studio e alla scoperta dei graffiti storici veneziani, che (a partire da un caso del XI secolo, il celebre Leone del Pireo situato davanti all’Arsenale) coprono quasi mille anni di storia, inoltrandosi poi dalla fine del Trecento al secondo dopoguerra.

Visite speciali, convegni, mostre, tour notturni, esperienze tattili, cacce al tesoro, presentazioni di libri, corsi di fotografia e altro ancora: URBS SCRIPTA è un’esperienza che offre uno sguardo inedito su una città ancora da svelare.

Chi vi partecipa scoprirà immagini e storie scolpite sulla pietra, che raccontano di navi, cronache, figure umane; slogan per l’elezione dei dogi o lamentazioni dei prigionieri; giochi, nomi, croci e date. Un insieme straordinario di presìdi di memoria, disseminato lungo tutta Venezia e le sue isole nelle chiese, nei palazzi, sui monumenti, che è parte della storia viva lasciata sulle pietre dalle persone comuni (in un modo che forse non ha eguali in nessun altro luogo, per estensione e bellezza), che nel raccontare le loro storie rendono improvvisamente i monumenti della città portatori di significati più profondi e diversi, senza smentire tuttavia mai la storia ben più sontuosa, scritta da dogi, artisti, poetesse, regine e capitani da mar alla conquista dell’Oriente.

Il progetto nasce in collaborazione con il Comune di Venezia. Come afferma la Presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano: «È un grande orgoglio per Venezia ospitare per il secondo anno consecutivo questo Festival, unico nel suo genere e frutto del grande lavoro di studio, sopralluoghi e ricerche portate avanti con dedizione e competenza da Alberto Toso Fei e Desi Marangon, che hanno così restituito alla Città una grande memoria storica fatta di segni, incisioni e per l’appunto graffiti.

Si tratta di un percorso originale e innovativo, il cui valore artistico e culturale è enorme e tangibile, una grande esperienza che accompagnerà i veneziani e non solo in un inedito viaggio di scoperta e riscoperta della prestigiosa storia della Serenissima, crocevia di popoli e culture. Auguro a tutti i partecipanti di immergersi anche quest’anno in ciò che le pietre di questa Città hanno ancora da raccontare e di sentirsi protagonisti di una storia, che ha reso grande Venezia in tutto il mondo, sempre nel rispetto della città, della sua delicatezza e della sua infinita bellezza».

«I graffiti antichi stanno diventando sempre più “pop” – spiega Alberto Toso Fei –: sui social, attraverso pubblicazioni volte alla divulgazione, sugli organi di stampa. Preservare, studiare, capire e diffondere la conoscenza dei graffiti veneziani significa mettersi in ascolto di un passato che è già tutto lì – pronto a raccontarsi – che ha bisogno solo di essere riconosciuto e ascoltato, per proiettarci verso un futuro di conoscenza e di fascinazione. A Venezia capita anche che la leggenda diventi graffito e chedai graffiti abbianoorigine delle leggende».

«Parlando di graffiti storici – aggiunge Desi Marangon – abbiamo in realtà aperto uno spazio di riflessione sullo spazio pubblico e il modo di vivere la città, la libertà di espressione, il concetto di degrado/decoro, la partecipazione femminile allo spazio pubblico e soprattutto le marginalità. Noi parliamo dei graffiti per parlare di storia dal basso e storie dai margini. I graffiti sono la voce di chi non ha voce. Il festival ci permette di promuovere e immaginare Venezia da una prospettiva originale, basata più sulle persone che sui monumenti, e più sulle marginalità che non sui grandi nomi. Una Venezia accessibile a tutte e tutti, a prescindere dalla propria condizione economica, sociale, culturale o legata ai limiti che il corpo talvolta ci impone».

URBS SCRIPTA – Festivaldei Graffiti Veneziani – è parte di un progetto di Public History che punta a scrivere una storia dal basso, fatta di testimonianze lasciate sui muri da persone comuni, e che vede nella storia un progetto partecipato e collettivo, al quale tutti possono contribuire grazie alla mediazione di chi della storia e della narrazione ha fatto il proprio mestiere. Il Festival – che gode del supporto del Comune di Venezia (col sostegno della Presidenza del Consiglio Comunale), della Regione del Veneto (attraverso l’Assessorato all’Identità Veneta) e del Comune di Chioggia – prevede una esperienza tattile e sensoriale per non vedenti e ipovedenti, sessioni di visita al Fontego dei Tedeschi, a Palazzo Ducale, al Lazzaretto Nuovo e ai Murazzi di Sottomarina (in collaborazione con la ditta Boscolo Bielo); un convegno all’Ateneo Veneto nel quale è previsto l’intervento di diversi esperte ed esperti di graffiti storici delle Università di Padova, di Chieti-Urbino, di Perugia, di Verona e di Venezia, oltre a una mostra documentaria – con fotografie di Simone Padovani, che nel corso del festival organizzerà anche un corso di fotografia per ipovedenti – realizzata grazie al contributo della Fondazione di Venezia e nella quale saranno esposti dei calchi creati da Daniele Zoico per una esperienza tattile-sensoriale. Le visite sono organizzate in collaborazione con T – Fondaco dei Tedeschi, Musei Civici – Palazzo Ducale (con la Società Cooperativa Culture) e i Lazzaretti Veneziani.

