Molto stabili ed efficienti nellāassorbimento della luce solare, si candidano in alternativa ai semiconduttori contenenti piombo. Autori della scoperta i ricercatori dellāIstituto di nanotecnologia e dellāIstituto di cristallografia del Cnr, assieme ai colleghi dellāUniversitĆ del Salento e dellāIstituto Italiano di Tecnologia. Il lavoro ĆØ pubblicato su Angewandte Chemie ed ĆØ oggetto di domanda di brevetto.
ROMA – Allāevolversi delle tecnologie fotovoltaiche e dellāoptoelettronica emergente si affianca lo sviluppo di nuovi materiali di sintesi, anche su scala nanometrica. Tra questi, i nanocristalli colloidali di semiconduttori inorganici attirano considerevole interesse grazie alle loro proprietĆ ottiche ed elettriche e alla prospettiva di processi sintetici a basso costo.
Un gruppo di ricercatori afferenti allāIstituto di nanotecnologia (Cnr-Nanotec) di Lecce e allāIstituto di cristallografia (Cnr-Ic) di Bari del Consiglio nazionale delle ricerche, assieme ai colleghi dellāUniversitĆ del Salento e dellāIstituto Italiano di Tecnologia – IIT, ha elaborato un innovativo metodo di sintesi chimica che consente di ottenere una classe inesplorata di nanomateriali, detti calcoalogenuri di bismuto. Questi nanomateriali, conformi alla Direttiva Ue che pone restrizioni allāutilizzo di sostanze pericolose (RoHS), si sono rivelati molto stabili ed efficienti nellāassorbimento della luce solare. CiĆ² li candida a promettente alternativa ai semiconduttori contenenti piombo, largamente impiegati. I risultati della ricerca sono pubblicati su Angewandte Chemie ed oggetto di una domanda di brevetto.
āIl nostro metodo di sintesi si ĆØ rivelato affidabile e versatile, consentendoci di esplorare la classe dei calcoalogenuri di bismuto e di prepararne nanocristalli puriā, spiega Danila Quarta di Cnr-Nanotec, autrice della ricerca. āI nanocristalli di calcoalogenuro di bismuto sono stati utilizzati per la formulazione di inchiostri fotoattivi, con i quali sono stati realizzati elettrodi capaci di convertire luce solare in corrente elettrica, aprendo cosƬ alla possibilitĆ di fabbricare dispositivi fotovoltaici, fotoelettrochimici e optoelettronici in maniera semplice e relativamente economica. Abbiamo dato avvio a un filone di ricerca che apre ad opportunitĆ nuove, tutte da esplorare. Il nostro obiettivo ultimo ĆØ di contribuire ad offrire una prospettiva nuova per la conversione dellāenergia solare a basso impatto ambientaleā.
āQuesto metodo ci ha inoltre permesso di ottenere una nuova fase cristallina, la cui struttura ĆØ stata determinata per la prima volta dal nostro gruppo di ricercaā, aggiunge Anna Moliterni di Cnr-Ic.
āI risultati dello studio indicano che con ogni probabilitĆ potremmo individuare una serie di nuovi materiali, ancora da scoprireā dichiara Liberato Manna, dellāIstituto Italiano di Tecnologia, coautore della ricerca.
FONTE: Ufficio Stampa CNR.