La direzione della divisione di una cellula determina la posizione delle due cellule figlie, contribuendo a definirne il destino verso la proliferazione o il differenziamento. Il controllo dellāorientamento della divisione cellulare ĆØ quindi fondamentale nei processi di sviluppo, nellāorganizzazione dei tessuti e nella loro omeostasi. Uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology dai gruppi di ricerca diretti da Giulia Guarguaglini dellāIstituto di biologia e patologia molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibpm) di Roma e Marina Mapelli dellāIstituto europeo di oncologia (IEO) di Milano, descrive e chiarisce il coinvolgimento in tale processo di due proteine, la chinasi Aurora-A e il suo attivatore TPX2, spesso presenti a livelli elevati nei tumori.
āLāorientamento della divisione cellulare dipende da come ĆØ posizionato – rispetto al tessuto – lāasse del fuso mitotico, la struttura deputata alla segregazione del materiale genetico nelle cellule figlie, ed ĆØ orchestrato da un complesso proteico che connette i due poli del fuso a due regioni opposte della membrana cellulareā, spiega Giulia Guarguaglini. āI nuovi risultati mostrano come Aurora-A e TPX2 cooperino in questo meccanismo e come regolino lāorientamento della divisione anche attraverso una via indipendente che coinvolge i microtubuli, principali costituenti del fuso. Sbilanciamenti nei livelli delle due proteine o nella loro interazione portano a variazioni di inclinazione dellāasse di divisione cellulare, che potrebbero alterare lāequilibrio tra proliferazione e differenziamento cellulare in un tessutoā.
I nuovi risultati della collaborazione tra i due gruppi di ricerca fanno seguito a quelli che nel 2016 avevano portato allāidentificazione della chinasi Aurora-A come regolatore chiave di uno dei componenti del complesso di orientamento, la proteina NuMA. āQuesto studio aggiunge un livello regolativo al controllo della divisione cellulare da parte dellāasse di segnalazione Aurora-A/TPX2, spesso alterato nei tumori e studiato come potenziale bersaglio in terapie antitumorali, e fornisce una nuova chiave per comprendere le funzioni pro-tumorigeniche di tale complesso molecolareā, prosegue Marina Mapelli. āSbilanciamenti del corredo cromosomico dovuti ai ruoli giĆ noti delle due proteine, se associati ad alterazioni nellāorganizzazione tissutale dovute a difetti nellāorientamento della divisione cellulare, potrebbero infatti favorire lāinsorgenza e propagazione del tumore. PoichĆ© difetti nellāorientamento della divisione sono associati a patologie dello sviluppo o neurologiche, lo studio apre anche la strada allāesplorazione della funzione di queste due proteine in nuovi contesti patologiciā.
Lo studio ĆØ realizzato con il sostegno di AIRC, Ministero della salute e Regione Lazio (nell’ambito dei progetti “Gruppi di ricerca” e “Torno subito”), hanno collaborato anche gruppi di ricerca dellāUniversitĆ Sapienza di Roma e del Max Planck Institute of molecular physiology di Dortmund.
FONTE: Ufficio Stampa CNR.