URBS SCRIPTA2024, che segue alla pubblicazione dei volumi “I graffiti di Venezia” (Lineadacqua, 2022, nato da una ricerca iniziata nel 2017) e “Venezia Urbs Scripta” (Editoriale Programma, 2023), entrambi scritti da Toso Fei e Marangon (che ne discuteranno al termine del tour di Sottomarina), prevede anche un tour serale con torce elettriche tra graffiti e leggenda, la presentazione della graphic novel “Bartolomeo Salazar, il silenzio della peste” di Stefanio Obino al Lazzaretto Nuovo e la realizzazione di espositori con libri a tema nella sala lettura della Fondazione Querini Stampalia e alla biblioteca “Sabbadino” di Chioggia, attraverso l’iniziativa “Biblio-graffiti”.

Tra le iniziative da menzionare, infine, la campagna “Lascia il tuo segno”: locandine appese nei locali pubblici e nei luoghi di ritrovo – recanti questo slogan e il logo del Festival – dove chiunque può sentirsi libero di scrivere o disegnare. Urbs Scripta si concluderà alla Pescheria Grande dI Rialto con una festa musicale organizzata in collaborazione con “Rialto Mio” e Farini Venezia.

URBS SCRIPTA – Festival dei Graffiti Veneziani | Venezia e Chioggia 8-12 maggio 2024
L’intero programma è disponibile su https://www.urbsscripta.it/anteprima-festival-2024/

È previsto altresì un dibattito sul modo di vivere la città e lo spazio urbano, “A chi appartiene la città”, che alle Procuratie Vecchie – sede di The Human Safety Net – vedrà gli uni di fronte agli altri writers e appartenenti alle associazioni per la pulizia e il decoro, spiegare e difendere le proprie scelte. La discussione, che avverrà in collaborazione con Kid Pass, sarà preceduta dalla presentazione del dossier “Graffiti. La voce dei muri di Venezia” di Sara Fiorese e Cecilia Simic. Ultima ma non ultima, ancora dagli spazi delle Procuratie Vecchie partirà una caccia al tesoro lungo le calli che permetterà ai partecipanti di conoscere e divertirsi. In quell’occasione Marangon e Toso Fei terranno una conferenza su “I segni della Sensa”, l’Ascensione, momento importante nella storia di Venezia che segna il matrimonio tra la Serenissima e il mare. Il Festival di concluderà in Pescheria a Rialto, all’insegna di musica, vino e cicchetti, a cura dell’Associazione Rialto Mio.

Tutti gli eventi sono gratuiti.

Alberto Toso Fei
Veneziano dal 1351, discende da una antica famiglia di vetrai di Murano. Scrittore e saggista appassionato di storia ed esperto di leggende, ha all’attivo oltre 20 titoli tradotti in più lingue, che tappezzano le vetrine delle librerie di Venezia. Come una macchina del tempo vivente, con i suoi storytelling, dà vita a recital, TEDx, eventi on line. Per la televisione realizza documentari ed è consulente di vari programmi. Protagonista della vita culturale a Venezia è un punto di riferimento per la sua storia. Alberto Toso Fei è il narratore di Venezia. I suoi libri sulla storia segreta e leggendaria di Venezia sono diventati performance teatrali, opere d’arte, installazioni, oggetti multimediali e anche cacce al tesoro.

Toso Fei è anche un creatore di Festival. Ha dato vita ed è direttore artistico del Festival “Veneto: Spettacoli di Mistero”, che tradizionalmente prende il via a novembre in cento località della regione, e le anima alla riscoperta della grande e piccola storia dei luoghi attraverso la messa in scena di leggende e misteri.

Desi Marangon
Storica e scrittrice, è specializzata nello studio delle iscrizioni medievali e dei graffiti di Venezia. Ha conseguito un dottorato di ricerca in studi storici ottenendo il voto di eccellente con lode, con un progetto di ricerca relativo allo studio delle iscrizioni localizzate a Venezia e nelle sue isole: grazie a un’ampia ricerca sul campo, ha catalogato centinaia di iscrizioni caratterizzate da alfabeti ibridi e lettere greco-latine, interpretando questi fenomeni attraverso l’evolversi delle relazioni politiche e culturali tra Venezia e Bisanzio. Grazie al contributo di alcune borse di studio, durante il dottorato ha trascorso dei periodi di ricerca presso le università di Vienna, Istanbul e Salonicco, dove ha potuto approfondire lo studio delle iscrizioni e dei graffiti del Mediterraneo e nei territori della Serenissima, con particolare riguardo per la Grecia. Con Alberto Toso Fei ha infine ideato il progetto di Public History dedicato ai graffiti di Venezia, da cui hanno preso avvio numerosi progetti editoriali, attività culturali e il Festival “Urbs Scripta”.

“I graffiti di Venezia” sono anche su Facebook, Instagram, TikTok, X e Reddit

FONTE: PUNTOeVIRGOLA.

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