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Insieme per la prevenzione cardiovascolare

Il Cnr e la Siprec esportano in Europa un nuovo modo di informare gli alunni sulla sana alimentazione e sul corretto stile di vita da seguire per non...

Il progetto “Doctors, teachers, students, film-makers, and journalists allied in cardiovascular prevention” ĆØ stato pubblicato sulla rivista Annals of Public Health and Research.

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Foto di pastel100 da Pixabay

ROMA – La Dieta mediterranea ĆØ considerata un regime alimentare ricco di effetti benefici per lā€™organismo. La diffusione del junk food e del consumo di cibi lontani dalla tradizione gastronomica italiana ha perĆ² allontanato molti giovani dallā€™assunzione dei prodotti tipici di questo stile alimentare. CiĆ², inevitabilmente, predispone a fattori di rischio cardiovascolare, a partire dallā€™obesitĆ  giĆ  in etĆ  adolescenziale, problema per cui lā€™Italia ha il triste primato in Europa, con conseguente insorgenza in etĆ  adulta di molte patologie, quali diabete, infarto, ictus e alcuni tipi di tumore.
ā€œĆˆ fondamentale avvicinare i giovani ai temi della sana alimentazione e della prevenzione, ma bisogna farlo in modo stimolante, per favorire una loro partecipazione attivaā€, riferisce Rita Bugliosi, giornalista dellā€™Ufficio stampa del Consiglio nazionale delle ricerche di RomaĀ  ideatrice del piĆ¹ che decennale progetto di divulgazione scientifica ā€œScienziati e Studentiā€, che ha proprio questa finalitĆ  e che, attraverso la collaborazione con lā€™UnitĆ  di prevenzione e protezione del Cnr di Roma e con la SocietĆ  italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), ĆØ stato esportato in Europa, grazie al coinvolgimento della Slovenian Heart Foundation (SloHF) e dellā€™European Heart Network (Ehn) di Bruxelles.
Da questa collaborazione ĆØ nato il progetto ā€œDoctors, teachers, students, film-makers, and journalists allied in cardiovascular preventionā€, pubblicato sulla rivista Annals of Public Health and Research. ā€œLo studio ĆØ durato dieci mesi (da settembre 2019 a giugno 2020), al fine di consentire l’esecuzione sequenziale di tutte le fasi, e ha coinvolto gli alunni di scuole medie superiori di tre cittĆ  italiane (Bari, Genova e Roma) e di due Slovene (Lubiana e Maribor)ā€, spiega Roberto Volpe, medico ricercatore dellā€™UnitĆ  di prevenzione e protezione del Cnr, membro del Direttivo della Siprec e coordinatore dellā€™iniziativa. ā€œIl progetto ĆØ iniziato con incontri preparatori tra esperti in nutrizione e prevenzione cardiovascolare di Siprec e SloHF e insegnanti di scienze e di educazione fisica delle scuole superiori italiane e slovene partecipanti. Sono stati organizzati due seminari per fornire ai ragazzi delle linee guida da adottare per avere un corretto stile di vita e sane abitudini alimentari. L’impatto dei seminari sui giovani partecipanti ĆØ stato misurato utilizzando un questionario a risposta multipla sulla conoscenza relativa a stile di vita e sana alimentazione, distribuito prima e dopo il ciclo di seminariā€.
I risultati del questionario mostrano un generale miglioramento a seguito dei seminari. ā€œI ragazzi italiani, hanno avuto un miglioramento di circa il 58% tra la prima e la seconda prova e gli studenti sloveni hanno mostrato un buon punteggio medio giĆ  all’inizio del primo seminario, che ĆØ migliorato del 15% nel test finaleā€, illustra Volpe.
In due ulteriori seminari un regista ha spiegato agli studenti come girare un cortometraggio e le competenze tecniche acquisite attraverso le lezioni del film maker hanno permesso ai ragazzi di realizzare brevi video della durata massima di quattro minuti. ā€œI video scelti da una giuria composta da esperti di prevenzione della Siprec per lā€™Italia e della SloHF per la Slovenia e da giornalisti e registi cinematografici, hanno partecipato a concorsi nazionaliā€, continua il medico del Cnr. ā€œMa se richiamare lā€™attenzione dei ragazzi sulla corretta alimentazione ĆØ importante, ancora di piĆ¹ lo ĆØ stato, in un mondo qual ĆØ quello adolescenziale particolarmente attratto dalla tecnologia digitale, coinvolgerli nella produzione di video, un linguaggio per loro familiare, la cui sottotitolazione in lingua inglese e la diffusione via social media (YouTube, Facebook), ha permesso di raggiungere un numero elevato di loro coetanei ben oltre i confini nazionali, attuando una divulgazione e un apprendimento tra pariā€, conclude Volpe.

FONTE: Ufficio Stampa CNR.

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